Capitolo 19: A contatto con la natura
Il Creatore scelse per i nostri progenitori l’ambiente più adatto alla loro salute e alla loro felicità. Non costruì per loro un palazzo, non li circondò del lusso artificioso che oggi tanti cercano di procurarsi. Li mise a contatto con la natura e in comunione con gli esseri del cielo. Nel giardino preparato da Dio per i suoi figli lo sguardo poteva spaziare dai bellissimi cespugli ai fiori delicati. C’erano alberi di ogni specie e molti erano carichi di frutta profumata e saporita. Sui rami cantavano gli uccelli e all’ombra delle foglie gli animali giocavano senza paura. Adamo ed Eva nella loro purezza incontaminata godevano degli scenari e dei suoni della natura. Dio aveva assegnato all’uomo un compito nel giardino “...perché lo lavorasse e lo custodisse”. Genesi 2:15. Il lavoro quotidiano offriva loro salute e gioia e la coppia aspettava con impazienza le visite del Creatore quando al tramonto passeggiava e parlava con loro. Ogni giorno Dio comunicava i suoi consigli e i suoi insegnamenti.OGM 141.5
Il piano di Dio previsto per i nostri progenitori offre anche a noi un’occasione di riflessione. Nonostante il peccato eserciti il suo influsso negativo sulla terra Dio desidera che gli uomini traggano soddisfazione dal creato. Nella misura in cui verrà realizzato il progetto di vita previsto per l’uomo Dio potrà agire per alleviare l’umanità sofferente. Ecco perché è positivo che i malati vivano in contatto con la natura: una vita all’aria aperta potrebbe esercitare un influsso benefico nei confronti di esseri deboli, che hanno perso la speranza.OGM 142.1
Il rumore, l’eccitazione e la confusione della città, il ritmo di vita innaturale e forzata che la caratterizza provocano affaticamento e stress. L’aria carica di fumo e polvere, di gas nocivi e batteri rappresenta un pericolo per la nostra esistenza. I malati, rinchiusi quasi sempre fra quattro mura, si sentono come prigionieri nelle loro camere. Non vedono altro che case e strade, folle in costante movimento, raramente riescono a scorgere un pezzo azzurro di cielo, un raggio di sole e quasi mai alberi e fiori. Così rinchiusi rimuginano sulle loro sofferenze e le loro difficoltà, vittime di tristi pensieri. Per coloro che non dispongono di forza morale le città sono pericolose. I malati che vivono nelle zone urbane e devono affrontare sofferenze particolari, sono più soggetti alla tentazione. È quindi necessario trasferirli in un ambiente diverso, affinché riescano a cambiare il corso dei loro pensieri. Devono beneficiare di influssi completamente diversi da quelli che hanno subito fino a quel momento, e che li hanno allontanati da Dio, e ritrovare così un’atmosfera più pura.OGM 142.2
Le case di cura e gli ospedali potrebbero assicurare risultati migliori nella guarigione dei pazienti se fossero situati lontani dalle città. Tutti coloro che devono recuperare la loro salute dovrebbero, per quanto possibile, trasferirsi in una località di campagna per beneficiare dei vantaggi di una vita all’aria aperta. La natura è il medico di Dio. L’aria pura, la luce del sole, i fiori e gli alberi, i frutteti e i vigneti, l’esercizio fisico all’aria aperta risulteranno vivificanti e salutari.OGM 142.3
Medici e infermieri dovrebbero consigliare ai pazienti di trascorrere molto tempo all’aria aperta. Questo tipo di vita per molti malati rappresenta l’unico rimedio utile: ha il potere di guarire le malattie provocate dallo stress e dagli eccessi della vita moderna che minano e indeboliscono le forze del corpo, della mente e dello spirito.OGM 142.4
Per i malati, stanchi della vita in città, delle sue luci abbaglianti, del rumore delle strade, la tranquillità e la libertà della campagna possono risultare piacevoli. Con quale entusiasmo potrebbero godere delle bellezze della natura. Come sarebbero contenti di sedersi all’aria aperta, beneficiare della luce del sole e respirare l’aria profumata dagli alberi e dai fiori. Il balsamo dei pini, la fragranza del cedro, dell’abete e di altri alberi esercitano un influsso benefico.OGM 142.5
Per chi soffre di una malattia cronica non c’è nulla di meglio di un soggiorno in campagna per ritrovare la salute e la serenità. I più deboli possono sedersi o distendersi sotto i raggi del sole o all’ombra degli alberi. È sufficiente alzare gli occhi per ammirare la bellezza delle foglie, per provare la sensazione di riposo e ristoro che suscita la brezza. Lo spirito abbattuto si rianima e si riacquistano le forze. Senza rendersene conto la mente ritrova la pace, il battito del polso eccitato dalla febbre ritorna calmo e regolare. Grazie alle forze ritrovate tenteranno di avventurarsi a fare qualche passo per raccogliere dei fiori, messaggeri dell’amore di Dio per la famiglia umana sofferente.OGM 143.1
Sarebbe utile studiare dei metodi per permettere ai malati di stare all’aria aperta e prevedere qualche occupazione per chi è in grado di lavorare. Indicate loro quanto sia piacevole e benefico svolgere un’occupazione all’aria aperta; insegnate loro a respirare profondamente aria pura, a esercitare i muscoli addominali quando respirano o parlano: questi sono consigli preziosissimi. Le attività all’aria aperta dovrebbero essere prescritte come necessarie e vitali. L’esercizio migliore è quello di coltivare la terra. Offrite ai vostri pazienti la possibilità di curare delle aiuole di fiori, un orto o degli alberi da frutto. Se si convinceranno di lasciare le loro camere per trascorrere del tempo all’aperto coltivando dei fiori o impegnandosi in qualche semplice attività penseranno meno a se stessi e alle loro sofferenze.OGM 143.2
Quanto più il paziente potrà restare all’aria aperta tanto meno avrà bisogno di cure; più ameno sarà il luogo in cui abita più facilmente ritroverà la speranza. Chiuso in casa, anche se arredata con gusto ed eleganza, egli diventerà triste e nervoso. Sarà molto più utile permettergli di beneficiare delle bellezze della natura, condurlo dove può veder sbocciare i fiori e udire il canto degli uccelli. Il corpo e lo spirito ne proveranno sollievo, l’immaginazione verrà stimolata, la mente si risveglierà e sarà pronta per apprezzare la Parola di Dio.OGM 143.3
Nella natura è sempre possibile trovare qualcosa che distolga l’attenzione dei malati da loro stessi e orienti i loro pensieri verso Dio. Circondata dalle sue opere meravigliose la mente si eleverà dalle realtà visibili a quelle invisibili. La bellezza della natura li guiderà a pensare al Regno di Dio dove nulla è alterato, contaminato, distrutto, nulla provoca malattia o morte.OGM 143.4
Medici e infermieri devono trarre dalla natura lezioni che parlano loro di Dio, rivolgere l’attenzione dei pazienti verso colui che ha creato alberi, fiori e li incoraggia a vedere in ogni gemma e in ogni fiore l’espressione del suo amore per i suoi figli. Colui che ama gli uccelli e i fiori si preoccuperà senz’altro degli esseri creati a sua immagine.OGM 144.1
All’aperto, immersi nella realtà del creato, respirando aria pura e salutare, si può parlare meglio ai malati della una nuova vita in Cristo. Si può leggere la Parola di Dio e la luce della giustizia del Cristo risplenderà in coloro che sono ottenebrati dal peccato.OGM 144.2
Uomini e donne che hanno bisogno di una guarigione fisica e spirituale devono frequentare persone le cui parole e le cui azioni li conducano verso il Cristo. Devono beneficiare dell’influsso del grande Medico, che può guarire sia lo spirito sia il corpo. Devono conoscere la storia dell’amore del Salvatore, del perdono concesso gratuitamente a tutti coloro che confessano i loro peccati.OGM 144.3
Grazie a questo influsso molti malati saranno guidati verso la via della vita. Gli angeli collaborano con gli agenti umani per incoraggiare, donare speranza, gioia e pace al cuore di chi è malato e sofferente. In queste circostanze i malati sono abbondantemente benedetti e molti ritroveranno la salute. Il passo incerto recupera la sua elasticità, l’occhio riacquista la sua vivacità, chi è scoraggiato ricomincia a sperare, il volto triste ritrova espressioni di gioia e la voce l’allegria e la vivacità.OGM 144.4
Una volta riacquistata la salute fisica, uomini e donne sono in grado di esercitare la fede in Cristo che assicura la salute dello spirito. Consapevoli di essere stati perdonati dai peccati manifestano pace, gioia e serenità inesprimibili. La speranza incerta del cristiano riacquista il suo equilibrio e le parole esprimono questa convinzione: “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà”. Salmi 46:1.OGM 144.5
“Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza”. Salmi 23:4.OGM 144.6
“Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato”. Isaia 40:29.OGM 144.7