Parte 9: Alla ricerca delle ricchezze terrene
Capitolo 42: Il pericolo dell’avidità
Molti figli di Dio, attratti dalle tentazioni terrene, rinnegano la loro fede tramite le loro opere. L’attaccamento al denaro, a case e terreni è così forte che assorbe tutte le facoltà dello Spirito e del corpo, escludendo così l’amore per il Creatore e per gli uomini per i quali Cristo è morto. Satana li ha accecati a tal punto che gli interessi eterni sono diventati secondari. Tutto il loro essere è impegnato ad accumulare beni terreni. Tutte queste preoccupazioni e questi impegni non tengono in considerazione la raccomandazione fatta da Gesù: “Non accumulate ricchezze in questo mondo. Qui i tarli e la ruggine distruggono ogni cosa e i ladri vengono e portano via”. Matteo 6:19 (Tilc).CEC 151.1
Dimenticano che Gesù ha anche detto: “Fatevi tesori in cielo...” e così facendo avrebbero agito in vista del loro interesse. Un tesoro accumulato in cielo è al sicuro e nessun ladro vi si può avvicinare, nessun insetto può rovinarlo; le loro ricchezze invece sono conservate sulla terra e hanno assorbito tutti i loro affetti.CEC 151.2
La vittoria di Cristo
Cristo, nel deserto, ha affrontato le più forti tentazioni che possano assalire un uomo. Egli ha incontrato l’astuto nemico e l’ha vinto. La prima grande tentazione riguardava l’appetito, la seconda l’orgoglio e la terza l’amore per le ricchezze terrene. Vennero offerti a Cristo i troni, i regni del mondo e la gloria. Satana presentò gli onori, le ricchezze terrene e i piaceri della vita con le sfumature più seducenti per attrarre e ingannare. Disse a Cristo: “Tutte queste cose io te le darò se prostrandoti tu mi adori”. Gesù però respinse l’astuto nemico e conseguì la vittoria.CEC 151.3
L’uomo non dovrà mai affrontare tentazioni forti quanto quelle che assalirono il Cristo, ma quando Satana lo avvicina ottiene un successo completo. “Io ti do tutto questo denaro, questi terreni, questa potenza, questi onori e queste ricchezze”. Ma a quali condizioni? Raramente si esprime con la stessa chiarezza con cui ha affrontato il Cristo: “Se prostrandoti dinanzi a me mi adori”. Egli si accontenta di minare l’integrità dell’uomo e indebolirne la coscienza. Non reclama un’adorazione diretta, ma orienta gli uomini a legarsi agli interessi terreni. In un’esistenza vissuta all’insegna dell’impazienza, dell’egocentrismo, dell’orgoglio, dell’avarizia e della disonestà egli può influire come vuole. In questo modo l’uomo viene soggiogato e trascinato alla rovina.CEC 152.1
L’esempio di Cristo è davanti a noi. Egli sconfisse Satana dimostrandoci così che anche noi possiamo ottenere la vittoria. Cristo vinse ricorrendo alla Scrittura. Avrebbe potuto servirsi del suo potere divino e utilizzare le proprie parole, ma preferì dire: “Sta scritto: non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che viene da Dio”. Matteo 4:4 (Tilc). Se le Sacre Scritture fossero studiate e messe in pratica, il cristiano avrebbe la forza sufficiente per affrontare l’astuto nemico; ma la Parola di Dio viene trascurata e ne risultano problemi e sconfitte.CEC 152.2
Il giovane ricco
Un giovane andò da Gesù e gli disse: “Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?” Gesù rispose che doveva osservare i comandamenti “Ma quell’uomo disse: Fin da giovane io ho ubbidito a tutti questi comandamenti”. Gesù lo guardò con simpatia e gli indicò con chiarezza le sue manchevolezze nell’osservanza della legge divina: non amava il suo prossimo come se stesso. Il suo amore egoista per le ricchezze era un difetto, che se non veniva eliminato, gli avrebbe precluso il cielo. “Ancora una cosa ti manca: vendi tutto quel che possiedi e i soldi che ricavi distribuiscili ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi vieni e seguimi!” Luca 18:18-22 (Tilc).CEC 152.3
