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Con Gesù sul monte delle beatitudini - Contents
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    “Entrate per la porta stretta” — Matteo 7:13

    Il viandante, in ritardo, che si affrettava a raggiungere le porte della città prima del tramonto non poteva lasciarsi distrarre da ciò che accadeva intorno a lui. Tutti i suoi pensieri erano concentrati su un unico obiettivo, arrivare alla porta. Dovete vivere la vita cristiana con la stessa intensità, disse Gesù. Vi ho rivelato la gloria del mio carattere, la vera gloria del mio regno. Non vi offro la promessa di un potere terreno. Non vi chiedo di battervi per la supremazia di un grande impero del mondo, ma non dovete per questo concludere che non vi siano da combattere delle battaglie e riportare delle vittorie. Vi invito a lottare, a desiderare con tutte le vostre forze di entrare nel mio regno spirituale.GMB 163.1

    La vita cristiana è una lotta e una marcia. Ma la vittoria non si ottiene con le forze umane, il campo di battaglia è il cuore. La battaglia da combattere (la più grande per l’uomo) consiste nella resa dell’egoismo alla volontà di Dio, nell’accettare la sovranità dell’amore. La vecchia natura nata dal sangue e dalla volontà della carne non può ereditare il regno di Dio. Le tendenze, le vecchie abitudini devono essere abbandonate.GMB 163.2

    Colui che ha deciso di entrare nel regno dello Spirito scoprirà che tutte le passioni e le forze di una natura non rigenerata, potenziate dalle forze del regno delle tenebre si sono coalizzate contro di lui. L’egoismo e l’orgoglio si schiereranno a favore di tutto ciò che è peccato. Non siamo in grado da soli di dominare i desideri malvagi e le abitudini che cercano di avere il sopravvento. Non possiamo sconfiggere il potente nemico che ci stringe nelle sue spire. Solo Dio può darci la vittoria. Egli desidera che diventiamo padroni di noi stessi, della nostra volontà e delle nostre scelte. Ma non può operare in noi senza il nostro consenso e la nostra collaborazione. Lo Spirito di Dio opera attraverso le forze e le facoltà dell’uomo. Le nostre energie sono necessarie per collaborare con Dio.GMB 163.3

    La vittoria non sarà ottenuta senza una preghiera sincera, l’umiliazione dell’io a ogni nuovo passo. La nostra volontà non deve essere costretta a collaborare con gli agenti divini ma deve sottomettersi spontaneamente. Non diventerete cristiani degni del cielo, anche se fosse possibile costringervi con un’intensità cento volte maggiore dell’influsso dello Spirito di Dio. La morsa di Satana non sarebbe spezzata. La volontà deve essere sottoposta a Dio. Non siete capaci da soli di sottomettere i vostri obiettivi, i vostri desideri e le vostre inclinazioni alla volontà di Dio, ma se desiderate ottenere questa volontà il Signore compirà per voi quest’opera e demolirà “i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo”. 2 Corinzi 10:5.GMB 164.1

    Allora potrete lavorare “...al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo”. Filippesi 2:12, 13.GMB 165.1

    Però, molti di coloro che sono attratti dalla bellezza del carattere del Cristo e dalla gloria del cielo, rifiutano di accettare le condizioni che permettono di raggiungere questo obiettivo. Molti percorrono la via larga ma non sono soddisfatti. Desiderano spezzare i vincoli del peccato e con le loro forze cercano di resistere alle loro passioni. Essi guardano la via e la porta stretta, ma il piacere egoistico, l’amore del mondo, l’orgoglio e le ambizioni non santificate elevano una barriera fra loro e il Salvatore. Rinunciare ai loro desideri, all’oggetto dei loro affetti richiede un sacrificio di fronte al quale esitano, indugiano e alla fine tornano sui loro passi. Molti “cercheranno di entrarvi ma non vi riusciranno”. Essi desiderano ciò che è giusto e si sforzano in qualche modo di farlo, ma non è oggetto di una vera scelta. Non sono decisi a ottenerlo a qualsiasi costo.GMB 165.2

    L’unica speranza di vittoria è unire la nostra volontà a quella di Dio e collaborare con lui in ogni momento e giorno dopo giorno. Non possiamo conservare sentimenti egoistici ed entrare comunque nel regno di Dio. L’unico modo per raggiungere la santificazione è la rinuncia all’egoismo e l’accettazione dello Spirito del Cristo. L’orgoglio e l’autosufficienza devono essere annientati. Siamo disposti a pagare questo prezzo? Siamo pronti ad adeguare perfettamente la nostra volontà a quella di Dio? Fintanto che non lo desidereremo veramente la grazia trasformatrice di Dio non potrà manifestarsi in noi.GMB 165.3

    La lotta che dobbiamo sostenere è “il buon combattimento della fede”. “A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza”. Colossesi 1:29.GMB 166.1

    Giacobbe, nel momento più difficile della sua vita, si mise a pregare. Egli desiderava più di qualsiasi altra cosa che il suo carattere fosse trasformato, ma mentre implorava il Signore, un nemico — così pensò — pose la sua mano su di lui ed egli si mise a combattere, a lottare per la propria vita. L’obiettivo che si era prefisso non cambiò quando si rese conto che la sua vita era in pericolo. Allo stremo delle forze fu toccato dall’angelo, con un potere divino, e da quel tocco Giacobbe capì chi era colui con il quale si era battuto. Ferito e disperato egli si lasciò andare fra le braccia del Salvatore implorando la sua benedizione. Non fu respinto e la sua intercessione fu accolta secondo la promessa del Signore: “A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me”. Isaia 27:5.GMB 166.2

    Egli pregò con convinzione: “...Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto”. Genesi 32:27. L’insistenza con la quale Giacobbe pregò era ispirata proprio da colui contro il quale il patriarca lottava. Ed è Dio che gli diede la vittoria. Per questo il nome fu cambiato da Giacobbe in Israele: “...Perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto”. Genesi 32:29.GMB 166.3

    Tutto ciò per cui Giacobbe si era battuto in vano, solo con le proprie forze, egli lo ottenne quando si arrese con fede al Signore. “...Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. 1 Giovanni 5:4.GMB 167.1

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