Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Gli uomini che vinsero un impero - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 58: La chiesa trionfante

    Sono trascorsi più di diciotto secoli da quando gli apostoli si riposarono dai loro sforzi, ma la storia delle loro fatiche e dei sacrifici fatti per amore di Cristo è ancora il più prezioso tesoro della chiesa. Questa storia, scritta sotto la guida dello Spirito Santo fu data affinché i seguaci di Cristo in ogni tempo fossero spinti a onorare la causa del Salvatore.UVI 372.1

    I discepoli eseguirono il compito che Cristo aveva loro affidato. Quando questi messaggeri della croce annunciarono il Vangelo, ci fu una rivelazione della gloria di Dio mai vista prima da occhio umano. Con la cooperazione dello Spirito divino, gli apostoli svolsero un’opera che scosse il mondo. Il Vangelo fu rivelato a tutte le nazioni nel giro di una singola generazione.UVI 372.2

    Il ministero degli apostoli produsse grandi risultati. Alcuni di loro, all’inizio della loro opera, erano incolti: ma la loro consacrazione alla causa del Maestro fu totale, e sotto l’azione del suo Spirito furono resi capaci di adempiere il loro grande mandato. La grazia e la verità regnarono nei loro cuori, ispirando i loro sentimenti e le loro azioni. La loro vita fu nascosta con Cristo in Dio, la profondità dell’amore divino li indusse a trascurare i propri interessi.UVI 372.3

    I discepoli sapevano come parlare e pregare con sincerità ed erano uomini che potevano prendere possesso della forza dell’Onnipotente Dio d’Israele. Quanto strettamente si affiancarono a Cristo, quanto intimamente legarono il loro personale onore a quello del loro Signore. Jahvè era il loro Dio. Il suo onore fu il loro onore. La sua verità la loro verità. Ogni attacco che subì il Vangelo fu come una ferita aperta nel profondo delle loro anime. Essi difesero la causa di Cristo con tutte le forze. Il loro diritto di porgere la parola della vita era stato assicurato dall’unzione divina. Si aspettavano molto, e perciò diedero molto. Cristo si era rivelato ed essi lo avevano scelto come guida. La loro comprensione della verità la loro forza di resistenza all’ opposizione dipendevano dalla loro ubbidienza alla volontà di Dio. Ogni loro discorso trattava della persona del Cristo, della sapienza e della potenza di Dio. Essi esaltavano Gesù Cristo come unico mezzo di salvezza per gli uomini. Mentre proclamavano la perfezione di Cristo, il Redentore risorto, le loro parole toccavano i cuori, conquistando uomini e donne al Vangelo. Molte di quelle persone che avevano diffamato il nome del Salvatore e avevano disprezzato la sua potenza, ora si confessavano discepoli del Cristo crocifisso.UVI 372.4

    Gli apostoli non svolsero la loro missione con la loro sola forza; ogni loro impegno era compensato dalla potenza del Dio vivente. Il loro compito non fu facile. I primi sforzi della chiesa cristiana furono accompagnati da difficoltà e amare sofferenze. I discepoli subirono spesso il duro peso della privazione, della calunnia e della persecuzione; ma non risparmiarono la loro vita, anzi gioirono di essere chiamati a soffrire per Cristo. L’esitazione, l’indecisione e la debolezza vennero bandite dalle loro iniziative. Essi desiderarono consumarsi ed essere consumati. La consapevolezza della responsabilità posta su loro purificò e arricchì la loro esperienza; e la grazia divina fu rivelata nelle conquiste che essi fecero per Cristo. La forza dell’Iddio Onnipotente operò mediante loro per rendere il Vangelo trionfante.UVI 373.1

    Gli apostoli edificarono la chiesa di Dio sul fondamento che Cristo stesso aveva posto. Nelle Scritture la fondazione della chiesa è spesso illustrata con l’edificazione di un tempio. Zaccaria parla di Cristo affermando che Egli è il Germoglio che avrebbe edificato il tempio di Dio. E aggiunge che i Gentili parteciperanno a questa opera: “Quelli che sono lontano verranno e lavoreranno alla costruzione del tempio dell’Eterno”. Zaccaria 6:12, 15 (Luzzi). E Isaia dichiara: “I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura”. Isaia 60:10 (Luzzi).UVI 373.2

    Sulla edificazione di questo tempio, Pietro dice: “Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo”. 1 Pietro 2:4, 5 (Luzzi).UVI 373.3

    Gli apostoli lavorarono nella cava del mondo ebraico e del mondo Gentile, estraendo le pietre che erano necessarie per costruire questo edificio sul vero fondamento. Nella sua lettera ai credenti di Efeso, Paolo dice: “Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito”. Efesini 2:19-22 (Luzzi).UVI 373.4

    E ai corinzi egli scrisse: “Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Gesù Cristo. Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno”. 1 Corinzi 3:10-13 (Luzzi).UVI 373.5