Cristo desiderava che quel giovane comprendesse che gli veniva chiesto soltanto di imitare l’esempio di Gesù. Egli infatti aveva lasciato le sue ricchezze e la sua gloria per farsi povero e dare all’uomo la possibilità di diventare ricco. Per ottenere le ricchezze celesti Gesù chiedeva all’uomo di rinunciare alle sue proprietà, agli onori e ai piaceri terreni. Il Signore sa che fino a quando i nostri affetti e i nostri interessi sono legati alle cose terrene, l’uomo è lontano da Dio. Per questo disse al giovane: “...vendi tutto quel che possiedi e i soldi che ricavi distribuiscili ai poveri. Allora avrai un tesoro in cielo. Poi vieni e seguimi!” Come furono accolte queste parole di Cristo? Quel giovane si rallegrò di potersi assicurare le ricchezze celesti? Purtroppo no. “Quell’uomo, udita la proposta di Gesù, diventò molto triste”. Per lui la ricchezza significava onore e potere; gli sembrava impossibile potersi separare dalla sua fortuna. Nonostante amasse il mondo questo giovane aspirava al cielo, ma non voleva rinunciare alle sue ricchezze e per amore del denaro e del potere rinunciò alla vita eterna. Che scambio assurdo. Eppure molti che dicono di osservare i comandamenti di Dio imitano quel giovane. L’uomo avaro corre un vero e proprio pericolo: più guadagna più ha difficoltà ad essere generoso. Se la sua ricchezza diminuisce pensa di perdere parte della sua vita e quindi rinuncia ai vantaggi della ricompensa eterna per conservare e accrescere i suoi beni terreni. Se avesse veramente osservato i comandamenti non avrebbe capitali così ingenti. Preoccupandosi e lottando per realizzare progetti egoistici come poteva amare Dio con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima, con tutta la sua forza e il suo prossimo come se stesso? Se avesse cercato di sopperire alle necessità dei poveri, mostrandosi generoso, sarebbe stato molto più felice ed avrebbe accumulato ricchezze in cielo riducendo quelle terrene sulle quali erano concentrati tutti i suoi interessi. (...)CEC 152.4
Responsabili nei confronti di Dio
Paolo diceva: “Io sono debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi, quando agli ignoranti...” Romani 1:14. Dio aveva rivelato a Paolo la verità e in questo modo egli era diventato debitore nei confronti di coloro che non conoscevano il messaggio divino. Molti, però, non si rendono conto della loro responsabilità nei confronti di Dio. Essi hanno ricevuto dei talenti che il Signore ha affidato loro e dispongono di facoltà mentali che, se utilizzate correttamente, permetterebbero loro di diventare collaboratori di Cristo e degli angeli.CEC 153.1
Molti uomini sarebbero salvati grazie al loro impegno. In realtà sono del tutto indifferenti a questi obiettivi. Satana ha cercato di incantarli tramite le attrazioni offerte dalla nostra società e di paralizzare le loro facoltà morali e vi è riuscito fin troppo bene.CEC 153.2
È in gioco il nostro destino eterno
Come possiamo paragonare il valore di case e terreni con gli esseri umani per i quali Cristo è morto? Cari fratelli e sorelle grazie al vostro intervento essi possono essere salvati e vivere con voi nel regno di gloria. Non potrete portare con voi nemmeno la minima parte dei vostri beni terreni. Potreste acquisire tanti beni, preservarli con tutte le cure possibili, ma il Signore potrebbe emanare un ordine per cui nel giro di poche ore un fuoco, che nessuno potrebbe estinguere, distruggerebbe tutto quello che avete accumulato nel corso della vostra vita, riducendolo ad un ammasso di rovine fumanti. Potete utilizzare ogni vostro talento e ogni vostra energia per accumulare dei capitali sulla terra, ma che vantaggio ne trarrete quando la vostra vita si concluderà o se Gesù ritornerà? Se nel corso della vostra vita siete stati onorati per le vostre ricchezze, trascurando la vostra spiritualità, davanti al tribunale del gran Giudice sarete giudicati in base al vostro valore morale. “E che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua?” Marco 8:36.CEC 153.3
Dio punirà coloro che hanno servito “Mammona” al posto del loro Creatore. Chi sarà vissuto per l’Iddio del cielo, indicando agli uomini la via della salvezza, capirà che “il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va risplendendo finché sia giorno perfetto”. Essi udranno l’invito: “Va bene buono e fedel servitore... entra nella gioia del tuo Signore”. Matteo 25:21.CEC 154.1
Grande sarà la gioia di Cristo nel vedere i salvati nel suo regno glorioso e per questa gioia “Egli ha accettato di morire in croce e non ha tenuto conto che era una morte vergognosa...” Ebrei 12:2 (Tilc). Ma ben presto “...vedrà la luce e sarà soddisfatto di quel che ha compiuto”. Isaia 53:11 (Tilc). Come saranno felici coloro che, avendo collaborato con lui, condivideranno la sua gioia. — The Review and Herald, 23 giugno 1885.CEC 154.2