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Servizio cristiano - Contents
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    Adesione totale

    I discepoli del Cristo devono lavorare come il loro Maestro. Devono nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, consolare i sofferenti e gli afflitti, aiutare i disperati e infondere speranza agli scoraggiati. Se lo fanno, anche per costoro si adempie la promessa: “La tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore sarà la tua retroguardia”. Isaia 58:8. — The Desire of Ages, 350 (1898).SC 154.3

    Quelli che sono stati destinati a questo lavoro di cura delle anime hanno fatto ciò che il Signore desidera, ed egli ha accettato i loro sforzi. Ciò che è stato compiuto in questo ambito è un impegno verso il quale ogni avventista dovrebbe sinceramente simpatizzare e aderire senza riserve. Nel trascurare questa missione che deve compiere entro il proprio raggio d'azione, nel rifiutarsi di portare questi pesi, la chiesa va incontro a una grave sconfitta. Se essa avesse assolto come doveva questa mansione, sarebbe stato uno strumento di salvezza per molte persone. — Testimonies for the Church 6:295 (1900).SC 154.4

    È nostro compito dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, prenderci cura di vedove e orfani, assistere gli scoraggiati e gli oppressi. Non è secondo la volontà di Dio che ci sia tanta miseria nel mondo né ha mai inteso che un individuo nuoti nell'abbondanza mentre altri muoiono di fame. Chi possiede più di quanto gli occorre per vivere deve usare queste risorse a beneficio dell'umanità. Il Signore ci invita: “Vendete i vostri beni e dateli in elemosina”. Luca 12:33. “Ai ricchi di questo mondo ordina. Di far del bene, d'arricchirsi di opere buone, di essere generosi nel donare, pronti a dare”. 1 Timoteo 6:17, 18. “Quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi”. Luca 14:13. “Che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che s'infranga ogni sorta di giogo... che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra... e sazi l'afflitto”. Isaia 58:6, 7, 10. “Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura”. Marco 16:15. Ecco i comandamenti del Signore. Ma in che misura ne tiene conto la gran massa dei cristiani? — Christ's Object Lessons, 370, 371 (1900).SC 155.1

    I buoni gesti sono i frutti che Cristo ci chiede di produrre; parole cortesi, atti di generosità, di tenero riguardo per i poveri, i disagiati, i sofferenti. Quando il nostro cuore simpatizza con chi è oppresso dallo scoraggiamento e dall'angoscia, quando la nostra mano porta sollievo a chi soffre, quando diamo da vestirsi a chi è nudo, accogliamo lo straniero nel nostro salotto e gli diamo un posto nel nostro cuore, gli angeli si avvicinano a noi e il cielo risponde con la sua approvazione. Ogni gesto contraddistinto dalla giustizia, dalla pietà e dalla benevolenza crea una melodia nel cielo: dal suo trono, il padre scorge quanti compiono tali atti e li annovera tra i suoi tesori più preziosi. “‘Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà particolare’, dice il Signore degli eserciti”. Malachia 3:17. Ogni azione pietosa nei confronti di un oppresso, di una persona che soffre viene considerata come se fosse fatto a Gesù. Quando soccorrete il povero, simpatizzate con angosciati e perseguitati e aiutate l'orfano, stabilite un contatto più profondo con Gesù. — Testimonies for the Church 2:25 (1885).SC 155.2

    II compito di raccogliere i bisognosi, gli afflitti, gli indigenti è quello che ogni chiesa che crede nella verità presente avrebbe dovuto svolgere da tempo. Dobbiamo mostrare la tenerezza e la compassione del samaritano, provvedendo alle necessità fisiche, nutrendo gli affamati, accogliendo in casa i poveri abbandonati, attingendo ogni giorno da Dio la grazia e l'energia necessarie per raggiungere le profondità stesse della miseria umana e aiutare quanti, probabilmente, non possono provvedere a se stessi. Compiendo quest'opera avremo una favorevole opportunità di presentare Cristo: colui che è stato crocifisso. — Testimonies for the Church 6:276 (1900).SC 155.3

    Molti si meravigliano perché le loro preghiere sono così prive di vita, perché la loro fede è così debole e vacillante, perché la loro esperienza cristiana è così oscura e incerta. Essi dicono: “Non abbiamo noi digiunato e camminato mesti dinanzi al Signore degli eserciti?”. Nel capitolo 58 di Isaia, Cristo ha mostrato in che modo questo stato di cose può essere cambiato. Egli dice: “Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità...”. Cfr. Versetti 6, 7. È questa la ricetta di Cristo per l'anima timorosa, dubbiosa, tremante. Gli addolorati, i quali camminano tristi nel cospetto del Signore, si levino e soccorrano quanti hanno bisogno di aiuto! — Testimonies for the Church 6:266 (1900).SC 156.1

    La gloria del cielo consiste nel risollevare i caduti e consolare gli angosciati. Chiunque ha Cristo nel cuore agirà allo stesso modo. Dovunque si manifesti, la religione di Cristo farà del bene e spanderà luce intorno. — Christ's Object Lessons, 386 (1900).SC 156.2

    La vedova di Sarepta divise il suo pezzo di pane con Elia e in cambio la sua vita e quella di suo figlio furono risparmiate. Dio ha promesso una grande benedizione a tutti coloro che nei momenti difficili offrono simpatia e assistenza a chi è particolarmente svantaggiato: egli non è cambiato. Oggi la sua potenza non è inferiore a quella manifestata all'epoca di Elia. — Prophets and Kings, 131, 132 (1916).SC 156.3

    L'amore di Cristo, che si manifesta in maniera disinteressata, è in grado di cambiare le persone malvage molto più della spada e della corte di giustizia. Questi mezzi sono necessari per spaventare chi trasgredisce la legge, ma il missionario può fare di più con l'amore. Spesso le persone che si difendono di fronte a un rimprovero si inteneriscono di fronte all'amore di Cristo. — The Ministry of Healing, 106 (1905).SC 156.4

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