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Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
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    “Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno” — Matteo 6:13

    Le ultime parole del Padre Nostro, come le prime, alludono alla potenza di Dio che supera qualsiasi altra autorità o persona. Il Salvatore vide il futuro dei suoi discepoli: contrariamente alle loro aspettative esso non sarebbe stato illuminato dalla prosperità e dagli onori terreni ma sarebbe stato sconvolto dall’odio degli uomini e dall’ira di Satana. Coinvolti nella guerra civile e nella crisi della nazione ebraica, i discepoli sarebbero vissuti nel pericolo e avrebbero sperimentato l’angoscia. Avrebbero visto la desolazione di Gerusalemme, la distruzione del tempio e la fine dei suoi servizi, fino alla dispersione d’Israele, come relitti deposti dal mare su una spiaggia deserta. Gesù disse: “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre... Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori”. Matteo 24:6-8.GMB 140.2

    Tuttavia i credenti non avrebbero dovuto perdere la speranza o pensare che Dio avesse abbandonato il mondo. Il potere e la gloria appartengono a colui i cui propositi si adempiono sicuramente. Nella preghiera che esprimeva i loro desideri quotidiani i discepoli del Cristo avrebbero dovuto guardare oltre il potere e il dominio del male, verso il Signore che regna su ogni cosa e che è il loro Padre e il loro amico per sempre.GMB 141.1

    La distruzione di Gerusalemme è il simbolo della distruzione finale che avrebbe colpito il mondo. Le profezie che si sono adempiute parzialmente con la caduta di Gerusalemme si riferiscono anche agli ultimi tempi. Oggi noi viviamo in un’epoca in cui si verificheranno eventi gravi e solenni. Una crisi si prospetta davanti a noi, di una portata tale che il mondo non ha mai sperimentato prima ma, come ai primi discepoli, Dio assicura che le vicende umane e il corso degli eventi sono nelle sue mani. A tutti coloro che operano per adempiere il suo piano, il Maestro dice, come era già stato detto a Ciro: “...Io ti ho preparato sebbene non mi conoscevi”. Isaia 45:5.GMB 141.2

    Nella visione del profeta Ezechiele una specie di mano d’uomo apparve sotto le ali del cherubino. Questo significa che è la potenza di Dio che assicura loro il successo. I messaggeri dell’Eterno non devono pensare che l’opera dipenda da loro, perché nessun uomo è lasciato a se stesso nel compimento delle sue responsabilità. Colui che “non sonnecchia e non dorme” adempie sempre i suoi piani e fa prosperare la sua opera. Fa fallire i progetti degli empi e confonde coloro che cercano di nuocere al suo popolo. Il Re, il Signore degli eserciti che siede fra i cherubini, protegge i suoi figli che si ritrovano coinvolti in lotte e tumulti. Il nostro Salvatore regna in cielo. Misura ogni prova che dobbiamo affrontare e regola l’intensità del fuoco della fornace attraverso cui dobbiamo passare.GMB 142.1

    Quando le fortezze dei re saranno abbattute, quando le frecce divine avranno colpito i nemici, il suo popolo sarà al sicuro, come nella sua mano.GMB 142.2

    “A te, Signore, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! ... in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e rendere forte ogni cosa”. 1 Cronache 29:11, 12.GMB 142.3

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