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Servizio cristiano - Contents
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    Una parabola applicata

    I due grandi principi della legge di Dio sono l'amore supremo nei confronti del padre e l'amore disinteressato verso il prossimo. I primi quattro comandamenti e gli ultimi sei sono radicati e si sviluppano sulla base di questi due principi. Cristo ha spiegato al dottore della legge chi fosse il suo prossimo utilizzando l'immagine dell'uomo che, viaggiando da Gerusalemme a Gerico, cadde in un'imboscata; i ladri lo rapinarono, lo picchiarono e lo lasciarono a terra mezzo morto. Il sacerdote e il levita si accorsero di questo uomo sofferente, ma i loro cuori non risposero alle sue necessità. Lo evitarono passando dall'altro lato. Il samaritano stava percorrendo la stessa strada e quando vide lo straniero che aveva bisogno di aiuto non si domandò se fosse un parente, un connazionale o uno che aveva la sua stessa fede; ma si dette da fare per soccorrere il sofferente perché era quella la cosa da fare. Lo curò come meglio poteva, lo caricò sulla sua bestia e lo condusse alla locanda, preoccupandosi di pagare di tasca propria le spese necessarie. Il samaritano, disse Cristo, era il prossimo di colui che si imbatté nei ladroni.SC 158.5

    Il levita e il sacerdote rappresentano una classe presente nella chiesa che manifesta indifferenza nei confronti di quelli che avrebbero davvero bisogno di solidarietà e soccorso. Questa categoria, indipendentemente dalla carica che occupano in chiesa, non osserva i comandamenti. Il samaritano rappresenta invece una categoria di persone che collabora sinceramente con Cristo e che imita il suo esempio d'amore.SC 159.1

    Quelli che hanno pietà per i meno fortunati, i ciechi, gli zoppi e i perseguitati, le vedove, gli orfani e ogni bisognoso, vengono descritti da Cristo come osservatori dei comandamenti che avranno la vita eterna. Cristo considera ogni gesto di pietà, generosità e sincera preoccupazione verso gli angosciati, i sofferenti di ogni tipo: cieco, zoppo, malato, vedova e orfano, come se fosse fatto a lui stesso; e di questi atti resta una memoria nei registri del cielo e saranno premiati. D'altro canto, nel libro ci sarà un capitolo contro quanti manifestano l'indifferenza del sacerdote e del levita verso gli sventurati e contro quelli che approfittano delle disgrazie altrui e aumentano le loro pene per trarne vantaggio. Dio riparerà certamente a ogni ingiustizia e a ogni manifestazione di negligenza e indifferenza nei riguardi dei meno fortunati. Alla fine, ciascuno riceverà il premio dovuto secondo le opere fatte. — Testimonies for the Church 3:511-513 (1885).SC 159.2

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