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    La risurrezione

    I discepoli, addolorati per la morte del Salvatore, si riposarono durante il sabato mentre Gesù, il Re di gloria, era nella tomba. Quando scese la notte, giunsero dei soldati per fare la guardia davanti alla tomba del Salvatore e gli angeli, invisibili, si aggiravano intorno a quel luogo sacro. Le tenebre della notte si dileguavano lentamente e, quando era ancora buio, gli angeli di guardia vennero a sapere che il momento della liberazione del Figlio di Dio, il loro amato Capo, era vicino.PSCR 170.1

    Mentre aspettavano con grande emozione l'ora del suo trionfo, un angelo potente scese rapidamente dal cielo. Il suo volto brillava come il fulmine e i suoi abiti erano bianchi come la neve. La sua luce dissipò l'oscurità e gli angeli malvagi, che erano lì per reclamare il corpo di Gesù, fuggirono impauriti dal suo splendore e dalla sua gloria. Un angelo che aveva assistito all'umiliazione di Cristo e stava vegliando sulla tomba, raggiunse gli altri angeli venuti dal cielo e insieme scesero fino al sepolcro. La terra, mentre si avvicinavano, cominciò a tremare e si verificò un forte terremoto.PSCR 170.2

    Le guardie romane furono prese dal panico. Non credevano più nel loro potere di custodire il corpo di Gesù? Non pensarono né al proprio compito né alla possibilità che i discepoli potessero portarlo via; mentre la luce degli angeli risplendeva più luminosa del sole quelle guardie caddero a terra come morte. Uno degli angeli afferrò la grande pietra, la fece rotolare accanto all'entrata del sepolcro, e vi si sedette sopra. L'altro entrò nella tomba e tolse il panno che ricopriva il capo di Gesù. Poi l'angelo sceso dal cielo, con una voce che fece tremare la terra, gridò: “Figlio di Dio, tuo Padre ti chiama! Esci fuori!”. La morte non poteva più dominare su di lui. Gesù risuscitò come un conquistatore trionfante. Gli angeli guardarono la scena con solenne timore, e mentre Gesù usciva dal sepolcro, gli angeli si prostrarono per adorarlo e lo salutarono con canti di vittoria e di trionfo.PSCR 170.3

    Gli angeli di Satana furono costretti a fuggire davanti alla luce splendente e penetrante degli angeli di Dio, e manifestando la loro amarezza al loro capo dissero che la loro vittima era stata portata via con la violenza, e colui che avevano così tanto odiato era stato risuscitato dai morti. Satana e i suoi seguaci avevano esultato quando il loro potere sull'uomo caduto aveva provocato la morte del Signore della vita. Ma il loro trionfo infernale durò ben poco: Gesù uscì dalla tomba come un grande conquistatore e Satana si rese conto che sarebbe morto e il suo regno sarebbe passato a colui che ne aveva veramente diritto. Si lamentò e si infuriò, ma nonostante tutti i suoi sforzi Gesù non fu sconfitto. Al contrario offrì all'uomo la via della salvezza, e chiunque l'avesse seguita sarebbe stato salvato.PSCR 170.4

    Gli angeli malvagi e il loro capo si riunirono in consiglio per decidere come agire contro il governo di Dio. Satana ordinò ai suoi seguaci di andare dai sacerdoti e dai capi del popolo e disse: “Siamo riusciti a ingannarli, accecandoli e rendendo insensibile il loro cuore nei confronti di Cristo. Siamo riusciti a convincerli che fosse un impostore. Abbiamo indotto i sacerdoti e i capi a detestare Gesù e a ucciderlo. Ora quelle guardie romane porteranno l'odiosa notizia che Cristo è risorto. Non resta che insinuare in loro l'idea che se si diffonderà la notizia che Gesù è risuscitato saranno lapidati dal popolo per aver messo a morte un uomo innocente”.PSCR 171.1

    Mentre gli angeli del cielo si allontanavano dal sepolcro, la luce disparve, le guardie romane si rialzarono e si guardarono intorno. Erano stupiti di vedere quella grande pietra rotolata accanto all'entrata del sepolcro ed erano impauriti per la scomparsa del corpo di Gesù. Si affrettarono verso la città per far sapere ai sacerdoti e ai capi del popolo quello che avevano visto.PSCR 171.2

    I giudei ascoltando il rapporto impallidirono e provarono orrore per quello che avevano fatto. Se i soldati dicevano la verità per loro era finita. Rimasero seduti in silenzio, guardandosi l'un l'altro, senza sapere cosa fare o cosa dire. Accettare quel rapporto significava condannare se stessi. Si ritirarono per consultarsi. Considerarono che se il rapporto portato dalle guardie fosse circolato tra il popolo, coloro che avevano messo a morte il Cristo sarebbero stati giudicati come assassini. Decisero allora di pagare i soldati perché mantenessero il segreto. I sacerdoti e gli anziani offrirono loro una grande somma di denaro dicendo: “Dite così: ‘I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo‘“.PSCR 171.3

