Dio esercita un diritto nei nostri confronti
Dio ha nei nostri confronti e su ciò che possediamo la possibilità di esercitare dei diritti che hanno la prorità. In virtù di tali diritti ci chiede di restituirgli una certa parte di tutto ciò che ci ha affidato e questa parte è la decima che Egli si è riservata da tempi remoti. (...) Quando Dio liberò gli israeliti dall’Egitto per farne il suo popolo, insegnò loro di consacrargli la decima parte dei loro beni per il servizio del tempio. Si trattava di un’offerta speciale con una finalità specifica. Tutto il resto dei loro beni apparteneva a Dio e doveva essere utilizzato alla sua gloria, ma la decima doveva essere consacrata al mantenimento di coloro che lavoravano nel tempio. Questa parte rappresentava tutte le primizie delle entrate e con i doni e le offerte essa offriva il sostentamento adeguato per l’opera di Dio in quell’epoca.CEC 51.4
Dio non chiede a noi meno di quanto ha chiesto un tempo al suo popolo. Inoltre ci ha affidato dei beni notevoli rispetto a quelli d’Israele. Il suo servizio richiede e richiederà sempre mezzi adeguati. La grande opera di proclamazione del suo messaggio deve essere compiuta e Dio ha provveduto ampiamente con l’istituzione della decima, dei doni e delle offerte. Egli vuole che il ministero pastorale sia economicamente sostenuto in questo modo. La decima viene considerata come una parte che gli spetta, destinata a finanziare l’opera di Dio, per farla progredire, per permettere di inviare missionari in paesi lontani, fino all’estremità della terra.CEC 51.5
Dio esercita i suoi diritti su ogni cosa, sia sugli uomini sia sui loro beni perché tutto gli appartiene. Egli dichiara: io sono il proprietario del mondo intero, tutto l’universo è mio e vi chiedo di consacrare al mio servizio le primizie di tutto ciò che le mie benedizioni vi hanno permesso di acquisire. La Parola di Dio dichiara: “Non indugerai a offrirmi il tributo dell’abbondanza delle tue raccolte e di ciò che cola dai tuoi strettoi...” Esodo 22:29. “Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita”. Dio esige questo contributo come prova della lealtà nei suoi confronti.CEC 52.1
Apparteniamo a Dio; siamo suoi figli e sue figlie perché ci ha creato e ci ha riscattato donandoci il suo unico Figlio. “Voi quindi non appartenete più a voi stessi. Perché Dio vi ha fatti suoi, riscattandovi a caro prezzo...” 1 Corinzi 6:19, 20 (Tilc). Lo spirito, il cuore, la volontà e i sentimenti appartengono a Dio; come anche il denaro di cui disponiamo. Tutte le cose che riceviamo e di cui godiamo provengono dal Signore. Dio è il generoso dispensatore di tutti i beni, che rispondono ai bisogni del corpo e dell’anima e desidera che ciò sia riconosciuto da chi ne beneficia. Dio reclama ciò che gli appartiene. Il Signore si è riservato la prima parte dei nostri beni, che deve essere considerata come un tesoro che ci ha affidato. Un cuore privo di egoismo sarà sensibile alla bontà e all’amore di Dio e soddisferà pienamente le sue giuste esigenze. — The Review and Herald, 8 dicembre 1896.CEC 52.2