    Gli apostoli costruirono sul vero fondamento: la Rocca eterna. Vi portarono le pietre che avevano estratto dal mondo. I costruttori ebbero molte difficoltà. La loro opera fu resa estremamente difficile dall’opposizione dei nemici di Cristo. Essi dovettero combattere contro il bigottismo, il pregiudizio e l’odio di quelli che stavano costruendo su un falso fondamento. Molti di coloro che contribuirono all’edificazione della chiesa operarono come i costruttori delle mura nei giorni di Nehemia, dei quali è scritto: “Quelli che costruivan le mura e quelli che portavano o caricavano pesi, con una mano lavoravano, e con l’altra tenevano la loro arma”. Neemia 4:17 (Luzzi).UVI 374.1

    Re e governatori, sacerdoti e capi cercarono di distruggere il tempio di Dio. Ma nonostante l’imprigionamento, la tortura e la morte uomini fedeli portarono avanti il lavoro; e la struttura crebbe in tutto il suo splendore. A volte gli operai furono quasi sopraffatti dalla superstizione che li circondava. Spesso furono esposti alla violenza dei loro oppositori. Ciononostante proseguirono la loro opera con incrollabile fede e indomabile coraggio.UVI 374.2

    Uno dopo l’altro i principali costruttori caddero sotto la crudele mano nemica. Stefano fu lapidato, Giacomo fu ucciso con la spada, Paolo fu decapitato, Pietro fu crocifisso e Giovanni fu esiliato. Tuttavia la chiesa crebbe. Nuovi operai presero il posto di quelli caduti, e la costruzione dell’edificio non conobbe alcuna interruzione. In questo modo fu innalzato il tempio della chiesa di Dio.UVI 374.3

    Dopo la fondazione della chiesa cristiana seguirono secoli di feroce persecuzione, ma non mancarono mai uomini che reputarono l’opera dell’edificazione del tempio di Dio più preziosa della loro stessa vita. Di tali persone è scritto: “Patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigione. Furon lapidati, furon segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli e di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti e monti e spelonche e per le grotte della terra”. Ebrei 11:36-38 (Luzzi).UVI 374.4

    Il nemico della giustizia non lasciò nulla di intentato nei suoi sforzi per impedire l’opera assegnata ai costruttori del Signore. Ma Dio non si è “lasciato senza testimonianza”. Atti 14:17 (Luzzi). Egli fece sorgere uomini che abilmente difesero la fede data ai santi. La storia ci informa della forza d’animo e dell’eroismo di questi uomini. Molti, come gli apostoli, caddero ai loro posti, ma la costruzione del tempio proseguì continuamente. Gli operai furono uccisi, ma l’opera avanzò. I valdesi, John Wycliffe, Huss e Savonarola, Lutero e Zwingli, Cranmer, Latimer e Knox, gli ugonotti, John e Charles Wasley, e tanti altri costruirono su un fondamento che sarebbe durato per l’eternità. La chiesa si è costituita anche grazie all’opera di coloro che in seguito si sono nobilmente impegnati in favore della diffusione della Parola di Dio: il loro servizio nelle terre pagane ha preparato la via per la proclamazione dell’ultimo messaggio.UVI 374.5

    Durante i secoli che sono trascorsi dai giorni degli apostoli, la costruzione del tempio di Dio non è mai cessata. Noi, guardando attraverso i secoli passati, possiamo vedere le pietre viventi che lo compongono brillare come dei raggi di luce che vincono l’oscurità dell’errore e della superstizione. Questi preziosi gioielli brilleranno per l’eternità con crescente splendore, testimoniando della potenza della verità. La luce di queste pietre ben lavorate rivelerà il grande contrasto esistente tra la luce e le tenebre, tra il valore della verità e l’ignominia dell’errore.UVI 375.1

    Paolo e gli altri apostoli, come tutti i giusti che hanno vissuto da allora in poi, hanno svolto la loro parte nell’edificazione del tempio. Ma la struttura non è ancora completa. Noi che viviamo in questa epoca abbiamo un lavoro da compiere, una parte da svolgere nella sua opera. Noi dobbiamo porre sul fondamento che resisterà alla prova del fuoco, oro, argento, e pietre preziose “scolpite nella struttura d’un palazzo”. Salmi 144:12 (Luzzi). Alcune parole di avvertimento e di incoraggiamento sono rivolte da Paolo a coloro che danno il loro contributo all’edificazione del sacro edificio: “Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa: se l’opera sua sarà arsa, ei ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo, però come attraverso il fuoco”. 1 Corinzi 3:14, 15 (Luzzi). Il cristiano che presenta fedelmente la parola della vita, guidando uomini e donne nella via della santità e della pace, sta costruendo su un fondamento inattaccabile, e nel regno di Dio sarà onorato come un saggio costruttore.UVI 375.2