    E quando i soldati chiesero cosa sarebbe stato di loro se avessero dichiarato di aver dormito durante la guardia, i capi del popolo promisero di convincere il governatore a garantire la loro incolumità. Per denaro le guardie romane vendettero il loro onore e accettarono il suggerimento dei sacerdoti e degli anziani.PSCR 171.4

    Quando Gesù, ancora sulla croce, aveva gridato “È compiuto”, le rocce si erano spaccate, la terra aveva tremato e alcune tombe si erano aperte. Quando risuscitò vittorioso dalla morte e dalla tomba, mentre la terra tremava e la gloria del cielo rischiarava quel luogo sacro, molti dei giusti risposero alla sua chiamata e risuscitarono come testimoni della sua risurrezione. I giusti prescelti risuscitarono glorificati. Erano stati scelti fra i santi di ogni epoca, dalla creazione fino ai giorni di Gesù. Così mentre i capi del popolo cercavano di nascondere la risurrezione del Cristo, Dio decise di risvegliare un gruppo di persone dalle loro tombe perché testimoniassero della risurrezione di Gesù e proclamassero la sua gloria.PSCR 171.5

    I risorti erano diversi per forme e statura, alcuni dall'aspetto più nobile di altri. Mi fu detto che gli abitanti della terra avevano subìto un processo di degenerazione, perdendo la loro forza e la loro bellezza. Satana aveva il potere sulla malattia e sulla morte, e in ogni epoca gli effetti della maledizione erano stati sempre più evidenti e il potere di Satana sempre più visibile. Coloro che avevano vissuto ai tempi di Noé e di Abramo assomigliavano agli angeli per forma, bellezza e forza. Ma ogni generazione che si succedeva diventava sempre più debole e più soggetta alla malattia, e la loro vita era più breve. Satana aveva imparato come indebolire l'umanità.PSCR 172.1

    Coloro che risuscitarono dopo la risurrezione di Gesù apparvero a molte persone, raccontando loro che il sacrificio per l'uomo era stato compiuto, che Gesù crocifisso dagli ebrei era risuscitato dai morti, e come conferma delle loro parole dicevano: “Siamo risuscitati con lui”. Testimoniarono che tramite la sua potenza erano stati chiamati dalle loro tombe. Nonostante circolassero falsi rapporti, Satana non poteva nascondere la risurrezione di Cristo, né potevano farlo i suoi angeli o i capi sacerdoti, perché le persone risuscitate con lui diffondevano questa meravigliosa notizia; anche Gesù si sarebbe presto mostrato ai suoi discepoli addolorati, per placare le loro paure e suscitare in loro gioia e felicità.PSCR 172.2

    A mano a mano che la notizia si diffondeva di città in città, e di villaggio in villaggio, gli ebrei temevano per la loro vita e dissimulavano l'odio che nutrivano per i discepoli; la loro unica speranza era diffondere falsi rapporti e coloro che desideravano che questa bugia fosse vera, l'accettavano. Pilato tremò quando venne a sapere che Cristo era risorto. Non poteva dubitare delle testimonianze che ascoltava, e da quel momento non ebbe più pace. Per ottenere gli onori mondani, per paura di perdere la sua autorità e la sua vita, aveva condannato Gesù a morte. Era pienamente convinto di essersi macchiato non solo del sangue di un uomo innocente, ma di quello del Figlio di Dio. Fino alla fine della sua esistenza Pilato visse come un miserabile; la disperazione e l'angoscia gli tolsero ogni gioia e speranza, rifiutò di essere confortato e morì nella sofferenza.PSCR 172.3

