Capitolo 49: L’epoca della regina Ester
Quando Ciro permise agli ebrei di ritornare nel loro paese, circa cinquantamila persone ne approfittarono. Essi però, rispetto alle centinaia di migliaia di esuli sparsi nelle varie province della Medo-Persia, non erano che un piccolo gruppo. La maggior parte degli ebrei aveva scelto di rimanere in esilio piuttosto che affrontare le difficoltà del viaggio di ritorno e della nuova sistemazione nelle loro città e nelle case devastate.PR 301.1
Trascorsero una ventina di anni e un secondo decreto, favorevole come il primo, fu emanato da Dario Istaspe, il sovrano sul trono a quell’epoca. Così Dio, nella sua misericordia, offrì agli ebrei un’altra opportunità per ritornare nella terra dei loro padri. Il Signore aveva previsto i momenti difficili che avrebbero dovuto affrontare durante il regno di Serse, l’Assuero del libro di Ester, e non solo influì su coloro che occupavano posti autorevoli, ma ispirò Zaccaria affinché esortasse gli esuli a rientrare in patria.PR 301.2
“...ora fuggi, lascia Babilonia, la regione del nord!” proclamava il profeta alle tribù disperse d’Israele che si erano stabilite in regioni lontane dal loro luogo di origine. “Ti ho disperso in ogni direzione... Gente di Gerusalemme, esiliata a Babilonia, scappa via! Il Signore dell’universo mi ha dato una missione importante a proposito delle nazioni che ti hanno saccheggiato. Egli dichiara: “Chiunque ti tocca, popolo mio, tocca quel che ho di più prezioso. Io agirò contro le nazioni: saranno saccheggiate da quelli stessi che prima erano loro schiavi”. Quando questo accadrà, allora tu riconoscerai che il Signore dell’universo mi ha mandato”. Zaccaria 2:10-13.PR 301.3
Il piano di Dio non era cambiato: considerando il comportamento del popolo di Dio gli uomini avrebbero lodato e glorificato il suo nome. Nel corso dei lunghi anni dell’esilio aveva offerto loro molte occasioni per rinnovare il loro patto con lui. Alcuni israeliti avevano ascoltato i suoi avvertimenti e ne avevano tratto vantaggio. Altri erano stati protetti in momenti difficili. Essi rappresentavano la maggior parte di coloro che formavano quel piccolo gruppo che era ritornato in Giudea. La Parola ispirata li paragona a “un ramoscello dalla cima del cedro” piantato “sopra una montagna molto alta, su un monte alto in Israele”. Ezechiele 17:22.PR 301.4
Questi israeliti “...erano tutti quelli a cui Dio aveva messo in cuore il desiderio di tornare...”. Esdra 1:5. Dio, però, non smise di esortare quelli che erano rimasti nella terra dell’esilio e in vari modi cercò di rendere possibile anche il loro ritorno. Purtroppo la maggior parte di coloro che non avevano risposto al decreto di Ciro rimasero indifferenti alle successive sollecitazioni e perfino quando Zaccaria li esortò ad abbandonare subito Babilonia, essi non presero in considerazione il suo invito.PR 302.1
Nel frattempo la situazione nel regno medo-persiano andava evolvendosi rapidamente. Dopo Dario Istaspe, così favorevole ai giudei, salì al trono Serse il Grande. Fu durante il suo regno che gli ebrei, rimasti insensibili all’invito di Zaccaria, furono costretti a confrontarsi con una terribile prova. Non avendo approfittato della nuova occasione che Dio offriva loro per ritornare in Palestina, ora si trovavano a dover affrontare la morte.PR 302.2
Satana agì per opporsi ai piani di Dio tramite Aman, uomo senza scrupoli, che occupava in Medo-Persia una posizione molto importante. Aman nutriva un odio esasperato nei confronti di un ebreo: Mardocheo. Egli non aveva fatto niente di male, aveva semplicemente rifiutato di prostrarsi in atto di venerazione davanti a lui: “...Aman non si accontentò più di volere la morte di lui solo, ma progettò di sterminare tutti gli Ebrei dell’impero insieme con lui”. Ester 3:6.PR 302.3
Ingannato dalle false affermazioni di Aman, Serse si lasciò indurre a emanare un decreto che ordinava il massacro di tutti i giudei dispersi “...tra gli altri popoli in ogni provincia...” della Medo-Persia. Ester 3:8. Venne fissato un giorno nel quale gli ebrei dovevano essere messi a morte e i loro beni confiscati. Il re non si rese conto delle ripercussioni di questo decreto se fosse stato applicato alla lettera. Satana, l’istigatore del progetto, cercava di eliminare coloro che conoscevano il vero Dio. Ester 4:3. Un decreto dei medi e dei persiani non poteva essere revocato e apparentemente non c’erano speranze: tutti gli israeliti erano condannati a essere sterminati. Il piano del nemico, però, fu sventato da colui che regna tra i figli degli uomini. Secondo il piano di Dio, Ester, una giovane ebrea fedele all’Altissimo, era stata scelta come regina dell’impero medo-persiano. Mardocheo era un suo parente stretto. Disperati essi decisero di rivolgersi a Serse perché intervenisse in favore del loro popolo. Ester doveva assumere il rischio di presentarsi dal re per intercedere. Mardocheo le disse: “...Chissà! Forse tu sei diventata regina proprio per un momento come questo”. Ester 4:14.PR 302.4
