Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Gli uomini che vinsero un impero - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 14: Un cercatore di verità

    L’apostolo Pietro, durante il suo ministero, visitò i credenti che abitavano in Lidda. Qui, egli guarì Enea, che da otto anni giaceva in un letto a causa di una paralisi. “Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò. E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore”. Atti 9:34, 35 (Luzzi).UVI 83.1

    A Ioppe, città situata vicino a Lidda, viveva una donna chiamata Tabita, che era molto apprezzata per le sue buone opere. Ella era degna discepola di Gesù, e la sua esistenza era stata caratterizzata da numerosi atti di carità. Sapeva chi aveva bisogno di indumenti e chi aveva bisogno di conforto, e liberamente serviva il povero e il sofferente. Le sue abili mani erano più attive della sua lingua.UVI 83.2

    “E avvenne in que’ giorni ch’ella infermò e morì”. Atti 9:37 (Luzzi). La chiesa di Ioppe comprese la sua grande perdita; e avendo udito che Pietro si trovava a Lidda, i credenti mandarono dei messaggeri, “per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro. Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr’era con loro”. Atti 9:38, 39 (Luzzi). Considerando la vita di servizio che Tabita aveva condotto, non sorprende che si facesse grande cordoglio, e che calde lacrime cadessero sul suo corpo senza vita.UVI 83.3

    Comprendendo il dolore che lo circondava, il cuore di Pietro si riempì di compassione. E dopo aver ordinato che tutti uscissero dalla stanza, egli si inginocchiò, e pregò con fede Dio affinché ridesse a Tabita la vita e la salute. “E voltatosi verso il corpo, disse: Tabita, lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere”. Atti 9:40 (Luzzi). Tabita aveva svolto un grande servizio per la chiesa, e Dio ritenne giusto riportarla indietro dalla terra del nemico. In tal modo la sua abilità e le sue energie potevano essere ancora una benedizione per gli altri, inoltre con questa manifestazione della sua potenza la causa di Cristo poteva essere rafforzata.UVI 83.4

    Fu qui a Ioppe che Pietro fu chiamato da Dio per portare il Vangelo a Cornelio, in Cesarea.UVI 83.5

    Cornelio era un centurione romano; era un uomo ricco e di nobile nascita, e possedeva una posizione di prestigio e di onore. Era pagano per nascita, cultura ed educazione. Attraverso il contatto con i giudei, egli aveva acquisito una conoscenza di Dio, e lo adorava con cuore sincero, dimostrando la veridicità della sua fede nell’avere compassione per i poveri. Cornelio era conosciuto ovunque per la sua generosità, e la sua onesta condotta gli aveva procurato una buona reputazione sia tra gli ebrei che tra i gentili. Il suo influsso recava una benedizione a tutti coloro che venivano in contatto con lui. Le Scritture ispirate lo descrivono come un uomo “pio e temente Iddio con tutta la sua casa”, come un uomo che “faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo”. Atti 10:2 (Luzzi).UVI 84.1

    Cornelio credeva in Dio, come creatore del cielo e della terra, e lo riveriva, riconoscendo la sua autorità, e ricercando la sua guida in tutti gli affari della vita. Egli era fedele a Geova nella vita familiare come nello svolgimento del suo dovere pubblico. Aveva eretto un altare a Dio nella sua casa, perché non osava intraprendere i suoi piani o svolgere le sue responsabilità senza l’aiuto di Dio.UVI 84.2

    Sebbene Cornelio credesse nelle profezie, e attendesse il Messia promesso, non possedeva la conoscenza del Vangelo come era stato rivelato nella vita e nella morte di Cristo. Egli non era un membro della comunità giudaica, e i rabbini lo avrebbero reputato un pagano e un impuro. Ma lo stesso Dio che disse ad Abramo, “Io lo conosco”, conosceva anche Cornelio, e mandò un messaggio dal cielo per lui.UVI 84.3

    L’angelo apparve a Cornelio, mentre egli pregava. Sentendosi chiamare per nome, il centurione ebbe paura, ma riconoscendo che il messaggero era mandato da Dio, disse: “Che v’è Signore? E l’angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio. Ed ora, manda degli uomini a Ioppe, e fa’ chiamare un certo Simone, che è soprannominato Pietro. Egli alberga da un certo Simone coiaio, che ha la casa presso al mare”. Atti 10:4-6 (Luzzi).UVI 84.4

    La chiarezza di queste indicazioni, le quali informavano non solo circa il nome ma anche circa l’occupazione dell’uomo presso cui Pietro albergava, mostra che il cielo è al corrente con la storia e gli affari degli uomini in ogni momento della vita. Dio è familiare con l’esperienza e il lavoro dell’umile operaio quanto con quelli di un re che governa il suo regno.UVI 84.5

