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    Il messaggio del primo angelo

    Mi fu mostrato che Dio, nel 1843, aveva previsto la proclamazione del tempo della fine. Il suo obiettivo era sensibilizzare gli uomini e condurli a schierarsi pro o contro la verità. I pastori erano convinti della correttezza della spiegazione dei periodi profetici ma solo alcuni rinunciarono al loro orgoglio, ai loro salari e alle loro chiese per spostarsi da un luogo all'altro annunciando il messaggio. E poiché il messaggio divino fu accolto da pochi dei cosiddetti pastori di Cristo, il compito fu affidato ad altri credenti che non erano predicatori. Alcuni lasciarono i loro campi per proclamare questo messaggio, altri i loro negozi e le loro aziende. Perfino dei professionisti si sentirono motivati a rinunciare al proprio lavoro per impegnarsi in un'opera impopolare, come quella della diffusione del messaggio del primo angelo.PSCR 210.1

    Molti pastori abbandonarono i propri punti di vista e le loro tendenze particolaristiche e si unirono nella proclamazione del ritorno di Gesù. Ovunque venisse predicato il messaggio, la gente ne era profondamente toccata. I peccatori si pentirono, piansero e pregarono per il perdono dei loro peccati, e coloro che avevano commesso atti disonesti erano ansiosi di riparare il torto che avevano arrecato. I genitori provavano una profonda sollecitudine nei confronti dei figli. Coloro che avevano ricevuto il messaggio si impegnavano in favore dei loro amici e familiari non convertiti. Convinti dell'importanza di questo solenne messaggio, li avvertivano e li imploravano perché si preparassero per la venuta del Figlio dell'uomo. Solo i cuori veramente insensibili non cedevano all'evidenza delle prove che accompagnavano quelle testimonianze. Quest'opera di purificazione dello spirito distolse i loro affetti dalle realtà terrene a quelle divine, suscitando in loro una consacrazione mai sperimentata prima.PSCR 210.2

    Migliaia di persone accettarono la verità presentata da William Miller e gli inviati di Dio, animati dallo spirito e dalla potenza di Elia, proclamarono il messaggio. Come Giovanni il battista, il precursore di Gesù, coloro che predicavano questo solenne messaggio si sentirono obbligati a porre “la scure alla radice degli alberi” (Matteo 3:10) e a incoraggiare gli uomini a produrre frutti degni del ravvedimento. Questa testimonianza mirava a risvegliare e rinnovare potentemente le chiese per manifestarne la vera natura. E quando fu proclamato il solenne avvertimento in vista del giudizio, molti di coloro che facevano parte delle chiese ricevettero questo messaggio di salvezza; si resero conto dei loro errori e versando lacrime amare di pentimento e profonda angoscia si umiliarono davanti a Dio. Quando lo Spirito di Dio scese fra loro, erano pronti per annunciare il messaggio: “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio”.PSCR 210.3

    La predizione di una data precisa per la fine dei tempi suscitò una forte opposizione in vari gruppi sociali, dai pastori delle chiese fino ai peccatori più incalliti. “Nessun uomo conosce né il giorno né l'ora” dicevano il pastore ipocrita e lo schernitore sfrontato. Nessuno di loro voleva essere istruito e ripreso da coloro che fissavano l'anno in cui ritenevano si sarebbero conclusi i periodi profetici e indicavano i segni del prossimo ritorno di Cristo. Molti pastori, che professavano di amare Gesù, dissero che non avevano nessun problema a predicare il ritorno di Cristo, ma che non erano d'accordo sull'annuncio di una data precisa. Dio leggeva nei loro cuori: in realtà essi non desideravano che si proclamasse che Gesù stava per tornare. Il Signore sapeva che a causa della loro condotta, in contrasto con i principi cristiani, non avrebbero superato le prove: essi non stavano camminando nell'umile sentiero segnato dal Cristo. Questi falsi pastori erano d'intralcio all'opera di Dio. La verità, annunciata con convinzione, aveva toccato il cuore di molti che, come il carceriere di Filippi cominciarono a chiedere: “Che cosa devo fare per essere salvato?”. Ma questi pastori si erano interposti tra la verità e i loro uditori, e predicavano su soggetti piacevoli per allontanarli dalla verità. Si univano a Satana e ai suoi angeli per annunciare: “Pace, pace” quando pace non c'era. Coloro che amavano gli agi e non si preoccupavano di essere in comunione con Dio non rinunciarono alle loro certezze materiali. Vidi che gli angeli di Dio prendevano nota di tutto, gli abiti di quei pastori non consacrati erano coperti del sangue dei peccatori.PSCR 211.1

    I pastori che rifiutarono questo messaggio di salvezza impedirono ad altri di accettarlo, e quindi ne risultarono responsabili. Essi si unirono alla gente comune per opporsi al messaggio divino, perseguitando William Miller e tutti coloro che lo seguivano. Vennero diffuse falsità e menzogne per danneggiare il suo influsso. Molte volte, mentre presentava con convinzione il messaggio di Dio, esponendo ai suoi uditori profonde verità, scatenava la collera di alcuni che poi lo attendevano all'uscita per tendergli un agguato. Ma gli angeli inviati da Dio lo proteggevano e lo conducevano in un luogo sicuro, lontano dalla folla infuriata. La sua opera non era ancora conclusa.PSCR 211.2

