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La Voce Nel Linguaggio E Nel Canto - Contents
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    SEZIONE 7 - ESEMPI DI EFFICACI ORATORI

    Capitolo 61 - Uomini e donne della Bibbia

    EnocVLC 255.1

    Conversava su cose celesti - Il caso di Enoc è per noi un esempio. Egli camminò con Dio per centinaia di anni. Visse in un’epoca corrotta, quando la contaminazione morale abbondava intorno a lui; ma egli non si arrese, disciplinò la sua mente nella devozione e ad amare la purezza. Le sue conversazioni erano esclusivamente su cose celesti. La sua mente portava l’impronta del divino. Il suo volto era illuminato dalla stessa luce che risplende sul volto di Gesù. - Testimonies for the Church 2:122VLC 255.2

    Predicatore di giustizia - Quando le scene del futuro gli furono rivelate in visione, Enoc divenne un predicatore di giustizia, per dare il messaggio di Dio a tutti quelli che volevano ascoltare le parole di avvertimento. Nella terra dove Caino aveva cercato di fuggire dalla presenza divina, il profeta di Dio fece conoscere le meravigliose scene che vide in visione. “Ecco!” dichiarava “il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudizio contro tutti, e per convincere gli empi di tutte le opere d’empietà”.VLC 255.3

    Il potere di Dio che operava col suo servo, era sentito da quelli che ascoltavano. Alcuni ascoltavano l’ammonizione e abbandonavano il peccato; ma le moltitudini schernivano il solenne messaggio. Negli ultimi tempi, i servi di Dio devono proclamare al mondo un messaggio simile, e sarà ricevuto dalla maggioranza con incredulità e scherno.VLC 255.4

    Mentre anno dopo anno passava, sempre più cresceva la colpevolezza umana, e sempre più scure si raccoglievano i nuvoloni del giudizio divino. Tuttavia Enoc il testimone della fede, proseguiva il suo cammino, ammonendo, intercedendo e insegnando, cercando di respingere la marea di colpevolezza e trattenere le frecce della vendetta. - Gospel Workers, 52, 53VLC 255.5

    Condannava il peccato - Enoc rimproverava il peccato con grande fermezza. Denunciava la crescente corruzione e ricordava il giudizio di Dio, che avrebbe colpito i trasgressori della legge. Lo spirito di Cristo parlava tramite Enoc; esso non si manifesta solo attraverso espressioni d’amore e di compassione. Infatti, in passato, gli uomini fedeli a Dio, non hanno pronunciato solo parole dolci. Dio mette nei cuori e sulle labbra dei Suoi messaggeri verità dolorose e penetranti come una spada a due tagli. - Patriarchs and Prophets, 86VLC 256.1

    I frutti del Suo Messaggio - Dopo aver proclamato il suo messaggio, portava sempre con sé nel luogo del suo ritiro quelli che avevano ricevuto l’ammonizione. Alcuni di loro vinsero e morirono prima del diluvio. Gli altri invece, vivendo così a lungo circondati dall’influenza corruttrice del peccato non poterono sopportare la giustizia. - The S.D.A. Bible Commentary 1: 1088VLC 256.2

    Jokebed

    L’insegnante di Mosè - Jokebed era una schiava. Il suo destino nella vita era umile, e il suo giogo pesante. Tuttavia, il mondo non ha ricevuto benedizioni maggiori, mediante nessun’altra donna, ad eccezione di Maria di Nazareth. Sapendo che un giorno avrebbe dovuto restituire il piccolo alla madre adottiva, Jokebed si sforzò con più fervore di unire l’anima del figlio al cielo. Cercò d’impiantare nel suo cuore l’amore e la fedeltà a Dio. Fedelmente portò a termine quest’opera. Nessun influsso posteriore poté indurre Mosè a rinunciare ai princìpi di Verità che furono al centro dell’insegnamento di sua madre. - Ed 61VLC 256.3

    Educatrice chiamata da Dio - Dio aveva ascoltato le preghiere di quella madre: la sua fede era stata ricompensata. Con profonda gioia e gratitudine, essa si dedicò in piena libertà al suo importante incarico di educatrice.VLC 256.4

    Approfittò di ogni opportunità per insegnare al bambino la fede in Dio; era sicura che fosse stato salvato per compiere una grande missione. Perciò si dedicò alla sua educazione con una cura superiore a quella che aveva dimostrato per gli altri figli. Cercò di imprimere nella mente del piccolo il rispetto di Dio e l’amore per la Verità e la giustizia; pregò intensamente affinché egli potesse essere protetto da ogni influsso negativo. Gli fece comprendere l’insensatezza e la gravità del culto agli idoli e il fanciullo imparò molto presto a ubbidire e a pregare l’unico vero Dio, il Dio d’Israele, il solo che potesse ascoltarlo e liberarlo da ogni pericolo.VLC 257.1

    Trattenne il ragazzo con sé per tutto il tempo che le fu possibile, ma quando ebbe circa dodici anni fu costretta a lasciarlo. Dopo essere vissuto in un’umile capanna, Mosè fu ammesso al palazzo reale, presso la figlia del faraone, che lo considerò “come un figlio”. Tuttavia anche in questa sua nuova condizione il ragazzo non dimenticò gli insegnamenti materni, appresi durante l’infanzia; essi lo protessero dai pericoli rappresentati dall’orgoglio, dall’infedeltà e dal vizio, così frequenti in quella splendida corte. Come furono importanti i risultati dell’educazione impartita da quella donna ebrea, benché schiava e in esilio. Tutta la vita di Mosè, la grande missione che egli realizzò come capo d’Israele, attestano il valore dell’opera di una madre cristiana. - Patriarchs and Prophets, 243,244VLC 257.2

