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I tesori delle testimionianze 1 - Contents
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    Capitolo 31: La preghiera di Davide

    In una visione mi fu mostrato Davide che pregava perché il Signore non lo abbandonasse nella sua vecchiaia e mi resi conto quali erano i motivi che lo avevano spinto a pronunciare questa fervente preghiera. Egli aveva constatato che gli anziani che lo circondavano non erano felici e che i tratti negativi del loro carattere peggioravano con il passare degli anni. Se erano, per natura, introversi e avari, queste caratteristiche si accentuavano ancora di più e diventavano insopportabili nella vecchiaia. Se erano gelosi, impulsivi e impazienti, lo diventavano ancor più in tarda età.TT1 122.1

    Davide era scoraggiato vedendo che i re e i nobili, che avevano rispettato il Signore nel pieno vigore degli anni, invecchiando, diventavano gelosi dei migliori amici e dei parenti. Temevano continuamente che gli amici fossero motivati dall’egoismo quando manifestavano un certo interesse per loro. Prestavano ascolto alle insinuazioni e ai cattivi consigli degli estranei, mentre avrebbero dovuto aver fiducia nei loro amici. Talvolta la loro gelosia sfrenata esplodeva, perché non tutti avevano voluto ascoltare il loro parere. La loro avidità era senza limiti. Spesso pensavano che i loro stessi figli e i parenti desiderassero la loro morte per potersi impossessare delle loro ricchezze e ricevere i loro onori. Alcuni erano così condizionati dalla gelosia e dall’avidità da arrivare al punto di rovinare i propri figli.TT1 122.2

    Davide notava che, nonostante la vita di alcuni fosse stata retta quando erano ancora nel fiore degli anni, con il sopraggiungere della vecchiaia essi perdevano l’autocontrollo. Satana assumeva il controllo della loro mente, seminando ansia e insoddisfazione. Davide, inoltre, si rendeva conto che molti, giunti a un’età avanzata, si sentivano abbandonati da Dio e si esponevano al ridicolo e al disprezzo dei nemici del Signore. Profondamente impressionato, si sentiva angosciato pensando alla sua vecchiaia. Egli temeva di essere abbandonato da Dio, di diventare infelice come gli altri anziani di cui aveva osservato il comportamento. Con questo peso sul cuore, Davide pronunciò in preghiera queste parole: “Non rigettarmi al tempo della vecchiezza, non abbandonarmi quando le mie forze declinano... O Dio, tu m’hai ammaestrato dalla mia fanciullezza, ed io, fino ad ora, ho annunziato le tue meraviglie. Ed anche quando sia giunto alla vecchiaia ed alla canizie, o Dio, non abbandonarmi, finché non abbia fatto conoscere il tuo braccio a questa generazione, e la tua potenza a quelli che verranno”. Salmi 71:9, 17, 18. Davide sentiva la necessità di prevenire i problemi tipici della vecchiaia.TT1 122.3

    Accade spesso che molti anziani non siano disposti a riconoscere che la loro forza mentale è in declino. Essi accorciano i loro giorni occupandosi di ciò che dovrebbe ormai spettare ai figli. Satana, spesso, agisce sulla loro immaginazione e li rende ansiosi nei confronti del denaro; questo finisce per diventare il loro idolo ed essi lo accumulano con avidità. Talvolta si privano di molte comodità e lavorano al di là delle proprie forze invece di utilizzare il denaro di cui dispongono. In questo modo si sentono sempre in difficoltà, sopraffatti dal timore che in futuro possa mancare loro qualcosa. Tutte queste paure sono create da Satana. Egli eccita la loro sensibilità e crea queste preoccupazioni che sono all’origine delle paure e delle gelosie senili che distruggono la loro nobiltà d’animo, i pensieri e i sentimenti più elevati. Essi perdono la testa per il denaro. Se invece assumessero l’atteggiamento che Dio consiglia loro, gli ultimi giorni della loro vita sarebbero i migliori e i più felici. Coloro che hanno dei figli di cui possono fidarsi, per la loro onestà e saggia amministrazione, dovrebbero lasciare a loro l’incarico di renderli felici. Se non lo fanno, Satana ne approfitterà e agirà. Ecco perché devono abbandonare ogni ansia e ogni preoccupazione e impiegare il tempo nel modo migliore possibile, preparandosi in vista dell’eternità.TT1 122.4

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