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    Il santuario

    Mi fu mostrato lo scenario della grande delusione provata dal popolo di Dio quando Gesù non era ritornato alla data prevista. Non sapevano perché il Salvatore non fosse venuto, e non avevano prove del fatto che il tempo profetico non si fosse ancora concluso. L'angelo mi disse: “La Parola di Dio è forse venuta meno? Dio ha forse dimenticato di portare a compimento le sue promesse? No. Ha fatto tutto quello che aveva promesso. Gesù è risorto, ha chiuso la porta del luogo santo del santuario del cielo e ha aperto quella del luogo santissimo: è entrato per purificare il santuario. Tutti coloro che sanno attendere pazientemente comprenderanno questo mistero. È l'uomo che si è sbagliato, non c'è stato nessun errore da parte di Dio. Tutto ciò che Dio ha promesso si è adempiuto, ma l'uomo ha creduto erroneamente che la terra fosse il santuario che doveva essere purificato alla fine dei tempi profetici. Era sbagliata l'interpretazione dell'uomo e non la promessa di Dio”.PSCR 224.1

    Gesù inviò i suoi angeli per rendere sensibile lo spirito di coloro che erano rimasti delusi e orientare i loro pensieri verso il luogo santissimo, dove era entrato per purificare il santuario e svolgere una particolare opera di propiziazione in favore di Israele. Gesù disse agli angeli che tutti coloro che lo avrebbero conosciuto, avrebbero anche capito l'opera che doveva compiere. Vidi che le nozze di Gesù con la nuova Gerusalemme si sarebbero realizzate mentre era ancora nel luogo santissimo. Dopo aver concluso la sua opera sarebbe sceso sulla terra con potenza regale e avrebbe preso con sé tutti coloro che avevano pazientemente atteso il suo ritorno.PSCR 224.2

    Mi fu mostrato quello che era successo in cielo nel 1844, alla fine dei periodi profetici. Dopo che Gesù aveva concluso il suo servizio nel luogo santo, e aveva chiuso la porta di quella stanza del santuario, profonde tenebre avevano circondato coloro che avevano ascoltato e poi rifiutato i messaggi relativi al suo ritorno: essi lo persero di vista. Allora Gesù indossò abiti speciali. Intorno all'orlo del suo abito si alternavano una campanella d'oro e una melagrana. Alle spalle era appeso un pettorale finemente lavorato che mentre si muoveva luccicava come tanti diamanti, mettendo in evidenza delle lettere che sembravano nomi scritti o incisi sul pettorale. Sulla testa portava qualcosa che assomigliava a una corona. Quando fu completamente vestito venne circondato dagli angeli e passò attraverso la seconda cortina su di un carro di fuoco.PSCR 224.3

    Allora mi fu detto di prendere nota di quello che vedevo nelle due stanze del santuario del cielo. La cortina, o la porta, fu aperta, e mi fu permesso di entrare. Nella prima stanza vidi il candelabro d'oro con sette lampade, il tavolo dei pani di presentazione, l'altare dei profumi e il turibolo. Tutti gli arredi di questo luogo sembravano d'oro purissimo e riflettevano l'immagine di colui che vi entrava. La cortina che separava le due zone era di colori e materiali diversi, e aveva un bordo con disegni d'oro che raffiguravano degli angeli. La cortina fu alzata, e guardai nella seconda stanza. Vidi un'arca che sembrava d'oro purissimo; la parte superiore era decorata con un bordo bellissimo che aveva degli smerli a forma di corone. Nell'arca c'erano le tavole di pietra su cui erano stati scolpiti i dieci comandamenti.PSCR 225.1

    Alle estremità dell'arca c'erano due cherubini, in piedi, con le ali distese che arrivavano a toccarsi proprio sopra la testa di Gesù che stava in piedi davanti al propiziatorio. I loro visi erano rivolti l'uno verso l'altro con lo sguardo diretto verso l'arca. Essi rappresentano tutti gli angeli che considerano con interesse la legge di Dio. Tra i cherubini c'era un turibolo d'oro, e mentre le preghiere dei santi offerte con fede salivano a Gesù ed egli le presentava al Padre, una nuvola profumata d'incenso saliva con volute di fumo dai colori bellissimi. Sopra al luogo in cui stava Gesù, davanti all'arca, c'era una luce così brillante che non potevo guardarla, assomigliava al trono di Dio. Mentre l'incenso saliva al Padre, questo alone di gloria scendeva verso Gesù dal trono, e poi giungeva fino a coloro le cui preghiere erano salite come un profumo di odore gradevole. Una grande luce circondò completamente Cristo e si diffuse sul propiziatorio, questo bagliore glorioso riempì il tempio. Non riuscii a guardare a lungo quello scenario incredibile; nessuna lingua al mondo poteva descriverla. Ne fui sopraffatta e mi allontanai da quella scena di gloria e di maestà.PSCR 225.2

    Mi fu anche mostrato un santuario sulla terra che aveva due stanze. Assomigliava a quello che avevo visto in cielo e mi fu detto che era la sua copia. Gli arredi della prima stanza del santuario terreno erano come quelli della prima stanza di quello del cielo. La cortina era sollevata e guardando verso il luogo santissimo vidi che gli arredi erano gli stessi del luogo santissimo del santuario del cielo. Il sacerdote serviva in entrambi i luoghi di quello terreno. Entrava quotidianamente nel primo, ma solo una volta l'anno nel luogo santissimo, per purificarlo dei peccati che vi erano stati trasferiti. Vidi che Gesù serviva in entrambi i luoghi del santuario del cielo. I sacerdoti entravano in quello terreno con il sangue dell'animale come offerta per il peccato. Cristo entrava nel santuario del cielo offrendo il proprio sangue. I sacerdoti venivano sostituiti alla loro morte, e il loro servizio si concludeva con loro, ma Gesù era un sacerdote eterno. Attraverso i sacrifici e le offerte portate al santuario terreno, i figli d'Israele si appropriavano dei meriti del Salvatore che sarebbe venuto. Nella sua saggezza Dio ci ha trasmesso tutte queste indicazioni perché potessimo capire il compito di Gesù nel santuario del cielo.PSCR 225.3

    Mentre Gesù moriva sul Calvario, gridò: “Tutto è compiuto”, e la cortina del tempio si spezzò in due da cima a fondo. Questo dimostrava che i servizi del santuario terreno erano finiti per sempre e Dio non avrebbe più accettato i sacrifici dei sacerdoti.PSCR 226.1

    Gesù morì e il suo sangue sarebbe stato offerto da lui stesso nel santuario del cielo. Come i sacerdoti entravano nel luogo santissimo una volta all'anno per purificare il santuario terreno, così Gesù entrò nel luogo santissimo di quello del cielo, alla fine dei 2.300 giorni di Daniele 8, nel 1844, per svolgere un'opera di propiziazione definitiva per tutti coloro che avrebbero beneficiato della sua mediazione e per purificare così il santuario.PSCR 226.2

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