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I tesori delle testimionianze 1 - Contents
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    Ricchezze e piaceri

    Mi è stato rivelato che coloro che hanno conosciuto la prosperità possono sventare i piani di Satana purché vincano le proprie passioni, deponendo tutto ciò che possiedono sull’altare di Dio. Quando essi vedono le necessità dell’opera del Signore, quelle della vedova, dell’orfano e degli afflitti, devono offrire con gioia accumulando così un tesoro in cielo.TT1 39.5

    Ascoltate il consiglio del Testimone fedele: comperate dell’oro affinato con il fuoco per diventare ricchi, degli abiti bianchi per vestirvi e del collirio per vedere con chiarezza. Questi preziosi tesori non potranno essere acquisiti senza sforzi. Dobbiamo procurarceli, cioè essere zelanti e rammaricarci della nostra tiepidezza. Dobbiamo prendere coscienza dei nostri errori, dei nostri peccati e pentircene sinceramente.TT1 39.6

    Io vidi che i fratelli che dispongono di capitali devono impegnarsi per distaccarsi dalle loro ricchezze e vincere il loro attaccamento alle realtà terrene. Molti amano i piaceri del mondo, ma non sono disposti a riconoscerlo. Essi devono avere zelo e pentirsi della loro avidità, affinché l’amore per la verità risulti più forte. Vidi che molti ricchi non potranno comprare oro, vesti bianche e collirio. Il loro impegno non è sufficiente e proporzionato all’importanza dello scopo che perseguono.TT1 40.1

    Vidi questi uomini mentre lottavano per acquisire i beni terreni. Con quanto zelo, ardore, energia si impegnavano per accumulare un tesoro che sarebbe svanito nel nulla! Con quanta freddezza calcolavano! Essi elaboravano dei piani e lavoravano senza tregua, rinunciando ad agi e comodità pur di raggiungere vantaggi terreni. Se avessero utilizzato lo stesso zelo per ottenere un altro tipo d’oro, vesti bianche e collirio avrebbero potuto utilizzare questi vantaggi e godere della vita eterna nel regno di Dio. Mi fu mostrato che erano proprio loro che avevano bisogno di collirio, perché la cecità impediva loro di rendersi conto della loro condizione e del forte attaccamento alle realtà terrene. Oh, se avessero potuto comprendere!TT1 40.2

    “Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco”. Apocalisse 3:20. Mi fu mostrato che molti hanno accumulato così tanta immondizia davanti alla porta del loro cuore che non riescono ad aprirla. Alcuni hanno delle difficoltà con i fratelli e devono risolverle, altri hanno un pessimo carattere o sono profondamente egoisti. Altri ancora hanno creato, con il loro attaccamento ai piaceri mondani, una specie di barricata che impedisce loro di aprire questa porta. Tutti questi ostacoli devono essere eliminati affinché la porta possa apririsi e il Salvatore possa entrare.TT1 40.3

    In questa visione mi fu mostrato quanto fosse bella la promessa: “Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco!” L’amore di Dio è meraviglioso! Egli ci fa prendere coscienza della nostra tiepidezza e dei nostri peccati e afferma: “Ritorna a me e io ritornerò a te e ti guarirò da tutte le tue trasgressioni!” L’angelo ripetè varie volte queste parole: “Ritorna a me e io ritornerò a te e ti guarirò da tutte le tue trasgressioni!”TT1 40.4

    Vidi che alcuni ritornavano volentieri al Signore, mentre altri non permettevano che il messaggio a Laodicea avesse effetto su di loro. Essi ascoltavano con indifferenza e continuavano per la loro strada. Essi finiranno per essere rigettati dal Signore. Solo coloro che si pentiranno e manifesteranno zelo godranno del favore dell’Eterno.TT1 40.5

    “A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono”. Apocalisse 3:21. Possiamo riportare una vittoria completa e definitiva: Gesù è morto per proporci una via di uscita affinché potessimo vincere ogni nostra tendenza al male, ogni peccato, ogni tentazione e sedere con lui sul suo trono.TT1 40.6

    È un nostro privilegio avere fede e godere della salvezza. La potenza di Dio non è diminuita. Essa sarà concessa come in passato. È la chiesa di Dio che non è convinta di poter chiedere, che non ha l’energia per lottare e gridare come Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” Genesi 32:26. La fede perseverante è quasi scomparsa ed è necessario che riviva nei cuori del popolo di Dio. Dobbiamo chiedere a Dio di accordarci le sue benedizioni. La fede, la vera fede eleva sempre verso Dio e verso la gloria; l’incredulità, invece, trascina verso le tenebre e la morte.TT1 40.7

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