    Degli apostoli è scritto: “Se ne andarono a predicare da per tutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola coi segni che l’accompagnavano”. Marco 16:20 (Luzzi). Come Cristo mandò i suoi discepoli, così oggi Egli manda i membri della sua chiesa. Egli dà a quest’ultimi la stessa potenza che aveva dato ai primi discepoli. Se essi faranno di Dio la loro forza, otterranno la sua collaborazione, e la loro opera non sarà vana. Bisogna comprendere che la missione nella quale sono impegnati è voluta da Dio. Egli disse a Geremia: “Non dire: Sono un fanciullo poiché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò. Non li temere, perché io son teco per liberarti, dice l’Eterno. Poi l’Eterno stese la mano e mi toccò la bocca; e l’Eterno disse: Ecco io ho messo le mie parole nella tua bocca”. Geremia 1:7-9 (Luzzi). Il Signore ci ordina di andare e annunciare le parole che ci dà, sentendo il suo santo tocco sulle nostre labbra.UVI 375.3

    Cristo ha dato alla chiesa una sacra responsabilità. Ogni suo membro dovrebbe essere uno strumento attraverso il quale il Signore può comunicare al mondo i tesori della sua grazia e delle sue inscrutabili ricchezze. Non c’è nulla che il Salvatore desideri tanto quanto degli agenti che rappresentino al mondo il suo Spirito e il suo carattere. Il mondo ha bisogno di conoscere, attraverso l’uomo, l’amore del Salvatore. Tutto il cielo è in attesa di uomini e donne mediante i quali Dio poter rivelare la potenza del cristianesimo.UVI 376.1

    La chiesa è lo strumento di Dio per la proclamazione della verità ed è abilitata dalla sua potenza a compiere un’opera speciale. L’eccellenza della grazia divina dimorerà in lei, se sarà fedele ai suoi comandamenti. Se sarà fedele al suo patto di alleanza, se onorerà l’Iddio d’Israele, non ci sarà forza che le potrà resistere.UVI 376.2

    Lo zelo per Dio e per la sua causa spronò i discepoli a dare testimonianza al Vangelo con grande potenza. Non dovrebbe un simile ardore infuocare i nostri cuori con la determinazione di proclamare la storia della salvezza per mezzo di Cristo crocifisso? Ogni cristiano ha il privilegio, non solo di aspettare, ma anche di affrettare il ritorno del Salvatore.UVI 376.3

    Quando la chiesa si rivestirà della giustizia di Cristo, abbandonando tutti i compromessi con il mondo, vedrà sorgere l’alba di un glorioso giorno. La promessa che Dio le ha fatta sussisterà per sempre. Egli l’adornerà di uno splendore eterno ed essa diventerà fonte di gioia per molte generazioni. La verità trionferà tralasciando quelli che la disprezzano e la rigettano. A volte il suo progresso è sembrato apparentemente ritardato, ma è sempre stato sotto controllo. Quando il messaggio di Dio incontra opposizione, Egli interviene in suo favore, affinché possa esercitare un più grande influsso. Investito con l’energia divina, esso si farà strada tra le più solide barriere e trionferà su ogni ostacolo.UVI 376.4

    Cosa sostenne il Figlio di Dio durante la sua vita di fatiche e sacrificio? Egli vide il risultato della sua opera e ne fu soddisfatto. Egli contemplò, guardando nell’eternità, la felicità di quelli che per mezzo della sua umiliazione avevano ricevuto il perdono e la vita eterna. Sentì i redenti esultare di gioia e intonare il canto di Mosè e dell’Agnello.UVI 376.5

    Noi possiamo avere un quadro del futuro, della beatitudine celeste che ci attende. Nella Bibbia sono rivelate le visioni che riguardano la gloria futura, le scene dipinte con la mano di Dio tanto care alla sua chiesa. Per fede noi possiamo entrare nella città eterna e sentire l’amorevole accoglienza riservata a quelli che in questa vita lavorano con Cristo, reputando un onore il soffrire per amor suo. Mentre vengono pronunciate queste parole: “Venite, voi, i benedetti del Padre mio”, essi gettano le loro corone ai piedi del Redentore, esclamando: “Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione.... e l’imperio, nei secoli dei secoli”. Matteo 25:34; Apocalisse 5:12, 13 (Luzzi).UVI 376.6

    I credenti incontreranno in quel luogo quelli che li hanno guidati al Salvatore, e unanimi loderanno Colui che diede la sua vita affinché gli esseri umani potessero eredare la vita eterna. Il conflitto è terminato. La lotta e la tribolazione sono finite. Canti di vittoria echeggiano in tutto il cielo mentre i riscattati dicono: “Degno, degno è l’Agnello che fu immolato ed ora vive per raccogliere il trionfo delle sue conquiste”.UVI 377.1

    “Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue, che stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in mano. E gridavano con gran voce dicendo: La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello”. Apocalisse 7:9, 10 (Luzzi).UVI 377.2

    “Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Perciò son davanti al trono di Dio, e gli servono giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pasturerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Iddio asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro”. “E la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate”. Apocalisse 7:14-17; 21:4 (Luzzi).UVI 377.3

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents