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    Le difficoltà nella chiesa17The Review and Herald, 11 agosto 1853.

    Cari fratelli e sorelle, poiché il male si diffonde sempre più rapidamente dobbiamo raddoppiare gli sforzi per impegnarci in favore dell'opera di Dio ed essere consapevoli del tempo in cui viviamo. Le tenebre spirituali ricoprono la terra e i suoi abitanti. E mentre intorno a noi tutto è invaso dall'oscurità del male e della menzogna, è nostro dovere scrollarci di dosso il torpore e vivere vicino a Dio per ricevere, dal volto di Gesù, i raggi divini di luce e gloria. Mentre le fitte tenebre del male si diffondono, dovremmo ricercare una conoscenza più completa della verità ed essere pronti a difendere la nostra fede con le Scritture.PSCR 109.1

    Dobbiamo essere santificati dalla verità e vivere in modo coerente alla nostra professione di fede affinché il Signore possa illuminarci sempre più chiaramente, e possiamo vedere grazie alla sua luce, ed essere rafforzati dalla sua forza.PSCR 109.2

    Ogni volta che trascuriamo di essere attenti e vigilanti siamo esposti all'attacco del nemico e rischiamo di essere sopraffatti dalle forze del male. Satana ordina ai suoi angeli di far cadere il maggior numero di persone possibili, per mettere in evidenza errori e peccati di chi professa di credere nella verità, farli cadere nella più completa oscurità, indurli a lasciarsi andare, disonorare l'opera di Dio e far soffrire la chiesa. Coloro che si sono allontanati hanno cessato di essere vigilanti, sono piombati nelle tenebre più fitte e la luce del cielo si è affievolita gradualmente. Non si rendono conto dei loro peggiori difetti e Satana tesse la sua rete intorno a loro e li fa cadere nella sua trappola.PSCR 109.3

    Dio è la nostra forza. Dobbiamo guardare a lui come esempio di saggezza e come guida. Se avremo come obiettivo la sua gloria, il bene della chiesa e la nostra salvezza vinceremo i nostri difetti. Individualmente dobbiamo cercare di ottenere ogni giorno nuove vittorie, imparare ad affrontare le difficoltà e a dipendere completamente da Dio. Prima impareremo e meglio sarà per noi.PSCR 109.4

    Ognuno deve cercare di individuare i propri errori, e con impegno fare attenzione a non esserne sopraffatto ma a vincerli. Così potremo avere fiducia in Dio e la chiesa non dovrà affrontare gravi problemi.PSCR 109.5

    I messaggeri di Dio, mentre lavorano per la salvezza degli uomini, sprecano molto tempo per coloro che conoscono la verità da anni ma sono ancora deboli nella fede. Hanno trascurato di vigilare e a volte credo abbiano addirittura indotto il nemico a tentarli.PSCR 110.1

    Si trovano in difficoltà davanti a prove banali e i collaboratori di Dio perdono il loro tempo andando a trovarli. Essi sono impegnati per ore e ore, e anche giorni, ad ascoltare il racconto di piccoli problemi e prove insignificanti, che sono state ingrandite per farle sembrare più gravi nel timore che i collaboratori di Dio si convincessero che non meritavano la loro attenzione. Invece di chiedere ai collaboratori del Signore di aiutarli a risolvere i loro problemi, dovrebbero umiliarsi davanti a Dio, digiunare e pregare fino a quando questi problemi si risolveranno.PSCR 110.2

    Alcuni pensano che l'unico motivo per cui Dio ha chiamato i suoi messaggeri a lavorare nella sua opera sia quello di correre da loro, quando essi li chiamano, per sostenerli come si fa con i bambini. Ritengono che l'aspetto più importante del loro lavoro sia gestire quelle difficoltà insignificanti che sono state causate da azioni avventate, dando spazio al nemico, e indulgendo nella propensione a ricercare gli errori di coloro che li circondano.PSCR 110.3

    Ma in questo periodo che ne sarà delle pecore affamate? Quelle affamate del pane della vita? Coloro che conoscono la verità, ma non vi si conformano, se lo facessero si risparmierebbero tanti problemi e non ruberebbero il tempo ai messaggeri di Dio che poi non riescono a occuparsi degli obiettivi per i quali il Signore li ha chiamati nell'opera.PSCR 110.4

    I collaboratori di Dio soffrono e sono scoraggiati quando si verificano situazioni del genere nella chiesa, mentre ognuno dovrebbe impegnarsi a non aggiungere nemmeno una piuma ai loro pesi ma, al contrario, aiutarli e sostenerli con parole di incoraggiamento e preghiere pronunciate con fede. Quanto sarebbero più liberi se tutti coloro che professano la verità cercassero di incoraggiare gli altri invece di pretendere essi stessi così tanto aiuto.PSCR 110.5

    Attualmente, quando i collaboratori di Dio entrano in nuovi territori, dove regnano le tenebre spirituali e la verità non è ancora stata proclamata, hanno già lo spirito provato a causa delle futili difficoltà dei loro fratelli. E oltre a tutto questo, devono saper affrontare l'incredulità e il pregiudizio degli avversari e superare le offese.PSCR 110.6

    Quanto sarebbe più facile esercitare un influsso positivo sui cuori e quanto sarebbe glorificato Dio se i suoi collaboratori non fossero op pressi dallo scoraggiamento e dalle prove per poter presentare la verità in tutta la sua bellezza e con uno spirito sereno. Coloro che hanno rubato così tanto tempo ai collaboratori di Dio, raccontando quelle difficoltà che loro stessi avrebbero dovuto gestire, dovranno rendere conto al Signore di tutto il tempo e i mezzi impegnati per gratificare se stessi, assicurando grandi soddisfazioni al nemico. Dovrebbero essere in grado di aiutare i loro fratelli. Non dovrebbero mai coinvolgere tutta la comunità riunita per cercare la soluzione alle loro difficoltà o aspettare che qualcuno dei messaggeri di Dio venga a gestirle. Essi devono risolverle con Dio, dimenticarle e prepararsi a sostenere i collaboratori del Signore invece che affaticarli inutilmente.PSCR 110.7

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