Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First

    “Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli” — Matteo 5:20

    Non soltanto Gesù ma anche i discepoli venivano accusati dagli scribi e dai farisei di essere dei peccatori perché non rispettavano i riti e le consuetudini rabbiniche.GMB 67.2

    Spesso erano rimasti turbati dai rimproveri e dalle accuse di coloro che essi rispettavano come dottori della legge. Gesù affermò che la giustizia a cui essi attribuivano così tanto valore in realtà non ne aveva. Gli israeliti pretendevano di essere un popolo speciale e fedele, a cui Dio aveva accordato le sue benedizioni, ma Gesù rivelò che la loro religione non era motivata da quella fede che salva. La loro presunta religiosità, le loro cerimonie, le loro dottrine umane e anche l’osservanza formale dei principi della legge non potevano renderli santi. Non erano puri di cuore, non avevano un carattere nobile simile a quello del Salvatore.GMB 67.3

    Una religione fondata su un’osservanza puramente esteriore dei principi non basta a ristabilire l’armonia fra l’uomo e Dio. L’ortodossia rigida e inflessibile dei farisei, priva di pentimento, attenzioni o amore, era solo un intralcio per i peccatori. I farisei erano come il sale che ha perso il proprio sapore, perché con il loro influsso non erano più in grado di preservare il mondo dalla corruzione. L’unica vera fede che purifica l’animo è “la fede che opera per mezzo dell’amore”. Galati 5:6.GMB 68.1

    Gli ebrei avrebbero dovuto imparare tutto questo dagli insegnamenti dei profeti. Molti secoli prima il desiderio di un’anima assetata della giustizia di Dio si era espressa con la voce e le parole del profeta Michea: “Con che cosa verrò in presenza del Signore e mi inchinerò davanti al Dio eccelso? Verrò in sua presenza con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore le migliaia di montoni, le miriadi di fiumi d’olio? O uomo, Egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?” Michea 6:6-8.GMB 68.2

    Il profeta Osea aveva indicato quale fosse la vera essenza del farisaismo: “Israele era una vigna rigogliosa, che dava frutto in abbondanza...”. Osea 10:1. Pur affermando di servire Dio, in realtà gli ebrei lavoravano per se stessi. La loro giustizia era il frutto dei loro sforzi per osservare la legge secondo le proprie idee e in vista dei propri interessi egoistici. Per questo la loro giustizia non poteva essere migliore di loro stessi. I loro sforzi per diventare santi erano simili a quelli di chi vuole trarre qualcosa di puro da ciò che è impuro. La legge di Dio è santa e perfetta come il suo autore. Essa offre agli uomini l’immagine della giustizia di Dio. L’uomo non può osservarla con le sue capacità, perché la sua natura è corrotta, deformata e profondamente diversa dal carattere di Dio. Le opere di un cuore egoista sono come “un abito sporco”. Cfr. Isaia 64:5.GMB 68.3

    La legge è santa e nonostante tutti i loro sforzi gli ebrei non potevano osservarla. I discepoli del Cristo dovevano raggiungere una giustizia diversa da quella dei farisei per entrare nel regno dei cieli. Dio aveva offerto suo Figlio, colui che rappresentava la perfetta giustizia della legge. Se avessero aperto i loro cuori per accogliere il Cristo, la vera vita di Dio e il suo amore si sarebbero manifestati in loro trasformandoli a propria immagine. Perciò attraverso il dono gratuito di Dio avrebbero ricevuto la giustizia che la legge richiedeva. Ma i farisei respinsero il Cristo. “...Ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria...” (Romani 10:3) non si sottomisero.GMB 69.1

    Gesù, continuò a spiegare ai suoi uditori che cosa significasse osservare i comandamenti di Dio, cioè riprodurre nel proprio carattere quello del Cristo. Grazie a lui il Signore si manifestava loro quotidianamente.GMB 70.1