    Il cuore di Erode20Fu Erode Antipa che partecipò al processo di Cristo ed Erode Agrippa I condannò a morte Giacomo. Agrippa era nipote e cognato di Antipa. Tramite un intrigo aveva usurpato il trono di Antipa e una volta al potere aveva continuato a perseguitare i cristiani come aveva fatto Antipa. Nella dinastia erodiana c'erano sei persone che portavano il nome di Erode. Era come un titolo generico, i singoli individui erano designati con altri nomi, come Antipa, Filippo, Agrippa, ecc. Fu la stessa cosa per gli zar Nicola, gli zar Alessandro, ecc. Nel caso in questione il termine Erode è più naturale e opportuno, infatti quando Agrippa fece uccidere Giacomo aveva usurpato il trono di Antipa, che poco tempo prima era stato coinvolto nel processo di Gesù, e aveva manifestato il suo stesso carattere. Era lo spirito erodiano, incarnato però in un'altra persona. Come “il dragone” di Apocalisse 12:17 è lo stesso dragone del versetto 3, il vero potere che ispira ognuno di loro è il dragone del versetto 9: in un caso opera attraverso la Roma pagana, nell'altro tramite un governo diverso. si indurì sempre di più, e quando seppe che Cristo era risorto, non ne fu particolarmente turbato. Fece giustiziare Giacomo e quando vide che i giudei ne erano compiaciuti, fece arrestare anche Pietro, con l'intenzione di ucciderlo, ma Dio aveva un compito da affidargli e inviò un angelo per liberarlo. Il giudizio divino colpì Erode, mentre si esaltava in presenza di una grande folla; fu colpito da un angelo del Signore e morì di una morte orribile.PSCR 173.1

    La mattina del primo giorno della settimana, prima ancora dell'alba, le donne andarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù con degli aromi. Videro che la pesante pietra era stata spostata dall'entrata del sepolcro, e che il corpo di Gesù non c'era più.PSCR 173.2

    Provarono una stretta al cuore al pensiero che dei nemici avessero portato via il corpo. Improvvisamente videro due angeli vestiti di bianco con i volti luminosi e splendenti. Essi capirono l'incarico delle donne, e subito dissero loro che Gesù non c'era, che era risorto, ma che potevano vedere il luogo dove era stato deposto. Poi ordinarono alle donne di annunciare ai suoi discepoli che Gesù li avrebbe preceduti in Galilea. Con paura, ma anche grande gioia, si affrettarono a raggiungere i discepoli addolorati, e raccontarono loro tutto ciò che avevano visto e udito.PSCR 173.3

    I discepoli non riuscivano a credere che Cristo fosse risorto, ma dopo aver udito il rapporto delle donne, corsero verso il sepolcro. Constatarono che Gesù non c'era, videro le fasce di lino, ma non riu- scirono a credere alla bella notizia che fosse davvero risorto dai morti. Ritornarono a casa stupiti di quello che avevano visto e del racconto delle donne.PSCR 173.4

    Maria Maddalena, invece, decise di restare ancora nei pressi del sepolcro, riflettendo su quello che aveva visto, afflitta al pensiero di un possibile inganno. Sentiva che l'attendevano nuove difficoltà. Provò un profondo dolore e pianse amaramente. Ritornò a vedere il sepolcro e scorse due angeli vestiti di bianco. Uno era seduto dov'era stata la testa di Gesù, l'altro dalla parte dei piedi. Le parlarono affettuosamente e le chiesero perché stesse piangendo e lei rispose: “Hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano deposto”. Giovanni 20:13.PSCR 174.1

    Voltandosi verso il sepolcro vide Gesù in piedi, ma non lo riconobbe. Egli le parlò affettuosamente, chiedendole quale fosse il motivo del suo dolore e chi stesse cercando. Supponendo che si trattasse dell'ortolano, lo pregò di dirle se fosse stato lui a portare via il suo Signore e dove lo avesse portato, perché era venuta per prendersi cura di lui. Gesù si rivolse nuovamente a lei con la sua voce dolce e disse: ‘Maria!’. Lei conosceva il tono di quella cara voce, e subito rispose: ‘Maestro!’. E per la felicità che provava avrebbe voluto abbracciarlo, ma Gesù le disse: ‘Non trattenermi perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, e al Dio mio e Dio vostro’”. Giovanni 20:17. Con gioia si affrettò a raggiungere i discepoli per annunciare loro la buona notizia. Gesù salì subito verso il Padre per sentirsi dire che il suo sacrificio era stato accettato e per ricevere ogni potere in cielo e sulla terra.PSCR 174.2

    Gli angeli, come una nuvola, circondarono il Figlio di Dio e ordinarono che le porte eterne venissero aperte per far entrare il Re di gloria. Vidi che anche se Gesù era in compagnia di questi esseri risplendenti, alla presenza di Dio e circondato dalla sua gloria, non aveva dimenticato i suoi discepoli, e ritornando avrebbe impartito loro quella potenza che aveva ricevuto dal Padre. Lo stesso giorno ridiscese sulla terra e si fece vedere dai discepoli. Permise loro anche di toccarlo, perché era già salito al Padre e aveva ricevuto la sua potenza.PSCR 174.3

