Preparazione per il ritorno di Cristo
Cari fratelli e sorelle, credete con tutto il cuore che Cristo tornerà presto e che abbiamo ricevuto l'ultimo messaggio di misericordia che sia mai stato dato a un mondo colpevole? Il nostro esempio è quello che dovrebbe essere? Mostriamo a coloro che ci circondano, tramite il nostro comportamento e le nostre parole, che stiamo aspettando il ritorno glorioso del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che trasformerà questi corpi mortali a immagine del suo corpo glorioso?PSCR 115.1
Temo che non crediamo e non siamo consapevoli di queste realtà come dovremmo esserlo. Coloro che credono nelle importanti verità che professiamo devono comportarsi con coerenza. Si ricercano i piaceri mondani e tutto ciò che attira la nostra attenzione; la mente si concentra sul nostro aspetto esteriore e troppo spesso siamo impegnati in conversazioni frivole e di scarsa rilevanza, che rendono vana la nostra professione di fede, perché la nostra conversazione non è orientata verso le realtà del cielo, da cui attendiamo il Salvatore.PSCR 115.2
Gli angeli ci stanno proteggendo; spesso li rattristiamo indulgendo in conversazioni frivole, scherzose e lasciandoci andare all'indifferenza e alla banalità. Nonostante ciò, di tanto in tanto ci sforziamo di ottenere la vittoria e ci riusciamo; se non manteniamo questo obiettivo cadremo in uno stato di disinteresse e di apatia, incapaci di vincere le tentazioni e resistere al nemico, e non riusciremo a sopportare le difficoltà della nostra fede, preziosa quanto l'oro. Non stiamo soffrendo per amore di Cristo, e non lo glorifichiamo nel momento della prova.PSCR 115.3
Si denota una grande mancanza di fermezza cristiana e di disponibilità al servizio per il Signore vissuto come un principio. Non dovremmo perseguire il piacere e la nostra soddisfazione ma onorare e glorificare Dio sinceramente, in tutto ciò che facciamo e diciamo.PSCR 115.4
Se permetteremo che i nostri cuori rimangano sensibili ai seguenti messaggi e li ricordino, non cadremo facilmente in tentazione e le nostre parole saranno sempre proporzionate e appropriate: “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace, è caduto su di lui, e grazie alle sue ferite noi siamo stati guariti”; “di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio”; “tu, o Dio mi vedi”.PSCR 115.5
Non potevamo pensare a queste verità così importanti e alle sofferenze di Gesù affinché noi, poveri peccatori, potessimo ricevere il perdono ed essere redenti davanti a Dio grazie al suo sangue prezioso, senza provare un profondo desiderio di soffrire per colui che ha sofferto e sopportato tutto per noi. Se ci soffermiamo su queste realtà, il nostro io, con tutta la sua dignità, sarà umiliato e sarà sostituito da una semplicità simile a quella di un bambino grazie alla quale sopporteremo il rimprovero degli altri senza irritarci facilmente. Non saremo più schiavi della nostra volontà egoista.PSCR 116.1
Le gioie vere e la consolazione del cristiano saranno quelle del cielo. Le persone che hanno sperimentato le forze del mondo futuro e hanno provato la gioia del cielo non sapranno più accontentarsi delle realtà terrene. Queste persone saranno impegnate anche nel tempo libero. Si sentiranno attratte da Dio. Dove sarà il loro tesoro, lì sarà anche il loro cuore, ricercando una dolce comunione con il Dio che amano e adorano. Esse si soffermeranno ad ammirare il loro tesoro: la santa Città, la nuova terra, la loro dimora eterna. E mentre mediteranno su queste realtà nobili, pure e sante, il cielo si avvicinerà e sperimenteranno la potenza dello Spirito Santo, che li allontanerà sempre di più dal mondo, e la loro consolazione e la loro gioia principale si ricollegheranno al cielo, la loro piacevole dimora. La forza che le attira verso Dio e il cielo è così grande che nulla potrà distoglierle dal loro grande obiettivo: impegnarsi per la salvezza degli uomini e onorare e glorificare Dio.PSCR 116.2
Quando penso a tutto ciò che è stato fatto perché restassimo sul giusto cammino, devo esclamare: “Oh, che amore, che amore meraviglioso ha il Figlio di Dio per noi, poveri peccatori! Potremmo essere indifferenti e non preoccuparci di tutto ciò che è stato fatto per la nostra salvezza? Tutto il cielo si interessa a noi. Dovremmo essere sempre pronti per onorare, glorificare e adorare l'Altissimo.PSCR 116.3
I nostri cuori traboccheranno d'amore e di gratitudine nei confronti di colui che ha manifestato tanto amore e compassione per noi. Onoriamolo con il nostro comportamento e con le nostre parole pure e sante, dimostriamo che veniamo dal cielo, che questo mondo non è la nostra casa ma che siamo pellegrini e stranieri, in viaggio verso un paese migliore.PSCR 116.4
Molti di coloro che si fregiano del nome di Cristo e dicono di aspettare il suo ritorno non sanno cosa significhi soffrire per lui. I loro cuori non sono sottomessi alla grazia e non hanno rinunciato al loro egoismo, come è già stato constatato in molte occasioni. Tutto ciò non impedisce loro di parlare dei propri problemi, che sono il risultato di cuori ribelli, che li rendono insensibili e spesso mal disposti.PSCR 117.1
Se fossero consapevoli di cosa significhi essere un umile discepolo di Cristo, un vero cristiano, comincerebbero a impegnarsi seriamente e nel modo più corretto. Prima di tutto inizierebbero a rinunciare al proprio egoismo, poi pregherebbero e controllerebbero ogni passione del loro cuore.PSCR 117.2
Fratelli, abbandonate la fiducia in voi stessi e l'autosufficienza e seguite l'esempio di colui che è mansueto. Pensate costantemente a Gesù, egli è il vostro esempio, e seguite le sue impronte. Guardate verso Gesù, l'autore della nostra fede, che per la gioia che gli era stata proposta ha sopportato la croce, rifiutando la vergogna. Ha sopportato le contraddizioni dei peccatori. A causa dei nostri peccati è diventato l'agnello mansueto e trafitto, ferito, colpito e immolato.PSCR 117.3
Quindi soffriamo coraggiosamente per amore di Gesù, crocifiggiamo ogni giorno il vecchio uomo, condividiamo le sofferenze di Cristo, per partecipare alla sua gloria, quando saremo incoronati di onore, immortalità e vita eterna.PSCR 117.4