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Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
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    “Beati i mansueti, perché erediteranno la terra” — Matteo 5:5

    Nelle beatitudini si individua un progresso costante nell’esperienza cristiana. Coloro che hanno capito di aver bisogno del Cristo, coloro che hanno sperimentato la sofferenza a causa del peccato e hanno condiviso la sua afflizione, impareranno la mansuetudine dal Maestro divino.GMB 24.1

    Pagani ed ebrei non apprezzavano le qualità della pazienza e della gentilezza, utili per arginare il male. L’affermazione di Mosè, ispirata da Dio, quando sosteneva di essere l’uomo più mite della terra, non veniva considerata dai suoi contemporanei come una dote. Al contrario suscitava commiserazione e disprezzo. Gesù, invece, elenca la mansuetudine fra le qualità più importanti per entrare nel suo regno. La sua vita e il suo carattere rivelavano infatti la bellezza divina di questa preziosa virtù.GMB 24.2

    Gesù, lo splendore della grazia e della gloria, nonostante fosse “...in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma si servo, divenendo simile agli uomini”. Filippesi 2:6, 7.GMB 24.3

    Egli accettò di condividere l’esperienza umana, nelle varie fasi dell’esistenza, vivendo non come un re che esige omaggi, ma come un uomo qualunque, con la missione di servire gli altri. Il suo comportamento non era caratterizzato né da fredda austerità né da fanatismo. Il Salvatore del mondo aveva una natura superiore a quella degli angeli ma la sua maestà divina era unita a un’umiltà e a una dolcezza tali che tutti ne erano attratti. Gesù aveva rinunciato a se stesso e in tutto ciò che faceva non vi era nulla di egoistico. Egli sottometteva ogni cosa alla volontà del Padre. Verso la fine del suo ministero sulla terra poteva dire: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare”. Giovanni 17:4. Perciò egli ci esorta dicendo: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre”. Matteo 11:29. “...Se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Matteo 16:24); l’egoismo deve essere eliminato, e non deve più avere la supremazia nella vita dell’uomo.GMB 24.4

    Chi contempla l’abnegazione del Cristo e la sua umiltà non potrà fare a meno di esclamare come Daniele, alla vista di colui che assomigliava a un Figlio dell’uomo: “...Il mio viso cambiò colore fino a rimanere sfigurato e le forze mi abbandonarono”. Daniele 10:8.GMB 25.1

    Lo spirito di indipendenza e di egocentrismo, di cui spesso ci vantiamo, ci appaiono finalmente in tutta la loro bassezza e sono le prove della sottomissione a Satana. La natura umana lotta continuamente per venire a galla e affermarsi sugli altri, ma colui che impara dal Cristo è privo di orgoglio, di egoismo e di desiderio di emergere. Nella sua anima vi è il silenzio. L’egoismo si è arreso alla volontà dello Spirito Santo. Non cerchiamo più, disperatamente, di raggiungere posti elevati. Non preoccupiamoci più di farci notare dalla gente. Il posto migliore a cui dobbiamo aspirare è stare ai piedi del Cristo. Contempliamo Gesù, aspettando che la sua mano e la sua voce ci guidino.GMB 25.2

    L’apostolo Paolo ha vissuto questa esperienza e ha affermato: “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me”. Galati 2:20.GMB 26.1

    Quando la presenza del Cristo esercita un influsso costante sul nostro animo “la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. Filippesi 4:7.GMB 26.2

    Il Salvatore ha sperimentato, nonostante le difficoltà, una pace profonda. Anche quando i peggiori nemici lo stavano perseguitando, egli disse: “E colui che mi ha mandato è con me; egli non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli piacciono”. Giovanni 8:29.GMB 26.3

    Nessuna esplosione di rabbia, umana o satanica, poteva turbare la calma di quella perfetta comunione con Dio. Egli afferma: “Vi lascio pace; vi do la mia pace...”. Giovanni 14:27. “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre”. Matteo 11:29.GMB 26.4

    Vuole dirci: “Portate insieme a me la responsabilità del servizio per la gloria di Dio e il riscatto dell’umanità. Troverete l’impegno leggero e il compito facile”.GMB 26.5

    L’egoismo distrugge la nostra pace. Quando ci domina ci sforziamo continuamente di salvaguardarci dalle mortificazioni e dagli insulti ma quando siamo trasformati, e la nostra vita “è nascosta con Cristo in Dio” (cfr. Colossesi 3:3), chi ci manca di rispetto o di attenzione non ci ferirà, saremo sordi e ciechi alla vergogna e agli insulti. “L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”. 1 Corinzi 13:4-7.GMB 27.1

    La felicità terrena è effimera e le circostanze la condizionano, ma la pace del Cristo è duratura. Non dipende dagli eventi della vita, dalla quantità di beni che si possiedono o dal numero degli amici. Il Cristo è la fonte dell’acqua della vita e la gioia che scaturisce da lui non svanirà mai.GMB 27.2

    Se la stessa mansuetudine di Gesù si manifesta in famiglia tutti sono felici; non c’è più spazio per le contese e le risposte stizzose, i temperamenti eccitabili si placano e si diffonde ovunque una pace che tutti possono percepire. Quando regnano questi sentimenti la famiglia terrena è unita alla grande famiglia del cielo.GMB 27.3

    È meglio sopportare false accuse piuttosto che sperimentare la tortura del desiderio di vendicarsi dei nostri nemici. L’odio e la vendetta sono suscitati da Satana e possono solo danneggiare colui che li accarezza. La presenza del Cristo nella nostra vita produrrà quell’amabilità e quella mansuetudine che sono il frutto della benedizione che “...adorna di salvezza gli umili”. Salmi 149:4.GMB 27.4

    I mansueti erediteranno la terra. È stato a causa dell’orgoglio che il male è entrato nel mondo e i nostri progenitori hanno perso il dominio della terra, il loro regno. È grazie allo spirito di abnegazione che il Cristo ha potuto redimere i perduti. E ci invita a vincere come egli ha vinto. Cfr. Apocalisse 3:21. Grazie all’umiltà e all’accondiscendenza diventeremo eredi insieme a lui quando “gli umili erediteranno la terra”. Salmi 37:11.GMB 28.1

    La terra destinata ai mansueti non assomiglierà al mondo in cui viviamo, offuscato dall’ombra della morte e della maledizione. “Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia”. 2 Pietro 3:13. “Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’angello; i suoi servi lo serviranno”. Apocalisse 22:3.GMB 28.2

    Non si proveranno più delusioni e sofferenze; non esisterà più il male e nessuno potrà più dire di essere ammalato. Non ci saranno più funerali, sepolture, separazioni e cuori infranti. Nessuno proverà “...fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua”. Isaia 49:10.GMB 28.3