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    William Miller

    Dio inviò il suo angelo per rendere sensibile il cuore di un agricoltore, che non credeva nella Bibbia, e aiutarlo ad approfondire le profezie. Gli angeli di Dio entrarono ripetutamente in contatto con lui per risvegliare la sua intelligenza affinché comprendesse le profezie che fino a quel momento erano risultate oscure per il popolo di Dio. Riconobbe i diversi filoni profetici, e li studiò uno dopo l'altro fino a quando provò una grande ammirazione per la Parola di Dio. Scoprì così un insieme di verità meravigliose. Questa Parola che aveva sempre ritenuto non ispirata, ora la percepiva in tutta la sua bellezza e la sua gloria. Si rese conto che un brano delle Scritture ne spiegava un altro, e quando non capiva un passo ne trovava un altro che lo chiariva. La Parola di Dio divenne per lui fonte di gioia e gli ispirava un profondo rispetto, quasi una forma di riverenza.PSCR 207.1

    Mentre studiava le profezie capì che gli abitanti della terra, senza saperlo, stavano vivendo gli eventi finali della storia del mondo. Considerando le chiese si rese conto della loro corruzione. Si erano allontanate da Cristo e si erano legate al mondo. Volevano beneficiare degli onori mondani piuttosto che aspirare a quelli divini e cercavano di ottenere le ricchezze terrene invece di crearsi un tesoro in cielo. Ovunque si potevano constatare ipocrisia, oscurantismo e morte. Era profondamente turbato. Dio gli chiese di lasciare la sua fattoria, così come un tempo aveva chiamato Eliseo perché seguisse Elia lasciando il suo bestiame e i suoi campi. Con grande timore William Miller iniziò a rivelare alla gente i misteri del regno di Dio spiegando le profezie che si collegavano al ritorno di Cristo. Nella misura in cui si impegnava in questo compito si sentiva più forte. Nello stesso modo in cui Giovanni il battista aveva annunciato il primo avvento di Gesù, così William Miller e quelli che si unirono a lui preparavano la seconda venuta del Figlio di Dio.PSCR 207.2

    Fui riportata ai giorni dei discepoli, e mi fu mostrato che Dio aveva affidato a Giovanni un compito speciale. Satana era deciso a ostacolare la sua opera e istigò i suoi seguaci a uccidere l'apostolo. Ma Dio inviò il suo angelo che lo protesse in modo straordinario. Tutti coloro che furono testimoni della grande potenza divina in occasione della liberazione di Giovanni rimasero stupiti, molti si convinsero che Dio era con lui e che la sua testimonianza riguardante Gesù era vera. Coloro che avevano cercato di ucciderlo si spaventarono al pensiero di dover ancora attentare alla sua vita, e così gli fu permesso di continuare a soffrire per il suo Salvatore. Fu accusato ingiustamente dai suoi nemici e poco tempo dopo esiliato su un'isola deserta dove il Signore inviò il suo angelo a rivelargli gli eventi che si sarebbero verificati sulla terra e lo stato della chiesa sino alla fine dei tempi: le apostasie, la posizione che avrebbe occupato se fosse rimasta fedele a Dio e infine il suo trionfo.PSCR 207.3

    L'angelo scese dal cielo in tutta la sua maestà verso l'apostolo, il suo volto rifletteva la gloria di Dio. Rivelò a Giovanni le scene più interessanti e appassionanti della storia della chiesa di Dio, e gli mostrò i pericolosi conflitti che i discepoli di Cristo avrebbero dovuto affrontare. Giovanni li vide misurarsi con terribili difficoltà: pallidi, provati e infine conquistatori vittoriosi in salvo nel regno di Dio. Il volto dell'angelo era radioso di gioia quando mostrava a Giovanni il trionfo finale della chiesa di Dio. Mentre l'apostolo considerava la liberazione della chiesa, si lasciò coinvolgere dalla gloria della scena e con profondo rispetto e meraviglia cadde ai piedi dell'angelo per adorarlo. Il messaggero divino lo fece alzare immediatamente, e lo rimproverò dicendo: “Guardati dal farlo. Io sono un servitore come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio. Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia”. Apocalisse 19:10. L'angelo mostrò a Giovanni la santa Città in tutto il suo splendore e la sua gloria ed egli, rapito e sopraffatto da ciò che aveva visto, dimenticando il rimprovero dell'angelo, cadde nuovamente ai suoi piedi per adorarlo. Di nuovo l'angelo lo riprese con gentilezza: “Guardati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro”. Apocalisse 22:7.PSCR 208.1

    Sia i pastori sia la gente comune hanno considerato l'Apocalisse come un libro misterioso e meno rilevante rispetto ad altre parti delle Scritture. Invece mi fu mostrato che quel libro rappresentava una rivelazione particolarmente importante per coloro che sarebbero vissuti negli ultimi tempi, per guidarli nell'adempimento delle loro responsabilità. Dio orientò la mente di William Miller nello studio delle profezie e gli permise di comprendere il libro dell'Apocalisse.PSCR 208.2

    Se le visioni di Daniele fossero state capite, il popolo avrebbe potuto comprendere meglio quelle di Giovanni. Ma al momento opportuno Dio incoraggiò il messaggero che aveva scelto che, con chiarezza e con la potenza dello Spirito Santo, rivelò le profezie e mostrò l'ar monia che esisteva fra le visioni di Daniele, di Giovanni e di altri passi della Bibbia. Inoltre William Miller esercitò una profonda impressione sui cuori delle persone presentando i sacri e i temibili avvertimenti della Parola affinché si preparassero al ritorno del Figlio dell'uomo. Coloro che lo ascoltarono furono profondamente e solennemente convinti; pastori e gente comune, peccatori e infedeli si rivolsero al Signore e si prepararono per affrontare il giudizio.PSCR 208.3

    Gli angeli di Dio accompagnarono William Miller nella sua missione. Era un uomo deciso e irremovibile, e con coraggio proclamava il messaggio che gli era stato affidato. Un mondo immerso nelle tenebre spirituali e una chiesa fredda e secolarizzata erano sufficienti per catalizzare tutte le sue energie e fargli sopportare la privazione, la fatica e la sofferenza. Nonostante incontrasse l'opposizione della società in cui viveva e dei cristiani professanti, nonostante fosse esposto ai colpi bassi di Satana e dei suoi seguaci, non smise di predicare alle folle il messaggio del Vangelo eterno, ovunque fosse invitato; facendo risuonare vicino e lontano il grido: “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio”. Apocalisse 14:7.PSCR 209.1

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