La situazione che Ester doveva affrontare esigeva un’azione rapida e decisa, però tanto lei che Mardocheo si rendevano conto che se Dio non avesse agito potentemente in loro favore tutti i loro sforzi sarebbero stati inutili. Ester, perciò, trascorse molto tempo in comunione con Dio, fonte della sua forza. “D’accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me; state senza mangiare né bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch’io con le mie serve, poi, anche se è proibito, andrò dal re e, se dovrò morire, morirò”. Ester 4:16.PR 302.5
Gli eventi che seguirono in rapida successione — Ester che si presenta davanti al re, la reazione favorevole del sovrano, il banchetto offerto da Ester al re e ad Aman come unico ospite, l’insonnia di Assuero, gli onori pubblici tributati a Mardocheo, l’umiliazione e la caduta di Aman in seguito alla scoperta della sua trappola — fanno tutti parte di una storia a noi familiare. Dio operò in maniera meravigliosa in favore del suo popolo pentito e un altro decreto emanato dal re, che permetteva agli ebrei di aver salva la vita, fu rapidamente diffuso in ogni parte del regno per mezzo di corrieri a cavallo che “partirono subito al galoppo” (Ester 8:14) perché l’ordine era urgente. Il giorno fissato per il loro sterminio “...gli Ebrei si radunarono nei quartieri loro riservati e organizzarono l’attacco contro i nemici. Nessuno riuscì ad opporsi perché dappertutto la gente aveva paura degli Ebrei”. Ester 9:2.PR 303.1
A Mardocheo fu affidato l’incarico precedentemente ricoperto da Amar. “Mardocheo esercitava, dopo il re, il massimo potere... Fu amato e stimato da tutti i suoi fratelli ebrei”. Ester 10:3. In questo modo Dio intervenne ancora una volta affinché il suo popolo ottenesse il favore della corte medo-persiana rendendo così possibile l’adempimento del suo piano: ristabilire gli ebrei nel paese della promessa. Fu soltanto dopo alcuni anni, il settimo anno di Artaserse I, successore di Serse il Grande, che un considerevole numero di ebrei ritornò a Gerusalemme guidato da Esdra.PR 303.2
Le difficoltà che il popolo di Dio fu costretto ad affrontare all’epoca di Ester on sono rimaste limitate a quel periodo. Il profeta contemplando il corso dei secoli sino alla fine dei tempi, ha dichiarato: “Infuriato con la donna, il drago andò a far guerra contro gli altri figli di lei: quelli che mettono in pratica i comandamenti di Dio, e rimangono fedeli a ciò che Gesù ha annunziato”. Apocalisse 12:17. Lo stesso spirito che un tempo spinse gli uomini a perseguitare la vera chiesa li condurrà a utilizzare gli stessi metodi nei confronti di coloro che rimangono fedeli al Signore. Oggi si fanno già dei preparativi in vista del conflitto finale in cui si affronteranno i figli di Dio e le forze del male.PR 303.3
Il decreto che alla fine sarà emanato contro il popolo di Dio sarà molto simile a quello promulgato da Assuero contro gli ebrei. Oggi i nemici della vera chiesa considerano il piccolo gruppo che osserva il sabato come un Mardocheo alla porta del re. Il rispetto del popolo di Dio per la sua legge è un costante rimprovero per coloro che non temono l’Eterno e non riconoscono la santità del sabato.PR 303.4
Satana scatenerà l’indignazione nei confronti della minoranza che rifiuta di accettare le usanze e le tradizioni sociali. Uomini influenti e rispettabili si uniranno agli scettici e a individui senza scrupoli per complottare contro il popolo di Dio. Ricchezza, genio, e cultura si associeranno per disprezzarli. Funzionari, pastori e membri di chiesa cospireranno contro di loro. Con discorsi, scritti, accuse, minacce e scherno cercheranno di distruggerne la fede. Le peggiori reazioni della gente verrano suscitate da false affermazioni. Non disponendo di un “così dicono le Scritture” da contrapporre ai sostenitori del sabato biblico, ricorreranno a misure coercitive per ovviare a questa mancanza.PR 304.1
Per assicurarsi la popolarità e l’appoggio delle masse, i legislatori voteranno delle leggi per sostenere l’osservanza della domenica, ma coloro che temono Dio non possono accettare una norma che violi un precetto del Decalogo. Su questo terreno si combatterà l’ultimo grande conflitto fra la verità e l’errore. Noi però conosciamo l’esito di questo confronto. Oggi, come ai tempi della regina Ester e di Mardocheo, il Signore farà giustizia in favore della verità e del suo popolo.PR 304.2