    La fedeltà delle madri - I genitori non devono dimenticare che i loro figli dovranno affrontare tentazioni e quindi occorre che essi li preparino a superarle prima ancora di nascere. Questa responsabilità è affidata soprattutto alla madre. Colei che ha nutrito il bambino nel suo grembo, che ha costruito a poco a poco il suo organismo, gli trasmette anche gli influssi mentali e spirituali che contribuiscono a formare la sua mente e il suo carattere. È stata Jokebed, la madre ebrea (Ebrei 11:23) che diede alla luce Mosè il liberatore d’Israele, che grazie alla sua fede non ebbe paura dell’ordine del re. Da Anna, donna abituata alla preghiera, al sacrificio, guidata dallo Spirito di Dio nacque Samuele, il bambino istruito dal Signore stesso, il giudice incorruttibile, il fondatore delle scuole dei profeti. Elisabetta, parente secondo la carne e secondo lo spirito di Maria di Nazareth, è stata la madre dell’ambasciatore del Salvatore. - The Ministry of Healing, 372VLC 257.3

    Mosè

    Parole di eloquenza - La vita di Mosè fu segnata dal supremo amore di Dio. La sua pietà, umiltà, e pazienza gli diedero influenza nel guidare il popolo d’Israele. Il suo zelo e la fede in Dio erano maggiori di qualsiasi altro uomo sulla terra. In molte occasioni parlò al popolo con eloquenza commovente. Nessuno sapeva meglio di lui come sensibilizzare l’affetto della gente. Egli seppe amministrare con grande saggezza tutte le questioni connesse agli interessi religiosi del popolo. - Spiritual Gifts, 3:57VLC 258.1

    Il re Saul

    Ottima conoscenza e saggezza - Nel momento in cui Saul si era unito con i profeti era stato trasformato dallo Spirito Santo: la purezza e la santità divine brillavano nell’oscurità del suo cuore naturale, rivelandolo come egli era davanti a Dio. Confrontandosi con la bellezza della santità, Saul esclamò: Allora tutti quelli che lo avevano conosciuto prima, vedendo che profetizzava con i profeti si dicevano l’un l’altro: «Cos’è avvenuto al figlio di Kish? È anche Saul tra i profeti?». - Patriarchs and Prophets, 610VLC 258.2

    Abigail

    Il suo carattere buono e pacifico - Il volto, le parole e gli atti di Abigail rivelavano, come la fragranza in un fiore, la religiosità. Lo spirito del Figlio di Dio abitava in lei, e le sue parole piene di grazia, gentilezza e pace esercitavano un influsso benefico. Davide, ormai animato dai migliori sentimenti, tremò al pensiero di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze della sua collera: Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio. (Matteo 5:9) Se molti fossero come questa donna israelita, quanti animi irritati verrebbero placati, quanti impulsi di rabbia fermati e quante azioni malvage frenate da parole ispirate da una vera saggezza. - PP 667VLC 258.3

    Elia

    Parlò in modo chiaro - Elia, dopo aver guardato l’altare di Dio in rovina, fissa la folla e quindi, con un tono simile a uno squillo di tromba, grida: Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il Signore è Dio servitelo, ma se Dio è Baal, servite lui! - Prophets and Kings, 147VLC 259.1

    I Figli di Israele

    Responsabilità dei genitori - Dio ordinò agli ebrei di insegnare ai loro figli le Sue richieste, affinché conoscessero il rapporto che lui aveva col suo popolo. La casa e la scuola erano uno. Invece di labbra strane, i cuori amorevoli del padre e della madre avevano il dovere di dare istruzione ai propri figli. I pensieri di Dio erano uniti a tutto quello che succedeva nella vita quotidiana e nella casa. Le grandi opere che Dio aveva realizzato per liberare il Suo popolo erano raccontate con eloquenza e timore reverenziale. Le grandi verità della provvidenza di Dio e della vita futura, erano impresse nelle giovani menti. Così, i giovani conoscevano il vero, il bene e il bello.VLC 259.2

    Le lezioni erano illustrate con l’uso di figure e simboli, in questo modo erano impresse fermamente nella loro memoria. Attraverso queste immagini, i bambini imparavano a conoscere i misteri, la saggezza e le speranze dei loro padri; essi imparavano a pensare e a sentire in modo da comprendere le cose invisibili ed eterne. - Fundamentals of Christian Education, 95VLC 259.3

    Giovanni Battista

    Purezza ed eloquenza innate - La voce di Giovanni risuonò come una tromba. La sua missione era: Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. (Isaia 58:1)VLC 259.4

    Giovanni non aveva ricevuto un’educazione nelle scuole umane. Dio e la natura furono i suoi maestri. Nel compito di preparare la via per l’avvenimento di Cristo, era necessario un uomo coraggioso che facesse udire la sua voce come i profeti dell’antichità, e ammonisse la nazione degenerata affinché si pentisse.VLC 260.1