    “Manda gli uomini a Ioppe, e fa’ chiamare un certo Simone”. Atti 10:5 (Luzzi). Così Dio diede evidenza dell’importanza che attribuiva al ministero del Vangelo e alla sua chiesa organizzata. L’angelo non fu inviato per raccontare a Cornelio la storia della croce. Un uomo soggetto, come il centurione, alla fragilità umana e alla tentazione, doveva testimoniare a lui del Salvatore crocifisso e risorto.UVI 84.6

    Come suoi rappresentanti tra gli uomini, Dio non scelse gli angeli che non sono mai caduti, ma esseri umani, uomini che hanno passioni simili a coloro che cercano di salvare. Cristo diventò uomo per poter raggiungere l’umanità. La salvezza doveva essere portata al mondo da un salvatore divino-umano. E a uomini e donne è stato affidato il sacro compito di far conoscere “le ricchezze di Cristo”. Efesini 3:8 (Luzzi).UVI 85.1

    Il Signore, nella sua saggezza, porta quelli che cercano la verità in contatto con uomini e donne che conoscono il Vangelo. è nel piano di Dio che coloro che hanno ricevuto la luce l’impartiscano a quelli che sono nell’oscurità. L’uomo, traendo la sua efficienza dalla grande Sorgente di saggezza, è lo strumento, l’agente, mediante il quale il Vangelo esercita il suo influsso trasformatore sulla mente e sul cuore.UVI 85.2

    Cornelio fu felice di ubbidire alla visione. Quando l’angelo se ne fu andato, il centurione “chiamò due dei suoi domestici, e un soldato pio di quelli che si tenean del continuo presso di lui; e raccontata loro ogni cosa, li mandò a Ioppe”. Atti 10:7, 8 (Luzzi).UVI 85.3

    L’angelo dopo aver incontrato Cornelio, andò da Pietro, in Ioppe. In quel momento Pietro stava pregando sulla terrazza della casa dove alloggiava, e leggiamo che “ebbe fame e desiderava prender cibo; e come gliene preparavano, fu rapito in estasi”. Atti 10:10 (Luzzi). Pietro era affamato non solo di cibo materiale. Dalla terrazza aveva visto la città di Ioppe e i dintorni, e bramava la salvezza dei suoi concittadini. Egli desiderava intensamente di spiegare loro le profezie bibliche riguardanti le sofferenze e la morte di Cristo.UVI 85.4

    Nella visione, Pietro “vide il cielo aperto, e scenderne una certa cosa, simile a un gran lenzuolo che, tenuto per i quattro capi, veniva calato a terra. In esso erano dei quadrupedi, dei rettili della terra e degli uccelli del cielo, di ogni specie. E una voce gli disse: Lèvati, Pietro; ammazza e mangia. Ma Pietro rispose: In niun modo, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla d’immondo né di contaminato. E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: Le cose che Dio ha purificate, non le fai tu immonde. E questo avvenne per tre volte; e subito il lenzuolo fu ritirato in cielo”. Atti 10:11-16 (Luzzi).UVI 85.5

    Questa visione trasmise a Pietro sia rimprovero che istruzione. Essa gli rivelò il piano di Dio nel quale era stato stabilito che mediante la morte di Cristo i Gentili sarebbero diventati co-eredi insieme agli ebrei della salvezza. Fino allora nessuno dei discepoli aveva predicato il Vangelo ai Gentili. Nella loro mente, il muro di separazione distrutto dalla morte di Cristo, esisteva ancora, e la loro opera era stata confinata agli ebrei, perché avevano ritenuto che i Gentili fossero esclusi dalle benedizioni del Vangelo. Ora il Signore cercò di insegnare a Pietro che il piano divino includeva il mondo intero.UVI 85.6

    Molti dei Gentili erano stati attenti ascoltatori delle prediche di Pietro e degli altri apostoli, e molti degli ellenisti erano diventati seguaci di Cristo, ma la conversione di Cornelio doveva essere la prima in importanza fra i Gentili.UVI 86.1

    Per la chiesa di Cristo era giunto il tempo di entrare in una fase di lavoro completamente nuova. La porta che molti giudei convertiti avevano tenuta chiusa contro i Gentili, ora doveva essere spalancata. I Gentili che accettavano il Vangelo dovevano essere considerati uguali ai discepoli ebrei, senza la necessità di osservare il rito della circoncisione.UVI 86.2

