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I tesori delle testimionianze 1 - Contents
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    Il figlio prodigo

    La mia attenzione fu richiamata sulla parabola del figlio prodigo. Egli chiese al padre la parte dei beni che gli spettava; voleva occuparsi dei propri interessi, realizzare le proprie idee, amministrare tutto personalmente. Il padre acconsentì alla richiesta e il figlio, egoisticamente, se ne andò lontano per non essere più disturbato dai consigli e dalle osservazioni del padre.TT1 211.2

    Il figlio credeva di trovare la felicità gestendo liberamente i propri beni, senza essere annoiato da restrizioni e consigli. Egli non voleva essere vincolato da obblighi reciproci. Eppure il padre aveva dei diritti su di lui, ma egli non li riconosceva e manifestò uno spirito ribelle: credeva che una parte del patrimonio paterno gli appartenesse di diritto e chiese quindi di poterla gestire; in realtà non c’era nulla che potesse chiedere e a cui avesse diritto.TT1 211.3

    Dopo aver ricevuto il denaro che non meritava, se ne andò di casa per dimenticarsi di avere un padre. Insofferente nei confronti di ogni restrizione, era deciso a godere dei piaceri come e dove voleva. Però, dopo aver dissipato tutto il denaro ricevuto dal padre e soddisfatto tutti i suoi desideri, il paese in cui abitava fu colpito da una carestia ed egli si trovò in difficoltà. Cominciò a pentirsi del suo comportamento, perché aveva dissipato tutti i suoi beni ed era caduto in miseria. Fu costretto a rinunciare alla vita che aveva condotto fino a quel momento e ad accontentarsi del misero e umiliante lavoro di guardiano di un branco di maiali.TT1 211.4

    Essendo sceso così in basso, ripensò alla bontà e all’affetto del padre e sentì il desiderio di rivederlo. La sua attuale condizione di solitudine e di povertà era il frutto della sua disubbidienza e del peccato che lo avevano separato dal padre. Pensò ai privilegi e all’abbondanza di cui godevano i servi di suo padre, mentre lui moriva di fame. Umiliato dall’avversità, decise di ritornare dal padre e di confessargli umilmente la propria colpa. Era ormai sfinito dalle privazioni e dalla fame.TT1 211.5

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