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    Cura degli orfani

    Fino a quando la morte non sarà inghiottita dalla vittoria finale, ci saranno orfani di cui occuparsi che avranno svariati motivi di sofferenza, se non si manifesterà nei loro riguardi la tenera compassione e l'amorevole generosità dei nostri membri di chiesa. Il Signore ci ordina: “Il digiuno che gradisco è. Che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo.” Isaia 58:7. Il cristianesimo deve supplire all'assenza delle madri e dei padri carnali. In presenza di Dio sarà ricordata e verrà premiata la compassione per la vedova e l'orfano, resa manifesta con la preghiera e gli atti concreti. — The Review and Herald, 27 giugno 1893.SC 177.5

    Quando soccorrete il povero, solidarizzate con il sofferente e l'oppresso e vi prendete cura dell'orfano stabilite una relazione più intima con Gesù. — Testimonies for the Church 2:25 (1885).SC 177.6

    Ci sono orfani di cui prendersi cura; ma molti non vogliono avventurarsi in una simile missione, perché implicherebbe un impegno superiore a quello che sono disposti a concedere e lascerebbe loro po co tempo per le loro cose. Ma quando il Re svolgerà le sue indagini, questi individui egoisti, indolenti e illiberali impareranno a loro spese che il cielo è riservato a chi si è dato da fare, a chi ha negato se stesso per amore di Cristo. Nessuna possibilità di salvezza è riservata a coloro che non hanno avuto interesse che per se stessi. La terribile punizione con la quale il Re minaccia quanti sono alla sua sinistra, non è imputabile ai loro crimini. Non vengono condannati a motivo delle cose che hanno fatto, ma di quelle che non hanno fatto. Non hanno compiuto la missione affidata loro dal cielo. Si sono beati in se stessi e adesso possono riscuotere il salario dei loro piaceri egoistici. — The Review and Herald, 16 agosto 1881.SC 177.7

    Ovunque intorno a noi ci sono persone povere e provate dal dolore, bisognose di una parola di simpatia e di una mano d'aiuto, vedove che hanno bisogno di comprensione e soccorso, orfani che il Signore ci invita, quali suoi discepoli, ad accogliere come un sacro deposito e di cui troppo spesso nessuno si prende cura. Forse sono con i vestiti strappati, rozzi e di aspetto poco gradevole, eppure anche loro sono figli di Dio, comprati a caro prezzo e preziosi ai suoi occhi non meno di noi. Anch'essi sono membri della grande famiglia di Dio e i cristiani, quali suoi amministratori, ne sono responsabili. “Io domanderò conto del suo sangue alla tua mano”, ci ricorda il Signore. Ezechiele 33:8. — Christ's Object Lessons, 386, 387 (1900).SC 178.1

    Il Signore invita ogni membro di chiesa a compiere il proprio dovere in favore degli orfani. Ma non dovete agire solo perché mossi dal senso del dovere, ma per il vostro amore nei loro riguardi e perché Cristo è morto per salvarli. Egli si è conquistato quelle persone che hanno bisogno della vostra cura e si aspetta che li amiate come egli vi ha amati nei vostri peccati e nella vostra malvagità. — The Review and Herald, 27 giugno 1893.SC 178.2

    Egli non darà ascolto alle preghiere del suo popolo se si trascurano gli orfani, gli zoppi, i ciechi e i malati che vivono in mezzo a esso. — Testimonies for the Church 3:518 (1885).SC 178.3

    C'è una grande opera da svolgere per quanti si impegneranno per il Maestro a favore di bambini e giovani sfortunati, per metterli nelle condizioni di formarsi un carattere giusto che li aiuti a diventare figli di Dio. Esistono bambini poco dotati che hanno bisogno di essere seguiti teneramente; molti di loro rischiano di crescere nell'ignoranza e finire in gruppi che li condurrebbero al vizio e al crimine; se creeremo per loro condizioni favorevoli e manifesteremo amorevoli cure ispirate da Cristo, si potranno salvare. L'impegno a favore del prossimo richiederà grandi sforzi, sacrifici e altruismo; ma cosa mai saranno, a confronto con il grande dono di Dio che ci ha elargito il suo amato Figlio? Il Signore ci ha concesso il privilegio di collaborare con lui. — The Review and Herald, 27 giugno 1893.SC 178.4

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