    Con quanta attenzione agì il Signore per far superare a Pietro il pregiudizio contro i Gentili che era stato inculcato nella sua mente dall’educazione ebraica che gli era stata impartita! Con la visione del lenzuolo e del suo contenuto, Dio cercò di allontanare la mente dell’apostolo da questo pregiudizio, e di insegnare l’importante verità che in cielo non c’è riguardo alla qualità delle persone: giudei e Gentili sono ugualmente preziosi agli occhi di Dio. Mediante Cristo i pagani possono condividere assieme al popolo della promessa le benedizioni e i privilegi del Vangelo.UVI 86.3

    Mentre Pietro meditava sul significato della visione, gli uomini mandati da Cornelio arrivarono a Ioppe, e si fermarono davanti alla porta dell’albergo. “Lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. Lèvati dunque, scendi, e va’ con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati”. Atti 10:19, 20 (Luzzi).UVI 86.4

    Per Pietro quest’ordine fu una prova, e fu con riluttanza che intraprese questo dovere, ma non osava disubbidire. “Pietro, sceso verso gli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate: qual è la cagione per la quale siete qui? Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazione de’ Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d’ascoltar quel che avrai da dirgli”. Atti 10:21, 22 (Luzzi).UVI 86.5

    Uddidendo alle istruzioni ricevute da Dio, l’apostolo promise di seguirli. Il mattino seguente, Pietro si avviò verso Cesarea accompagnato da sei fratelli. Quest’ultimi dovevano essere dei testimoni in tutto ciò che egli avrebbe detto e fatto durante la visita ai Gentili; perché Pietro sapeva che sarebbe stato chiamato a rendere conto di avere trasgredito un insegnamento giudaico.UVI 86.6

    Quando Pietro entrò nella casa del Gentile, Cornelio non lo salutò come si saluta un ordinario visitatore, ma come un santo del cielo, mandato a lui da Dio. è un’usanza orientale inchinarsi dinanzi a un principe o a un alto dignitario, e per i bambini inchinarsi dinanzi ai loro genitori; ma Cornelio esuberante per colui che gli era stato inviato da Dio, cadde ai piedi dell’apostolo, e l’adorò. Pietro si inorridì, e rialzato il centurione, gli disse: “Lèvati, anch’io sono un uomo”. Atti 10:26 (Luzzi).UVI 87.1

    Mentre i messaggeri di Cornelio erano in viaggio per compiere il loro dovere, il centurione aveva riunito in casa sua parenti e amici, perché anch’essi potessero ascoltare la testimonianza del Vangelo. E quando Pietro entrò, trovò un gran numero di persone che aspettava ansionsamente di ascoltare le sue parole.UVI 87.2

    Ai presenti, Pietro parlò prima delle usanze dei giudei, spiegando che per loro non era lecito avere rapporti sociali con i Gentili, perché questo causava una contaminazione rituale. “Voi sapete — disse a loro — come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d’entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato. è per questo che, essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni. Io vi domando dunque: Per qual cagione m’avete mandato a chiamare?” Atti 10:28, 29 (Luzzi).UVI 87.3

    Allora Cornelio riferì la sua esperienza e le parole dell’angelo, concludendo: “Perciò, in quell’istante io mandai da te, e tu hai fatto bene a venire; ora dunque siamo tutti qui presenti davanti a Dio, per udir tutte le cose che ti sono state comandate dal Signore”. Atti 10:33 (Luzzi).UVI 87.4

    Pietro affermò: “In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; ma che in qualunque nazione, chi lo teme e opera giustamente gli è accettevole”. Atti 10:35 (Luzzi).UVI 87.5

    Poi, a quella compagnia di attenti ascoltatori, l’apostolo predicò Cristo, la sua vita, i suoi miracoli, il tradimento, la crocifissione, la sua risurrezione, l’ascensione e la sua opera celeste come Rappresentante e Avvocato dell’uomo. Mentre Pietro presentava Gesù come l’unica speranza per il peccatore, egli stesso comprese meglio il significato della visione. La mente di Cornelio fu illuminata dallo stesso spirito di verità che poco prima aveva proclamato.UVI 87.6

    Improvvisamente il discorso fu interrotto dalla discesa dello Spirito Santo. “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Iddio”. Atti 10:44-46 (Luzzi).UVI 87.7

    “Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l’acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi? E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo”. Atti 10:47, 48 (Luzzi).UVI 88.1

    Così il Vangelo fu portato a coloro che erano stati stranieri ed esclusi, rendendoli concittadini con i santi, e membri della famiglia di Dio. La conversione di Cornelio e della sua famiglia fu solo uno dei primi frutti di una grande mietitura. L’opera del Vangelo, dalla casa del centurione, si diffuse in tutta quella città pagana.UVI 88.2