    In molti si recarono nel deserto per udire Giovanni. I pescatori e i contadini vennero dalle località circostanti o dalle regioni più distanti. Anche i soldati romani del quartier generale di Erode vennero per udirlo. I capitani vennero con le spade cinte ai fianchi per soffocare ogni tentativo di ribellione e rivolta. Gli avari esattori delle tasse sopraggiunsero da ogni parte; e dal Sinedrio accorsero anche i sacerdoti con le loro filatterie. Tutti ascoltarono affascinati e tutti si ritirarono, anche i farisei, i sadducei, e i freddi e insensibili schernitori di quel tempo, con un visibile senso di colpa sul viso e una profonda convinzione del peccato. Ma tra loro non vi furono lunghe discussioni, né ben strutturate teorie, presentate elaboratamente con i loro “in primo luogo”, “in secondo luogo” o “in terzo luogo”. In cambio, si avvertiva un’eloquenza pura e innata nelle brevi sentenze date, e ogni parola portava con sé la certezza e la verità dei potenti avvertimenti ricevuti.VLC 260.2

    Giovanni Battista condannò apertamente il peccato negli uomini nobili e negli umili. Dichiarò la Verità ai re e ai nobili, indipendentemente se l’accettavano o la rifiutavano. - Selected Messages 2:148, 149VLC 260.3

    Il potere delle sue parole - Lo scopo di Giovanni era avvertire la gente, e scuoterla dalla loro malvagità. Con parole semplici e chiare, condannava gli errori e i crimini degli uomini. Le sue parole di denuncia erano sostenute da un così grande potere, che la gente non poteva resistergli. Egli non lusingava nessuno né si aspettava lusinghe da nessuno. La gente accorreva a lui di comune accordo, per confessare i loro peccati, pentirsi e per essere battezzati nel fiume Giordano. Re e governanti si recavano nel deserto per udire il profeta e quando senza timore egli indicava i loro peccati particolari, essi si dimostravano interessati e profondamente convinti. Il suo discernimento dei caratteri e la sua visione spirituale, gli permettevano di leggere i propositi e la mente di coloro che si avvicinavano a lui, e senza alcun timore diceva sia ai ricchi sia ai poveri, sia agli onorevoli o agli umili, che senza un sincero pentimento e senza conversione, non si può ottenere il favore di Dio e avere parte nel regno del Messia, la cui venuta era prossima. Nello spirito e con la potenza di Elia, Giovanni denunciò la corruzione degli Ebrei, e alzò la sua voce condannando i loro peccati. I suoi discorsi erano semplici, diretti e convincenti. - The Review and Herald, January 7, 1873VLC 260.4

    Un tono allarmante e fermo - Giovanni trasmetteva i suoi messaggi senza argomenti elaborati né teorie sottili. La sua voce era ascoltata nel deserto con tono allarmante e fermo ma pieno di speranza: Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino. (Matteo 3:2) Lui commuoveva la gente con un potere nuovo e strano. L’intera nazione era commossa. Le moltitudini accorrevano nel deserto per ascoltarlo. - Testimonies for the Church 8:332VLC 261.1

    La responsabilità della sua missione - Illuminato dallo Spirito, studiava il carattere degli uomini per imparare a raggiungere il loro cuore con il messaggio divino. Sentiva la responsabilità della sua missione. Nella solitudine, si preparava con la meditazione e la preghiera per la missione che gli sarebbe stata affidata. - DA 102VLC 261.2

    In toni come tromba - Giovanni aveva predicato la venuta del Messia. Le parole del precursore di Cristo erano risuonate nelle loro orecchie, come un suono di tromba. - The Review and Herald, February 3, 1900VLC 261.3

    Uno dei più grandi profeti - Cristo definì Giovanni il Battista uno dei più grandi profeti, e dimostrò ai suoi ascoltatori che avevano avuto prove sufficienti per riconoscere che egli era un messaggero di Dio. Le parole di questo predicatore del deserto avevano potenza. Egli portò il suo messaggio senza esitazioni, denunciando i peccati dei sacerdoti e dei governanti ed esigendo che facessero le opere del regno dei cieli. - Christ’s Object Lessons, 278VLC 261.4

    Maria, la Madre di Gesù

    La maestra del bambino Gesù - Gesù non fu istruito nelle scuole della sinagoga. Sua madre fu la sua prima insegnante. Dalle sue labbra e dai rotoli dei profeti iniziò a conoscere i principi divini. - DA 70VLC 262.1

    Scuola sulle ginocchia di sua madre - Durante l’infanzia, la gioventù e nella sua virilità, Gesù studiò le Scritture. Da bambino, studiava le Scritture quotidianamente sulle ginocchia di sua madre tratte dai rotoli dei profeti. - Ed 185VLC 262.2

    Gli apostoli

    Discorsi semplici e accurati - Sebbene gli apostoli e gli altri discepoli fossero uomini senza istruzione, per l’effusione dello Spirito Santo che avvenne nel giorno della Pentecoste, impararono a parlare un linguaggio puro, semplice e corretto, sia che si esprimessero nel proprio idioma sia in una lingua straniera. - DA 821VLC 262.3

    Presentavano Verità elevate - Da quel momento (Pentecoste) in poi, il linguaggio dei discepoli fu puro, semplice e preciso, sia nei vocaboli che nell’accento secondo che parlassero nella loro lingua natia o un idioma straniero. Questi uomini umili, che non avevano mai studiato alla scuola dei profeti, presentavano Verità così elevate e pure che stupivano gli ascoltatori. - The Story of Redemption, 246VLC 262.4