    I più devoti accettarono il messaggio con gioia. Sapevano che proveniva da Dio ed era stato proclamato al momento opportuno. Gli angeli seguivano con grande interesse gli effetti della predicazione e quando le chiese la rifiutavano, si consultavano con Gesù. Il Salvatore distoglieva la sua attenzione dalle chiese e ordinava agli angeli di vegliare fedelmente su coloro che non avevano rifiutato la testimonianza, perché un'altra luce avrebbe brillato su di loro. Mi fu mostrato che se i cosiddetti cristiani avessero apprezzato il messaggio del ritorno del loro Salvatore, se avessero orientato i loro affetti verso di lui e creduto che non ci fosse nessuno sulla terra che potesse paragonarsi a lui, avrebbero accolto con gioia il primo annuncio della sua venuta. Ma il disappunto che manifestarono alla notizia del suo ritorno dimostrava chiaramente che non lo amavano. Satana e i suoi angeli trionfarono e rinfacciarono a Cristo e ai suoi angeli che coloro che si definivano cristiani non amavano abbastanza Gesù da desiderarne il ritorno.PSCR 212.1

    Vidi che il popolo di Dio aspettava con gioia il ritorno del Signore e si preparava per questo evento. Dio decise di metterlo alla prova. Egli fece in modo che essi non individuassero chiaramente il periodo dei calcoli profetici. Coloro che stavano aspettando il Signore non si resero conto di questo errore. Non lo notò neanche chi aveva approfondito lo studio delle profezie e si opponeva alla definizione di una data precisa. Dio aveva in mente che il suo popolo affrontasse una delusione.23La delusione del 1844 ha permesso di fare una cernita tra coloro che aspettavano il Signore sulla base d'una adesione emotiva o di un convincimento più solido. Anche la chiesa cristiana è nata da una delusione. I primi discepoli hanno sofferto all'idea che il Messia, che essi aspettavano come un re potente, potesse morire in croce (ndr). Quel tempo passò e il Signore non ritornò. Coloro che avevano atteso con gioia il Salvatore provarono profonda tristezza e scoraggiamento, mentre coloro che non avevano atteso con ansia il ritorno di Gesù, ma avevano accettato il messaggio solo per paura, erano contenti che non fosse ritornato in quel momento tanto atteso. La loro professione di fede non aveva toccato il loro cuore e purificato la loro vita. Il decorrere della data fissata rappresentava un'occasione per rivelare i loro veri sentimenti. Essi furono i primi a schernire le persone deluse e tristi che avevano aspettato sinceramente il loro Redentore. La saggezza di Dio si manifestò nella prova data al suo popolo che offriva l'occasione di scoprire chi si sarebbe ritirato e allontanato nel momento della difficoltà.PSCR 212.2

    Gesù e gli angeli guardavano con simpatia e amore coloro che avevano desiderato ardentemente vedere il loro Salvatore. Essi erano ac- canto ai credenti per sostenerli nel momento della prova. Coloro che invece non si erano preoccupati di ricevere il messaggio divino e preferirono rimanere nelle tenebre, dovevano fare i conti con la collera di Dio, perché non avevano voluto ricevere il messaggio che era stato inviato loro. I cristiani fedeli, delusi, che non riuscivano a capire il motivo per cui il loro Signore non fosse ritornato, non furono lasciati nelle tenebre.PSCR 212.3

    Ricominciarono a studiare la Bibbia per approfondire lo studio dei periodi profetici. Dio alzò la sua mano e l'errore fu svelato. Videro che il periodo profetico arrivava fino al 1844, e che le stesse argomentazioni che avevano utilizzato per dimostrare che il periodo profetico finiva nel 1843, dimostravano che sarebbe finito nel 1844. La luce dalla Parola di Dio rischiarò la loro comprensione dei fatti, e scoprirono che doveva esserci un ritardo: “... è una visione... se tarda, aspettala; poiché certamente verrà, e non tarderà”. Abacuc 2:3. Nel loro desiderio del ritorno immediato di Cristo, avevano perso di vista questo ritardo della profezia, calcolato per mettere alla prova i veri fedeli. Ma molti di loro non riuscirono a risollevarsi dalla grande delusione e a manifestare quel tipo di zelo e di forza che avevano caratterizzato la loro fede nel 1843.PSCR 213.1

    Satana e i suoi angeli trionfavano. Coloro che non avevano accettato il messaggio si compiacevano per la loro capacità di giudizio e la saggezza dimostrata nel non lasciarsi trasportare da quella illusione, come la chiamavano. Non si rendevano conto che stavano rifiutando il consiglio di Dio e lavorando con Satana e i suoi angeli per gettare nella confusione il popolo di Dio, che viveva secondo il messaggio ricevuto.PSCR 213.2

    Chi aveva accettato questo messaggio fu perseguitato dalle chiese. In un primo momento coloro che non avevano voluto ascoltare il messaggio non avevano osato rivelare i propri sentimenti, ma con il passare del tempo li avevano manifestati. Infatti avevano deciso di mettere a tacere la testimonianza di coloro che aspettavano il ritorno di Gesù e sostenevano che i periodi profetici si estendevano fino al 1844.PSCR 213.3

    I credenti avevano spiegato con chiarezza il loro errore e i motivi per cui attendevano il ritorno del Signore per il 1844. E i loro avversari non potevano presentare nessuna argomentazione contro le loro valide motivazioni. Ma le chiese si irritarono, erano decise a non arrendersi all'evidenza e a chiudere le porte a questo messaggio in modo che altri non potessero ascoltarlo. Coloro che avevano osato parlare del messaggio che il Signore aveva comunicato furono radiati dalle comunità. Ma Gesù era con loro ed erano felici di avere la sua approvazione. Erano pronti per ricevere il messaggio del secondo angelo.PSCR 213.4

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