    In quel momento Tommaso non era presente. Non volle accettare con umiltà il rapporto dei discepoli, ma affermò con decisione e sicurezza che non avrebbe creduto se non avesse toccato con le sue dita i segni dei chiodi e con la sua mano il costato dove era stato inflitto il colpo di lancia. Con questo atteggiamento dimostrò mancanza di fiducia nei confronti dei suoi fratelli. Se tutti pretendessero la stessa dimostrazione, oggi nessuno potrebbe accettare Gesù e credere alla sua risurrezione. Ma era la volontà di Dio che il rapporto dei discepoli fosse ricevuto da coloro che non avrebbero potuto vedere né ascoltare il Salvatore risorto.PSCR 174.4

    L'incredulità di Tommaso non piacque a Dio. Quando Gesù incontrò nuovamente i discepoli, Tommaso era con loro e quando vide Gesù credette. Ma poiché aveva detto che non sarebbe stato soddisfatto se non avesse toccato con mano, Gesù gli concesse la dimostrazione che desiderava. Tommaso gridò: “Signor mio e Dio mio!”. Ma Gesù lo rimproverò per la sua incredulità, dicendo: “Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati sono quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Giovanni 20:28, 29.PSCR 175.1

    Nello stesso modo coloro che non hanno vissuto personalmente il messaggio del primo e del secondo angelo devono accettare la testimonianza di altri che l'hanno sperimentato. Mi è stato mostrato che nello stesso modo in cui Gesù venne rifiutato, anche questi messaggi sono stati rifiutati. E così come i discepoli hanno proclamato che non c'è salvezza in nessun altro nome sotto il cielo, anche i collaboratori di Dio devono, con fedeltà e rispetto, avvertire coloro che hanno accettato solo una parte delle verità collegate al terzo messaggio; essi devono condividere con gioia anche tutti gli altri messaggi così come Dio li ha dati a loro, oppure non accettarli affatto.PSCR 175.2

    Mentre le donne diffondevano la notizia che Gesù era risorto, le guardie romane stavano facendo circolare la bugia che era stata suggerita dai sacerdoti e dai capi del popolo, che i discepoli erano venuti di notte, mentre dormivano, e avevano rubato il corpo di Gesù. Satana aveva ispirato loro questa bugia e il popolo era pronto ad accettare la loro parola. Ma Dio si era accertato che intorno a questo evento così importante, da cui dipende la nostra salvezza, non vi fossero dubbi, e quindi fu impossibile per i sacerdoti e i capi del popolo nascondere questa realtà. Alcuni erano stati risuscitati dai morti per testimoniare della risurrezione del Cristo.PSCR 175.3

    Gesù rimase con i suoi discepoli per quaranta giorni riempiendo i loro cuori di gioia e di felicità, spiegando loro con chiarezza le realtà del regno di Dio. Affidò loro il compito di testimoniare di ciò che avevano visto e sentito riguardo alla sua sofferenza, alla sua morte e alla sua risurrezione. Egli si era sacrificato per sconfiggere il male e tutti coloro che lo volevano potevano affidarsi a lui e ottenere la vita eterna. Con tenerezza disse loro che sarebbero stati perseguitati ma avrebbero trovato sollievo nel ripensare alla loro esperienza e alle parole che avevano udito. Ricordò loro che aveva superato le tentazioni di Satana e aveva ottenuto la vittoria attraverso prove e sofferenze. Satana non aveva più potere su di lui, e avrebbe quindi rivolto le sue tentazioni a loro e a tutti quelli che avrebbero creduto nel suo nome. Ma essi potevano vincere come lui aveva vinto. Gesù accordò ai suoi discepoli il potere di fare miracoli e disse loro che nonostante fossero stati perseguitati da uomini malvagi, egli avrebbe inviato sempre i suoi angeli a liberarli; non sarebbero stati uccisi prima che la loro missione non fosse compiuta. Ma alla fine poteva essere chiesto loro di suggellare con il sangue le testimonianze che avevano dato.PSCR 175.4

    I discepoli ascoltavano i suoi insegnamenti, godendo di ogni parola che usciva dalle sue labbra. Ora sapevano con certezza che era il Salvatore del mondo. Le sue parole penetravano profondamente nei loro cuori, ed erano addolorati al pensiero che si sarebbero presto separati dal loro Maestro, e non avrebbero più sentito pronunciare le sue parole di conforto.PSCR 176.1

    I loro cuori furono riscaldati dall'amore e dalla gioia, mentre Gesù diceva loro che sarebbe andato a preparare un luogo, poi sarebbe ritornato per portarli con sé e sarebbero rimasti sempre insieme. Promise anche di inviare il Consolatore, lo Spirito Santo, per guidarli in tutta verità. “E alzate in alto le mani, li benedisse”. Luca 24:50.PSCR 176.2

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