    Parole come frecce acute - I discorsi dei soli apostoli, sebbene chiari e convincenti, non avrebbero rimosso il pregiudizio che era stato diffuso fra il popolo. Ma lo Spirito Santo aggiunse ai discorsi che già toccavano i cuori, la potenza divina. Le parole degli apostoli erano come le frecce acuminate dell’Onnipresente, e convincevano gli uomini della terribile colpa di aver rigettato e crocifisso il Signore della gloria - AA 45VLC 262.5

    Eroi della fede - I discepoli erano uomini semplici, senza ricchezze, senza armi tranne la Parola di Dio; tuttavia, fortificati da Cristo, avanzavano predicando la storia meravigliosa della Sua vita: dalla nascita alla morte. Essi raccontavano di come avessero superato tutte le difficoltà. Sebbene fossero privi di onori e di riconoscimenti mondani, si dimostrarono dei veri e propri eroi della fede. Dalle loro labbra uscivano parole di eloquenza divina che sconvolsero il mondo. - AA77VLC 263.1

    Predicatori di un Dio Creatore - Gli apostoli si sforzarono di impartire a questi idolatri la conoscenza di un Dio Creatore e di Suo Figlio, il Salvatore dell’umanità. Essi iniziarono dirigendo la loro attenzione sulle grandiose opere di Dio; il sole, la luna, le stelle, il meraviglioso ordine del susseguirsi delle stagioni, le imponenti montagne incappucciate dalla neve, gli alti alberi, e molte altre meraviglie della natura, mostrando un’abilità che era al di sopra della comprensione umana. Mediante queste opere dell’Onnipotente, gli apostoli guidarono le menti dei pagani a contemplare il grande Governatore dell’universo. Avendo reso chiare queste verità fondamentali riguardanti il Creatore, gli apostoli parlarono ai listriani del Figlio di Dio che era sceso dal cielo in questo nostro mondo, perché amava gli uomini. - AA, 180VLC 263.2

    Il suo messaggio era chiaro e completo - Gli operai del Vangelo lavorando in Corinto compresero il terribile pericolo che minacciava le anime per cui si davano da fare. Fu con un grande senso di responsabilità che presentarono la Verità che è in Gesù. Il loro messaggio fu chiaro e deciso: essi posero in rilievo l’importanza vitale che rivestiva una sua eventuale accettazione. E l’Evangelo fu rivelato non solo dalle loro parole ma anche dalla loro vita quotidiana. Gli angeli cooperarono con loro, e la grazia e la potenza di Dio fu manifestata nella conversione di molti. - AA 249VLC 263.3

    Semplicità e chiarezza - Gli apostoli avevano presentato la Verità con semplicità e chiarezza, pregando perché le persone si convincessero e convertissero. E si erano sforzati di comportarsi in armonia con ciò che insegnavano, affinché la Verità presentata potesse essere riaffermata nella coscienza di ogni uomo. - AA 330VLC 264.1

    La loro audacia e potenza - L’audacia degli apostoli stupiva la gente poiché erano semplici pescatori ignoranti in confronto ai sacerdoti, agli scribi e agli anziani. Tuttavia la gente sapeva che gli apostoli erano stati con Gesù. Gli apostoli parlarono come faceva Gesù, con un potere convincente, che fece tacere i loro avversari. - The Story of Redemption, 252VLC 264.2

    L’apostolo Giovanni

    Era un fedele e fervente operaio - Dopo l’ascensione di Cristo, Giovanni dimostrò di essere un fedele e dinamico operaio per il Maestro. Egli sperimentò, insieme agli altri discepoli, la discesa dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, e con rinnovato zelo e potenza continuò a proclamare agli uomini la Parola della vita, cercando di dirigere le loro menti verso l’invisibile. Questo discepolo fu un potente predicatore, ardente e profondamente consacrato. Egli raccontò le parole e le opere di Cristo parlando con voce armoniosa e con un linguaggio che impressionava i cuori di quelli che lo ascoltavano. La semplicità delle sue parole, la sublime potenza delle verità rivelate e il fervore che caratterizzava i suoi insegnamenti, gli diedero accesso a qualsiasi ambiente. - AA 546VLC 264.3

    Non entrò in controversia - Come testimone di Cristo, Giovanni non entrò in alcuna controversia, né contesa. Egli dichiarò quello che sapeva, ciò che aveva visto e udito quando era stato con Cristo. - AA 555VLC 264.4

    Si concentrava nella storia dell’evangelo - Quando la fede dei cristiani sembrò vacillare sotto la feroce opposizione, l’anziano e provato servitore di Dio ripeté con forza ed eloquenza la storia del Salvatore crocefisso e risorto. - AA 568VLC 265.1

    La semplicità del suo linguaggio - Quando l’apostolo testimoniava la grazia del Salvatore, la semplicità del suo linguaggio era eloquente con un amore che pervadeva tutto il suo essere. In lui non sussisteva alcun dubbio né sospetto. Non è mai entrato in alcuna controversia né in conflitto con nessuno. - Manuscript 8a, 1888VLC 265.2

    Un potente predicatore - La sua vita era in armonia con i suoi insegnamenti. L’amore che ardeva nel suo cuore per Cristo, lo condusse a servire instancabilmente i suoi simili, e soprattutto i suoi fratelli nella chiesa. Egli era un potente e fervido predicatore; profondamente zelante; le sue parole portavano con sé il peso della sua convinzione. - The Review and Herald, February 15, 1881VLC 265.3

    Il suo candore davanti all’imperatore - Giovanni fu portato a Roma per essere processato per la sua fede. Qui, davanti alle autorità, le dottrine dell’apostolo furono distorte. Falsi testimoni lo accusarono di insegnare delle dottrine sediziose, nella speranza di ottenere la sua condanna a morte.VLC 265.4

