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    I sogni di Ellen G. White*Cfr. pagina 31.

    Sognai di vedere un tempio in cui si stavano radunando molte persone. Solo quelli che si rifugiavano in quel tempio si sarebbero salvati alla fine dei tempi. Tutti coloro che sarebbero rimasti fuori si sarebbero persi per sempre. Le folle che passavano deridevano chi stava entrando nel tempio sostenendo che il piano della salvezza era un inganno e che in realtà non c'era nessun pericolo da evitare. Alcuni venivano addirittura trattenuti per impedire loro di rifugiarsi al di là delle mura del tempio.PSCR 87.1

    Temendo di essere presa in giro pensai fosse meglio aspettare fino a quando tutta la folla si fosse dispersa o fino a quando potessi entrare passando inosservata. Ma il numero di persone aumentava invece di diminuire e temendo di arrivare in ritardo mi affrettai a uscire di casa e a crearmi un passaggio attraverso la folla.PSCR 87.2

    Ansiosa di raggiungere il tempio non feci attenzione alle persone che mi circondavano. Entrando nell'edificio vidi che il tempio era sorretto da una grande colonna e a essa era legato un agnello sanguinante. Noi, che eravamo presenti, sembravamo sapere che questo agnello era stato colpito e ucciso per noi. Tutti quelli che entravano nel tempio dovevano confessare, davanti a lui, i loro peccati.PSCR 87.3

    Proprio davanti all'agnello c'erano dei sedili alti sui quali sedevano un gruppo di persone con un'espressione molto felice. La luce del cielo sembrava risplendere sui loro volti, lodavano Dio e cantavano inni di ringraziamento che assomigliavano a melodie angeliche. Erano coloro che avevano confessato i propri peccati davanti all'agnello, erano stati perdonati e stavano aspettando con gioia il verificarsi di un evento straordinario.PSCR 87.4

    Anche dopo essere entrata nell'edificio provai una sensazione di paura e mi vergognavo all'idea di dovermi umiliare davanti a queste persone. Ma mi sentivo costretta ad avanzare e mentre mi facevo strada lentamente, girando intorno alla colonna per vedere l'agnello, una tromba suonò e il tempio tremò, ci furono grida di trionfo da parte dei santi e una luce estremamente brillante illuminò l'edificio, poi tutto fu avvolto da fitte tenebre. Tutte le persone felici erano scomparse con quella luce e io rimasi sola nel terribile silenzio della notte.PSCR 87.5

    Mi svegliai in preda all'angoscia e con difficoltà mi convinsi che stavo sognando. Mi sembrava che il mio destino fosse segnato, che lo spirito del Signore mi avesse lasciato definitivamente. Mi sembrò, ammesso che fosse possibile, che il mio scoraggiamento fosse aumentato.PSCR 88.1

    Non molto tempo dopo ebbi un altro sogno. Mi sembrava di essere seduta, con la testa fra le mani, in preda a una profonda disperazione e riflettevo in questi termini: “Se Gesù fosse sulla terra andrei da lui, mi getterei ai suoi piedi, e gli parlerei di tutte le mie sofferenze. Non mi respingerebbe, avrebbe misericordia di me, e io lo servirei e lo amerei sempre”. In quel momento la porta si aprì e una persona di bell'aspetto entrò. Mi guardò con compassione e disse: “Vuoi vedere Gesù? Egli è qui e, se lo desideri, puoi vederlo. Prendi tutto quello che hai e seguimi”.PSCR 88.2

    Queste parole suscitarono in me una felicità indescrivibile e con gioia riunii i miei pochi averi, ogni cosa cara, e seguii la mia guida. Mi condusse a una scala ripida e apparentemente poco sicura. Quando iniziai a salire gli scalini mi disse di tenere gli occhi fissi in alto per non avere capogiri e quindi rischiare di cadere. Molte delle persone che stavano salendo quelle scale così ripide caddero prima ancora di arrivare in cima.PSCR 88.3

    Finalmente raggiungemmo l'ultimo gradino e ci trovammo davanti a una porta. A questo punto la mia guida mi disse di lasciare ciò che avevo portato con me. Con gioia deposi tutto a terra, egli aprì la porta e mi disse di entrare. Improvvisamente mi ritrovai davanti a Gesù, non era possibile sbagliarsi. Un'espressione così raggiante di benevolenza e di maestà non poteva appartenere a nessun altro. Dal suo sguardo mi resi conto che conosceva ogni situazione della mia vita e tutti i miei pensieri e sentimenti più intimi.PSCR 88.4

    Tentai di proteggermi dal suo sguardo, sentendomi incapace di sopportare che i suoi occhi mi scrutassero, ma lui si avvicinò con un sorriso, e mettendo la sua mano sulla mia testa, disse: “Non avere paura”. Il suono dolce della sua voce fece fremere il mio cuore di una gioia che non avevo mai provato prima. Ero troppo felice per esprimere anche solo una parola e sopraffatta da una gioia profonda mi prostrai ai suoi piedi.PSCR 88.5

    Mentre restavo così, senza forze, mi passarono davanti agli occhi delle scene di una bellezza e gloria indescrivibili e pensai di aver raggiunto la salvezza e la pace del cielo. Dopo un po' di tempo mi ritornarono le forze e mi alzai. Gesù mi guardava ancora con profondo affetto e il suo sorriso mi riempì di felicità. La sua presenza suscitò in me un rispetto e un amore inesprimibili.PSCR 88.6

    La mia guida aprì la porta ed entrambi uscimmo. Mi disse di prendere di nuovo le cose che avevo lasciato fuori. Poi mi diede una corda verde, legata molto stretta. Mi disse di stringerla al cuore e se avessi voluto vedere Gesù avrei dovuto semplicemente srotolarla. Mi disse di non tenerla legata per molto tempo, per evitare che si annodasse, e poi fosse più difficile scioglierla. Misi la corda vicino al mio cuore e scesi allegramente quelle scale strette, lodando il Signore e dicendo a tutti quelli che incontravo dove avrebbero potuto trovare Gesù.PSCR 89.1

    Questo sogno mi diede speranza. Avevo capito che la corda verde rappresentava la fede, e cominciavo a scorgere la bellezza e la semplicità dell'avere fiducia in Dio.PSCR 89.2

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