    Oggi, Dio sta cercando anime da salvare sia tra gli umili che tra i nobili e i potenti. Ci sono molti uomini come Cornelio, che il Signore vuol portare in contatto con la sua opera nel mondo. Uomini la cui simpatia è per il popolo di Dio, ma che rimangono vincolati al mondo dai loro legami sociali. Queste persone hanno bisogno di molto coraggio per mettersi dalla parte di Cristo. È necessario fare degli sforzi speciali per raggiungere queste persone, che sono in grande pericolo, a causa delle loro responsabilità e delle associazioni a cui aderiscono.UVI 88.3

    Dio sta cercando operai consacrati affinché portino il Vangelo alle classi più elevate. Ci sono miracoli di genuine conversioni da compiere, miracoli che ora non possono essere attuati. I grandi uomini di questa terra non sono esclusi dall’influsso miracoloso di Dio. Se gli operai lavorassero in collaborazione con Dio coglierebbero ogni opportunità per compiere il loro lavoro con fedeltà e coraggio. Egli convertirà uomini che occupano posizioni di grande responsabilità, uomini intellettualmente dotati, che esercitano un notevole influsso sulla società. Lo Spirito Santo convincerà molte di queste persone ad accettare i princìpi divini. E quando si saranno convertiti alla verità, questi diventeranno agenti, nelle mani di Dio, per comunicare ad altri la luce. Essi avranno uno speciale interessamento per quelli che fanno parte della loro stessa classe. Tempo e denaro saranno allora consacrati all’opera del Signore, e nuova efficienza e nuova potenza verranno aggiunte alla chiesa.UVI 88.4

    È perché Cornelio viveva ubbidendo alle istruzioni che aveva ricevuto, che Dio ordinò gli eventi in modo tale da fargli ricevere più verità. Un messaggero dalle corti celesti fu mandato dall’ufficiale romano e da Pietro, affinché Cornelio potesse essere messo in contatto con la persona che poteva guidarlo a una luce più grande.UVI 88.5

    Nel nostro mondo ci sono molti che sono vicini al regno di Dio più di quanto possiamo supporre. In questo mondo oscurato dal peccato, il Signore ha molti gioielli preziosi, ai quali invia i suoi messaggeri. Ovunque ci sono persone che prenderanno la decisione di seguire Cristo. Molti valuteranno la saggezza di Dio di molto superiore a qualsiasi vantaggio terreno, e diventeranno fedeli portatori di luce. Costretti dall’amore di Cristo, questi costringeranno altri a venire a lui.UVI 88.6

    Quando i fratelli in Giudea udirono che Pietro era andato nella casa di un Gentile, e che vi aveva predicato, furono sorpresi e offesi. Essi temevano che questa sua condotta, che reputavano presuntuosa, si sarebbe dimostrata controproducente. Quando rividero Pietro, lo criticarono, dicendo: “Tu sei entrato da uomini incirconcisi, e hai mangiato con loro”. Atti 11:3 (Luzzi).UVI 89.1

    Pietro spiegò loro l’accaduto. Egli riferì la sua esperienza circa la visione con la quale era stato ammonito di non osservare più la distinzione cerimoniale della circoncisione e incirconcisione, né di considerare i Gentili come degli impuri. Raccontò che gli fu comandato di andare dai Gentili: dei messaggeri sarebbero venuti a chiamarlo per condurlo a Cesarea dove si sarebbe dovuto incontrare con Cornelio. E rivelò la sostanza della sua visita al centurione: in quella occasione Cornelio gli aveva raccontato della visione e di come era stato istruito a chiamare Pietro.UVI 89.2

    “E come avevo cominiciato a parlare — egli disse, raccontando la sua esperienza — lo Spirito Santo scese su loro, com’era sceso su noi da principio. Mi ricordai allora della parola del Signore, che diceva: “Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo”. Se dunque Iddio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbiam creduto nel Signor Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio?” Atti 11:15-17 (Luzzi).UVI 89.3

    Dopo avere udito questo resoconto, i fratelli rimasero senza parole. Convinti che Pietro avesse agito in diretta armonia con il piano di Dio, e che il loro pregiudizio e il loro esclusivismo fosse totalmente contrario allo spirito del Vangelo, essi glorificarono Dio, dicendo: “Anche ai pagani Dio ha offerto l’occasione di convertirsi perché possano partecipare alla sua vita”. Atti 11:18.UVI 89.4

    Così, senza controversia, era stato abbattuto il muro del pregiudizio ed era stato abbandonato quell’esclusivismo che per molti secoli era stato retaggio di una mentalità tradizionalista. Tale nuovo fatto aveva dato il via all’evangelizzazione fra i Gentili.UVI 89.5

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents