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    La speranza della chiesa18The Review and Herald, 10 giugno 1852.

    Ultimamente ho dovuto impegnarmi molto per individuare, intorno a me, i veri discepoli dell'umile e dolce Gesù. Molti di coloro che professano di attendere l'imminente ritorno di Cristo si stanno conformando a questo mondo, e sono più preoccupati di ottenere l'approvazione di coloro che li circondano piuttosto che quella di Dio.PSCR 112.1

    Sono freddi e formalisti, come quelle chiese tradizionali da cui recentemente si sono distaccati. Le parole rivolte alla chiesa di Laodicea descrivono perfettamente la loro situazione. Cfr. Apocalisse 3:14-20. Non sono “né freddi né ferventi”, ma “tiepidi”. Se non seguono il consiglio del “testimone fedele e verace” e non si pentono sinceramente, se non comprano “dell'oro affinato col fuoco”, “delle vesti bianche” e “del collirio” saranno vomitati dalla sua bocca.PSCR 112.2

    Molti di coloro che si erano rallegrati in vista dell'imminente ritorno del Signore, attualmente ragionano come le chiese e il mondo che un tempo li deridevano perché essi credevano che Gesù stesse tornando e facevano circolare sul loro conto ogni genere di falsità per screditarli e distruggere il loro influsso.PSCR 112.3

    Oggi se qualcuno ricerca ardentemente la presenza di Dio, se è affamato e assetato di giustizia, e il Signore gli permette di sperimentare la sua potenza e soddisfa i suoi desideri benedicendolo con il suo amore, ed egli in risposta lo glorifica lodandolo, viene considerato, da coloro che professano di credere nell'imminente ritorno del Signore, come qualcuno che vive di illusioni, è accusato di essere stato ipnotizzato o di essere posseduto da qualche spirito malvagio.PSCR 112.4

    Molti di questi cristiani solo di nome si vestono, parlano e agiscono secondo i parametri della società e l'unica cosa per la quale si distinguono è la loro professione di fede. Nonostante proclamino di seguire Cristo, la loro conversazione non è in sintonia con le realtà del cielo, ma piuttosto con quelle mondane. “Come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio”. 2 Pietro 3:11. “E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro”. Giovanni 3:3.PSCR 112.5

    È ormai evidente che molti di coloro che si fregiano del nome di avventisti sono più preoccupati delle apparenze e di essere considerati positivamente agli occhi del mondo piuttosto che di imparare dalla Parola di Dio come ottenere l'approvazione del Signore.PSCR 113.1

    E se Gesù, il nostro modello divino, apparisse fra loro e tra coloro che generalmente si occupano di insegnare i principi della religione come fece in occasione del suo primo avvento?PSCR 113.2

    Era nato in una mangiatoia. Provate a seguirlo nel suo percorso di vita e nel suo ministero. Era un uomo abituato al dolore e che conosceva bene la sofferenza. Questi sedicenti cristiani si vergognerebbero dell'umile e mansueto Salvatore che si vestiva di una semplice tunica senza cuciture e non aveva un posto dove posare il capo.PSCR 113.3

    La sua vita irreprensibile e disinteressata li condannerebbe; la sua santità contrasterebbe con la loro leggerezza e le loro sciocche risate. La sua conversazione, spontanea e sincera, sarebbe in contrasto con la loro, spesso caratterizzata dall'avidità. Le verità che egli esprimeva senza mezzi termini rivelerebbero il loro vero carattere. Il loro più grande desiderio sarebbe quello di vederlo allontanarsi il più velocemente possibile. Sarebbero fra i primi a cercare una contraddizione nelle sue parole e a gridare: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”.PSCR 113.4

    Seguiamo Gesù, mentre umilmente entra a Gerusalemme, quando “tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: ‘Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!’. Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: ‘Maestro, sgrida i tuoi discepoli!’. Ma egli rispose: ‘Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno’”. Luca 19:37-40.PSCR 113.5

    Molti di coloro che professano di volersi avvicinare a Cristo sarebbero pronti, come lo erano i farisei, a far tacere i suoi discepoli e senza dubbio griderebbero: “Fanatismo! Ipnosi! Ipnosi!”. E i discepoli, stendendo i loro mantelli e i rami di palma sulla strada, sarebbero considerati stravaganti e ridicoli. In realtà Dio avrà un popolo sulla terra che non sarà così freddo e inerte, ma che lo loderà e lo glorificherà. Egli sarà comunque glorificato e se coloro che ha scelto, quelli che osservano i suoi comandamenti, decideranno di tacere, le pietre stesse grideranno.PSCR 113.6

    Gesù sta tornando, ma non come la prima volta, come un bambino a Betlemme; non salirà a Gerusalemme perché i discepoli lodino Dio a gran voce gridando “Osanna”, ma ritornerà sulla terra nella gloria del Padre e con il corteo degli angeli che lo scorterà. Tutti gli angeli lasceranno il cielo, mentre i giusti lo stanno aspettando con gli sguardi rivolti verso il cielo, come fecero gli uomini di Galilea quando ascese dal monte degli Ulivi. Solo in quel momento, coloro che sono santi, che hanno seguito fedelmente il suo umile esempio, saranno rapiti in cielo e con gioia grideranno guardandolo: “Eccolo, questo è il nostro Dio, lo abbiamo aspettato, e ci salverà”.PSCR 113.7

    E saranno salvati “in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba”, quel suono che sveglia i giusti che dormono e li richiama dalla polvere, rivestiti di immortalità gloriosa mentre gridano: “Vittoria! Vittoria sulla morte e sulla tomba!”. I giusti trasformati si uniranno agli angeli per incontrare il Signore nell'aria, per non essere mai più separati da colui che amano.PSCR 114.1

    Con una tale prospettiva, una speranza così gloriosa, una simile redenzione ottenuta da Gesù attraverso il suo sangue, possiamo tacere? Non loderemo Dio a gran voce come fecero i discepoli quando Gesù entrò a Gerusalemme? La nostra prospettiva non è migliore della loro? Chi oserà impedirci di glorificare Dio, anche a voce alta, quando abbiamo una simile speranza, in vista della gloria eterna e dell'immortalità?PSCR 114.2

    Abbiamo pregustato il mondo futuro e ne abbiamo già nostalgia. Tutto il mio essere desidera vivere con il Dio vivente, e non sarò soddisfatta fino a quando non avrò sperimentato la sua pienezza.PSCR 114.3

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