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Consigli sull’ economato cristiano - Contents
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    Capitolo 26: Non servire Dio fedelmente

    Fra gli avventisti del 7° giorno vi sono persone molto attaccate ai loro beni. Essi costituiscono il loro dio, il loro idolo. Essi amano il denaro, le loro case, il loro bestiame e la loro merce più del Salvatore che per amor loro ha rinunciato alle sue ricchezze. Essi invece attribuiscono ai propri beni un valore superiore a quello dell’essere umano. Queste persone saranno approvate per il loro comportamento? Certamente no e saranno invitate ad andarsene. Per loro Cristo non ha valore. Essi sono stati degli amministratori pigri, preoccupati solo di accumulare i beni affidati loro da Dio mentre i loro simili restavano nell’ignoranza e nell’errore.CEC 87.3

    La mia anima è profondamente scossa. Gli uomini facoltosi dormiranno fino a quando non sarà troppo tardi; fino a quando Dio non li respingerà, insieme ai loro beni dicendo: “E ora a voi, ricchi! Piangete e lamentatevi per le sciagure che stanno per venire su di voi. Le vostre ricchezze vanno in malora e i vostri abiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono pieni di ruggine e quella ruggine sarà una prova contro di voi”. Giacomo 5:1-3 (Tilc). Quale rivelazione nel gran giorno di Dio, quando le ricchezze accumulate, i salari frodati grideranno contro coloro che si professavano buoni cristiani e si vantano di essere osservatori della legge di Dio, mentre amano il guadagno più degli uomini per i quali Cristo ha donato la sua vita.CEC 87.4

    Ora è giunto per tutti il tempo di mettersi all’opera. (...) Nel giorno del giudizio cosa risponderanno quando Egli chiederà: “Che cosa hai fatto per me che ho dato le mie ricchezze, il mio onore, la mia vita per sottrarti alla rovina?” Quel giorno coloro che non hanno realizzato nulla rimarranno senza parole. Si renderanno conto del loro peccato di pigrizia. Hanno derubato Dio di tutto ciò che avrebbero potuto fare per lui nell’arco della loro esistenza. Non hanno incoraggiato nessuno a fare il bene. Non hanno fatto conoscere Cristo a nessuno. Si sono accontentati di restare inattivi; non riceveranno ricompense, ma saranno destinati a perdere la vita eterna. Moriranno con gli empi, nonostante abbiano professato di essere discepoli di Cristo. — The Review and Herald, 14 marzo 1878.CEC 88.1

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