    Giovanni si difese in maniera chiara e convincente con una semplicità e un candore che colpirono i presenti. I suoi ascoltatori stupirono della sua saggezza ed eloquenza. Purtroppo la sua testimonianza era stata tanto convincente da provocare l’odio dei suoi oppositori. L’imperatore Domiziano era furioso. Egli non poteva confutare le argomentazioni del fedele avvocato di Cristo, né poteva porre in dubbio la validità delle sue dichiarazioni, tuttavia decise che avrebbe ridotto al silenzio la sua voce. - AA 569, 570VLC 265.5

    L’influsso dello Spirito Santo - La semplicità delle sue parole, il potere sublime della Verità che pronunciava, e il fervore spirituale che caratterizzavano i suoi insegnamenti, gli davano accesso a tutte le classi. Eppure gli stessi credenti non erano in grado di comprendere appieno i misteri sacri della Verità divina da lui spiegata. Egli era costantemente sotto influsso dello Spirito Santo. Lui cercava di elevare i pensieri delle persone fino a cogliere l’invisibile. La sapienza che lui esponeva, faceva cadere le sue parole come se fossero gocce di rugiada, addolcendo e soggiogando le anime. - The Review and Herald, February 15, 1881VLC 266.1

    L’apostolo Pietro

    Si adattava ai suoi uditori - Pietro, testimoniò con chiarezza e potenza la morte a resurrezione di Cristo: Uomini d’Israele, ascoltate ciò che sto per dire. Gesù di Nazareth era un uomo mandato da Dio per voi. Dio gli ha dato autorità con miracoli, con prodigi e con segni. È stato Dio stesso a compierli per mezzo di lui fra voi. E voi sapete bene... voi, con la complicità di uomini malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce; ma Dio l’ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte. Era impossibile infatti che Gesù rimanesse schiavo della morte. (Atti 2:22-24)VLC 266.2

    Pietro non si riferì agli insegnamenti di Cristo per provare la sua posizione, perché sapeva quanto grande fosse il pregiudizio dei suoi ascoltatori: in tal caso le sue parole non avrebbero avuto nessun effetto. Invece, egli parlò di Davide, che era considerato dai giudei come un patriarca della nazione. - AA 41VLC 266.3

    Cristo come esempio - Questa coraggiosa difesa spaventò i capi giudei. Loro supponevano che i discepoli sarebbero stati bloccati dal timore e dalla confusione quando sarebbero stati portati dinanzi al Sinedrio. Invece, questi testimoni parlavano come Cristo aveva parlato, con una tale convincente autorità da zittire i loro avversari. Non ci fu traccia di paura nella voce di Pietro mentre proclamava il Cristo. La pietra che è stata da voi edificatori sprezzata è divenuta la pietra angolare. (Atti 4:11) Pietro qui usò un linguaggio figurativo che era familiare ai sacerdoti. - AA 63, 64VLC 266.4

    Stefano

    Difensore della Verità - Stefano, il primo dei sette diaconi, era un uomo di grande pietà e di profonda fede. Sebbene fosse giudeo di nascita, parlava la lingua greca, ed era familiare con le usanze e i costumi dei greci. Perciò trovò facilmente l’opportunità di predicare il Vangelo nelle sinagoghe dei giudei di lingua greca. Egli era molto attivo nel servizio che svolgeva in onore di Cristo, e proclamava con fermezza la sua fede. Rabbini colti e dottori della legge partecipavano a discussioni pubbliche con lui, illudendosi di ottenere una facile vittoria. Ma non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. (Atti 6:10) Stefano non solo parlava con la potenza dello Spirito Santo, il suo linguaggio rivelava una profonda conoscenza delle profezie e di tutte le materie della legge. Egli difendeva con abilità le verità che proteggeva e sconfiggeva totalmente i suoi oppositori. - The Acts of the Apostles, 97VLC 267.1

    La sua voce era appassionata e chiara - Quando Stefano fu interrogato circa la Verità delle accuse mosse contro di lui, si difese con una voce così chiara e squillante che risuonava in tutta la sala del concilio. Le sue parole incantavano l’assemblea. Così continuò descrivendo la storia del popolo eletto da Dio. - The Acts of the Apostles, 99VLC 267.2

    Saggezza e potenza - Grazie alla potenza divina, Stefano rimproverò i sacerdoti increduli, esaltando la figura di Gesù. I sacerdoti non potevano tollerare la forza e la saggezza con cui parlava. - Early Writings, 197VLC 267.3

    Paolo

    L’istruzione proveniente da Dio - Paolo non visitò le chiese come un oratore o come un filosofo pieno di conoscenza. Egli non cercava solo di compiacere l’orecchio con parole e frasi eleganti. Con semplicità eloquente proclamava le cose che gli erano state rivelate. Egli parlava con potere e autorità, secondo le istruzioni di Dio che riceveva in visione. - The S.D.A. Bible Commentary 6: 1084VLC 268.1

    Usava il potere del ragionamento - Paolo sapeva esprimersi con straordinaria chiarezza, e con il suo annientante sarcasmo poteva mettere in difficoltà qualsiasi oppositore…. Paolo era un oratore eloquente e un severo critico, e con il suo rigido scopo e indomito coraggio, possedeva proprio le qualità di cui la chiesa primitiva aveva bisogno. - The Acts of the Apostles, 124VLC 268.2

