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Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
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    “Quando pregate dite: Padre nostro...” — Matteo 6:9

    Gesù ci dice di rivolgerci a suo Padre chiamandolo Padre nostro. Egli non si vergogna di definirci fratelli. Cfr. Ebrei 2:11. Il Signore desidera ardentemente accoglierci nella famiglia divina e subito ci invita a pensare a Dio, come a un Padre, nella certezza del nostro rapporto con lui come figli.GMB 123.1

    Ecco enunciata la meravigliosa verità, che ci incoraggia e ci conforta: un Dio che ci ama come ama suo Figlio, verità che viene confermata nella preghiera sacerdotale: “...Li ami come hai amato me”. Giovanni 17:23.GMB 123.2

    Il Figlio di Dio ha offerto il suo amore a quel mondo di cui Satana rivendica il dominio e che governa da tiranno crudele, riconciliandolo all’Altissimo. Quando il Redentore trionfò, i cherubini, i serafini e gli abitanti dei mondi che non hanno peccato, intonarono un canto di lode a Dio e all’Agnello. Essi erano felici che la via della salvezza era stata aperta all’umanità perduta e la terra stava per essere riscattata dal peccato. Quanto dovrebbero rallegrarsi coloro che beneficiano direttamente di un amore così immenso.GMB 123.3

    Come possiamo considerarci orfani o cadere nel dubbio e nell’incertezza? Per aiutare chi ha trasgredito la sua legge Gesù ha rivestito la natura umana, si è fatto simile a noi perché acquisissimo pace e fiducia eterne. Noi abbiamo un avvocato in cielo: se l’accettiamo come Salvatore personale non ci sentiremo orfani e neanche obbligati a portare il peso dei nostri peccati.GMB 124.1

    “Carissimi, ora siamo figli di Dio...” (1 Giovanni 3:2) e “se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui”. Romani 8:17. “...Ma non è ancora manifesto ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è”. 1 Giovanni 3:2.GMB 124.2

    Il primo passo per avvicinarsi a Dio è rendersi conto e credere che egli ci ama (cfr. 1 Giovanni 4:16) perché è proprio il suo amore che ci avvicina a lui.GMB 124.3

    Sperimentando questo amore riusciamo a rinunciare a noi stessi. Quando rivolgendosi a Dio lo chiamiamo Padre nostro, riconosciamo che tutti i suoi figli sono nostri fratelli. Facciamo parte dell’umanità perché discendiamo dalla stessa famiglia. Pregando dobbiamo ricordarci del nostro prossimo. Nella preghiera non dobbiamo ricercare le benedizioni divine solo per noi.GMB 124.4

    Gesù ci rivela che il Dio infinito ci offre il privilegio di rivolgersi a lui chiamandolo Padre nostro. Cerchiamo di comprenderne tutto il significato. Nessun genitore ha mai supplicato con tanta insistenza un figlio sbandato come ha fatto il Creatore con i peccatori. Nessun uomo è mai stato oggetto di un amore che sia sato espresso in così tanti inviti. Dio è presente in ogni famiglia, egli ode tutto quello che si dice, partecipa ai dolori, alle delusioni, osserva come vengono trattati il padre, la madre, la sorella, l’amico, il vicino e conosce le nostre necessità. Il suo amore, la sua misericordia e la sua grazia sono a nostra disposizione per soddisfare le nostre esigenze.GMB 124.5

    Se chiamiamo Dio, Padre nostro, riconosciamo di essere suo figli, di avere bisogno di lasciarci guidare dalla sua saggezza, ubbidendogli sempre nella consapevolezza che il suo amore è eterno.GMB 125.1

    Accetteremo il piano che ha fatto per la nostra vita. In quanto figli di Dio considereremo la sua gloria, il suo carattere, la sua famiglia, la sua opera come l’oggetto principale dei nostri interessi. Sarà nostro privilegio godere dei legami con il Padre e con ogni membro della sua famiglia, compiendo con gioia ogni azione, per umile che sia, che ci permetterà di onorare il suo nome o contribuire al benessere dei nostri fratelli.GMB 125.2

    “...Che sei nei cieli”. Il Padre a cui Gesù desidera che ci rivolgiamo “... è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace”. Salmi 115:3. Possiamo contare sulla sua protezione dicendo: “Nel giorno della paura io confido in te”. Salmi 56:3.GMB 125.3

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