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Consigli sull’ economato cristiano - Contents
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    Le conseguenze dell’avidità

    La crescente tendenza a voler accumulare denaro, l’egoismo generato dal desiderio del guadagno uccidono la spiritualità della chiesa e la privano del consenso divino. Quando la mente e il corpo sono costantemente impegnati nell’ideare e realizzare progetti per accumulare ricchezze, si perdono di vista i diritti divini e quelli dell’umanità.CEC 16.2

    Dio non ci ha benedetti dandoci la prosperità materiale perché dimenticassimo il Donatore e sprecassimo il nostro tempo interessandoci unicamente dei beni che ci aveva affidato. Il donatore è più importante del dono. Siamo stati comprati a carissimo prezzo e non apparteniamo a noi stessi. Abbiamo forse dimenticato l’ingente valore della nostra redenzione? Il nostro cuore è privo di gratitudine? La croce di Cristo non copre di vergogna un’esistenza caratterizzata dal benessere e dai piaceri egoistici? Abbiamo beneficiato di questo enorme sacrificio e quando dobbiamo impegnarci od offrire il nostro denaro per collaborare nell’opera del Redentore per la salvezza delle anime, ci ritiriamo e preghiamo di esserne dispensati.CEC 16.3

    L’ignobile indolenza, l’assoluta indifferenza e l’egoismo esasperato ci rendono insensibili nei confronti di Dio e delle nostre responsabilità. Cristo, la Maestà celeste, il Re di gloria deve portare la pesante croce, bere l’amaro calice mentre noi glorifichiamo noi stessi, cerchiamo le comodità e dimentichiamo le anime per le quali è morto con lo scopo di redimerle con il suo sangue prezioso? Ora che ne abbiamo la possibilità dobbiamo essere generosi. Doniamo ora che ne abbiamo le forze. Lavoriamo mentre è giorno. Consacriamo il nostro tempo e i nostri mezzi al servizio di Dio per poter avere la sua approvazione e ricevere la sua ricompensa. — The Review and Herald, 17 ottobre 1882.CEC 16.4

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