    La sua vita un esempio - Paolo portava con sé l’atmosfera del cielo. Tutti quelli che si univano a lui, sentivano l’influsso della sua unione con Cristo. La sua vita esemplificava la Verità che proclamava dando un potere convincente alla sua predicazione. In quest’unione risiede la forza della Verità. L’influsso naturale di una vita santa è il sermone più convincente che si possa predicare in favore del cristiano. Qualsiasi argomento, anche se incontestabile, può provocare opposizione; mentre un esempio pio ha un potere al quale è impossibile resistere. - Gospel Workers, 59VLC 268.3

    Appelli toccanti e intelligenti - Quando Paolo presentò davanti alla gente le sue mani logorate dal lavoro, esse testimoniarono che non dipendeva da nessuno per il suo sostentamento. I suoi appelli erano toccanti, intelligenti ed eloquenti, totalmente differenti da qualsiasi altro uomo che aveva partecipato al ministero cristiano. - Testimonies for the Church 3:228VLC 268.4

    L’approccio paso dopo passo - Paolo non si dirigeva agli ebrei in modo tale da suscitare i loro pregiudizi. Con il suo approccio, non costringeva nessuno a credere in Gesù di Nazareth; ma, si dilungava sulle profezie che parlavano di Cristo, della sua missione e opera. Passo dopo passo, guidava i suoi ascoltatori e dimostrava loro l’importanza di onorare la legge di Dio. Rendeva l’onore dovuto alla legge cerimoniale, dimostrando che Cristo era colui che aveva istituito l’economia ebraica e il servizio sacrificale. Poi presentava il primo avvenimento del Redentore, e gli dimostrava che nella vita e nella morte di Cristo, si era compiuto ogni specifico servizio sacrificale.VLC 269.1

    Parlando ai Gentili, Paolo esaltava Cristo poi gli presentava la Sua inderogabile legge. Dimostrava come la luce riflessa della croce del Calvario, dava significato e gloria a tutta la dispensazione ebraica. Con tale approccio l’apostolo variava il suo modo di lavorare e adattava il suo messaggio alle circostanze in cui veniva collocato. Dopo aver lavorato pazientemente, otteneva grande successo; anche se molti non si lasciavano convincere. - Gospel Workers, 118VLC 269.2

    Il suo linguaggio era modesto - C’è un forte contrasto tra le accuse vanagloriose e bigotte di chi professa essere senza peccato, e il linguaggio modesto dell’apostolo. Ciononostante, era la purezza e la fedeltà della propria vita, ciò che dava forza alle sue esortazioni verso i suoi fratelli. - The Sanctified Life, 86VLC 269.3

    La sua chiarezza e forza - Paolo aveva una buona conoscenza delle Scritture. Dopo la sua conversione, la potenza divina gli aveva chiarito il senso delle profezie riguardanti Gesù, permettendogli di presentare con chiarezza e franchezza e correggere qualsiasi distorsione nei confronti delle Scritture. Guidato dallo Spirito di Dio poteva spiegare ai suoi ascoltatori, in maniera chiara e convincente, tutte le profezie che si ricollegavano alla prima venuta di Cristo, e indicare loro che si erano adempiute le Scritture che ne annunciavano le sofferenze, la morte e la resurrezione. - Early Writings, 201, 202VLC 269.4

    Argomenti convincenti - Tra le persone che Paolo incontrò nella piazza del mercato c’erano alcuni filosofi epicurei e stoici. (Atti 17:18) Costoro e tutti gli altri che vennero in contatto con l’apostolo si accorsero subito che egli possedeva un bagaglio culturale superiore al loro. La sua forza intellettuale richiedeva il rispetto dei sapienti, mentre la sua abilità oratoria e il suo entusiasmo attiravano l’attenzione di tutti gli ascoltatori presenti. Quest’ultimi riconobbero che Paolo non era un novizio, ma un uomo capace di comunicare a tutti i livelli con argomenti convincenti in difesa delle dottrine che insegnava. L’apostolo si eresse intrepido, affrontando i suoi oppositori sul loro stesso terreno, abbinando logica con logica, filosofia con filosofia, eloquenza con eloquenza.VLC 270.1

    I suoi oppositori pagani richiamarono la sua attenzione sul fatto che Socrate era stato condannato a morte perché aveva predicato l’esistenza di divinità straniere. Essi consigliarono a Paolo di non rischiare allo stesso modo la propria vita. Malgrado queste cautele i discorsi di Paolo avevano incuriosito i presenti e conquistato il loro rispetto e la loro ammirazione. - The Acts of the Apostles, 235, 236VLC 270.2

    Il fallimento dell’eloquenza e della logica - L’abitudine di Paolo era quella di adottare uno stile di oratoria nella sua predicazione. Era un uomo capace di parlare davanti ai re, ai grandi, agli eruditi uomini di Atene, e la sua conoscenza intellettuale spesso gli era d’aiuto nella preparazione per la via dell’Evangelo. Cercò di fare questo in Atene, affrontando l’eloquenza con l’eloquenza, la filosofia con la filosofia, la logica con la logica, ma non raggiunse il successo che aveva sperato. - The S.D.A. Bible Commentary 6:1084VLC 270.3

    La sua semplice presentazione di Cristo - L’esperienza dell’apostolo Paolo in occasione dell’incontro con i filosofi di Atene ci offre un esempio. Esponendo il messaggio del Vangelo all’areopago Paolo rispose alla logica con la logica, alla scienza con la scienza, alla filosofia con la filosofia. I più colti fra i suoi interlocutori ne furono meravigliati e non poterono replicare. Le sue argomentazioni erano inconfutabili, ma il suo impegno non produsse notevoli risultati e pochi accettarono il messaggio del Vangelo. Da quel momento Paolo adottò un altro metodo di lavoro: evitava discorsi complessi, discussioni teoriche, con semplicità orientava l’attenzione di uomini e donne verso Cristo, il Salvatore dei peccatori.VLC 270.4

    Scrivendo ai Corinzi circa l’opera che aveva svolto per loro disse: E io, fratelli, quando venni da voi, non venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunziandovi la testimonianza di Dio, perché mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso. Così io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore.VLC 271.1

    La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. (1 Corinzi 2: 1-5) - The Ministry of Healing, 214, 215VLC 271.2

    Il suo ragionamento era profondo - Paolo era un uomo di grande cultura, e la sua saggezza e il suo comportamento affascinavano gli ascoltatori. Gli uomini colti erano compiaciuti della sua conoscenza e molti di loro credettero in Gesù. Alla presenza di re e delle grandi assemblee esibiva una tale eloquenza che affascinava tutti coloro che lo ascoltavano. Paolo riusciva con facilità a presentare i ragionamenti complessi, a condurre le persone a fare riflessioni profonde sottolineando le ricchezze della grazia di Dio e descrivendo il grande amore di Gesù. Poi, con semplicità, ritornava al livello di comprensione della gente comune e con forza raccontava la sua esperienza, che suscitava in molti il desiderio di diventare discepoli di Cristo. - Early Writings, 206, 207VLC 271.3

    Il potere creativo del vero Dio - I presenti erano meravigliati per come Paolo avesse presentato gli attributi del vero Dio, la Sua potenza creativa e l’esistenza della Sua provvidenza. Con zelante e ardita eloquenza, l’apostolo dichiarò: Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d’uomo, e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa... (Atti 17:24,25) - The Acts of the Apostles, 238VLC 271.4

    Il suo tatto davanti a un uditorio pagano - Le parole di Paolo contengono un tesoro di conoscenza per la chiesa. Egli si era trovato in una situazione dove avrebbe potuto facilmente irritare i suoi orgogliosi ascoltatori e mettere sé stesso in serie difficoltà. Se i suoi messaggi avessero condotto un attacco diretto ai loro idoli e ai grandi uomini della città, egli avrebbe davvero corso il rischio di subire lo stesso destino di Socrate; ma con tatto, generato dall’amore divino, Paolo diresse prudentemente le loro menti lontano dalle divinità pagane, rivelando il vero Dio, a loro sconosciuto. - The Acts of the Apostles, 241VLC 272.1

    Cristo era al centro dei suoi pensieri - Le sue parole furono pronunciate con solenne fervore e i suoi ascoltatori non poterono non accorgersi che egli amava con tutto il cuore il Salvatore crocefisso e risorto. Essi videro che la sua mente era centrata in Cristo, che la sua intera vita era legata al suo Signore. Le sue parole furono così tanto impressionanti che solo quelli che avevano l’animo pieno di odio contro la religione cristiana riuscirono a rimanere indifferenti. - Gli Atti degli Apostoli, 247, 248VLC 272.2

    La sua istruzione era sana e pratica - Paolo fu un eloquente oratore. Prima della sua conversione aveva spesso cercato di impressionare i suoi ascoltatori con l’esibizione della sua arte oratoria; ma abbandonò tutto questo. Invece di indulgere in descrizioni poetiche e in rappresentazioni dettate dall’immaginazione che potevano soddisfare i sensi e provocare meraviglia ma che non avrebbero toccato l’esperienza quotidiana, Paolo si sforzò di usare un linguaggio semplice che potesse far penetrare nei cuori le verità di vitale importanza. Tali rappresentazioni della Verità possono anche provocare sentimenti di estasi, ma spesso le Verità presentate in questo modo non giovano a fortificare e preparare il credente per le lotte della vita. I bisogni immediati, le prove presenti, le lotte dell’anima devono essere affrontati con una istruzione appropriata che prepari alla pratica dei fondamentali princìpi del cristianesimo. - The Acts of the Apostles, 251, 252VLC 272.3

    Il Vangelo nella sua semplicità - Paolo, durante l’anno e mezzo che aveva trascorso a Corinto, aveva deliberatamente presentato il Vangelo nella sua semplicità. Anch’io, fratelli, quando venni da voi, non venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunziandovi la testimonianza...La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza...affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. (1 Corinzi 2:1,4,5)VLC 273.1

    Per necessità, Paolo aveva adattato il suo metodo di insegnamento alla condizione della chiesa. Or io, fratelli, non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma vi ho parlato come a dei carnali, come a bambini in Cristo. Vi ho dato da bere del latte, e non vi ho dato del cibo solido, perché non eravate in grado di assimilarlo, anzi non lo siete neppure ora, perché siete ancora carnali. (1 Corinzi 3:1,2) - The Acts of the Apostles, 270, 271VLC 273.2

    La sua religione non era una mera pretesa - La sua conversazione, il suo influsso, il suo rifiuto a cedere a qualsiasi autogratificazione, dovevano mostrare che la sua religione non era soltanto una professione ma un vivere quotidianamente in contatto con Dio. Un solo traguardo egli tenne sempre dinanzi e si impegnò a raggiungere: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede. (Filippesi 3:9) - The Acts of the Apostles, 314VLC 273.3

    Aveva un potere convincente - L’apostolo presentò la grande dottrina della resurrezione con argomenti convincenti. - The Acts of the Apostles, 320VLC 273.4

    Il suo linguaggio era chiaro - L’apostolo cercò di attirare l’attenzione e correggere quelle false idee e quelle pratiche pericolose che si stavano diffondendo nella chiesa di Corinto. Egli parlò apertamente, ispirato dall’amore che nutriva per i suoi fratelli. - The Acts of the Apostles, 321VLC 274.1

    Padrone di se stesso - In mezzo al tumulto l’apostolo fu calmo e padrone di sé. La sua mente contemplava Dio ed egli sapeva che gli angeli del cielo lo circondavano. Non voleva lasciare il tempio senza tentare di presentare la Verità ai suoi connazionali. Mentre stava per essere condotto nella fortezza, Paolo disse al comandante dei soldati: «Mi è lecito dirti qualcosa?». Quegli rispose: «Sai il greco? Non sei tu quell’Egiziano che tempo fa insorse e condusse nel deserto quei quattromila briganti?». Ma Paolo disse: «Io sono un Giudeo di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; or ti prego di lasciarmi parlare al popolo”. (Atti 21:37-39) La richiesta fu concessa; Paolo stando in piè sulla gradinata, fece cenno con la mano al popolo. Il suo gesto attirò l’attenzione dei presenti e il suo portamento suscitò rispetto. - The Acts of the Apostles, 408VLC 274.2

    La sua esperienza personale - Se l’apostolo avesse tentato di discutere con i suoi oppositori, essi avrebbero testardamente rifiutato di ascoltare le sue parole; ma la relazione della sua esperienza fu data con una così convincente potenza che in quel momento i loro cuori sembravano essere placati e convinti. - The Acts of the Apostles, 409VLC 274.3

    La sua sincerità era evidente - Paolo raccontò, in maniera diretta ed esplicita, lo scopo della sua visita a Gerusalemme, come pure le circostanze del suo arresto e del suo processo...Egli parlò con ardore, con evidente sincerità e con parole cariche di convinzione. - The Acts of the Apostles, 421VLC 274.4

    La sua chiara difesa davanti ad Agrippa - Egli riferì ad Agrippa, con chiarezza e forza i principali eventi connessi con la vita di Cristo sulla terra. - The Acts of the Apostles, 436VLC 275.1

    Vera cortesia - Considerate l’apostolo Paolo davanti ad Agrippa: tutto il suo discorso è un modello di perfetta cortesia, così come lo è di eloquenza persuasiva. - The Ministry of Healing, 489, 490VLC 275.2

    La sua precauzione e bontà - Paolo non riferì l’abuso che aveva subito dalle mani giudee, né dei loro ripetuti complotti per assassinarlo… le sue parole furono caute e gentili... Egli raccontò la propria esperienza e presentò gli argomenti dalle scritture dell’Antico Testamento, con semplicità, sincerità ed efficacia. - The Acts of the Apostles, 450, 451VLC 275.3

    Come una voce dal cielo - Con straordinaria eloquenza e potenza sovrumana, Paolo presenta la Verità del Vangelo. Egli indica ai suoi ascoltatori il sacrificio compiuto per l’umanità caduta. Dichiara che un infinito prezzo è stato pagato per la redenzione dell’uomo...VLC 275.4

    Così supplica l’avvocato della Verità. Fedele tra gli infedeli, leale tra i disonesti, egli si erge come rappresentante di Dio. La sua voce è come una voce celeste. Non c’è paura, né scoraggiamento nelle sue parole e nel suo sguardo... Molti di quelli che in quel giorno erano là, «videro la sua faccia simile alla faccia d’un angelo» Atti 6: 15VLC 275.5

    Mai prima quell’assemblea aveva ascoltato parole simili a queste. Esse fecero vibrare la corda anche dei cuori più induriti. La verità, chiara e convincente, demolì l’errore. - The Acts of the Apostles, 495, 496VLC 275.6

    Timoteo

    Ricevette la sua istruzione nel focolare - Il padre di Timoteo era greco e la madre ebrea. Questo promettente giovane aveva conosciuto le Scritture fin dalla più tenera età. Le buone abitudini della sua famiglia avevano influenzato positivamente la formazione del suo carattere. La fede della madre e della nonna nei sacri scritti lo avevano spinto a considerare le benedizioni che Dio riversa su coloro che fanno la sua volontà. La Parola di Dio era stata la regola con la quale queste due donne avevano educato Timoteo. L’influsso spirituale delle lezioni imparate lo preservarono dal male che lo circondava. Il suo linguaggio era puro. I suoi istruttori familiari avevano cooperato con Dio nel preparare questo giovane ad affrontare le sue responsabilità.VLC 276.1

    Paolo vide che Timoteo era fedele, equilibrato e sincero, perciò lo scelse come compagno di lavoro e di viaggio. Coloro che avevano educato Timoteo nella sua infanzia furono ricompensati nel vedere che le loro cure avevano sortito un buon effetto: egli aveva guadagnato la fiducia del grande apostolo. Timoteo era soltanto un ragazzo quando fu scelto da Dio per essere un insegnante, ma i buoni princìpi ricevuti durante l’infanzia l’avevano reso capace di assistere Paolo. E sebbene fosse giovane, egli svolse con umiltà cristiana il compito che gli era stato affidato.VLC 276.2

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