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La speranza dell’uomo - Contents
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    Capitolo 42: La tradizione

    Gli scribi e i farisei avevano teso una trappola a Gesù in occasione della Pasqua. Ma Egli, conoscendo i loro piani, non si presentò alla festa. “Allora s’accostarono a Gesù dei Farisei e degli scribi venuti da Gerusalemme”. Matteo 15:1. Poiché Gesù non era andato da loro, essi andarono da lui. Per un certo tempo era parso che la popolazione della Galilea avrebbe accolto Gesù come il Messia, respingendo il potere dei sacerdoti. La missione dei dodici, rivelando l’ampiezza dell’opera di Gesù e mettendo i discepoli direttamente in conflitto con i rabbini, aveva suscitato l’invidia dei capi di Gerusalemme. Le spie inviate a Capernaum avevano cercato di raccogliere le prove della sua trasgressione del sabato, ma non c’erano riuscite. I rabbini però non rinunciarono per questo al loro piano e inviarono un’altra delegazione per sorvegliare i suoi movimenti e trovare qualche pretesto per accusarlo.SU 294.1

    Come la prima volta, gli venne rimproverato di non riconoscere i precetti della tradizione che appesantivano la legge di Dio. Questi precetti erano stati fissati per favorire l’osservanza della legge, ma a poco a poco ne avevano offuscato la sacralità. E quando erano in contrasto con la legge di Dio, si accordava loro addirittura la preferenza.SU 294.2

    Un precetto scrupolosamente osservato era quello della purificazione cerimoniale. Trascurare di compiere certi riti prima dei pasti era considerato un grave peccato, punibile in questo mondo e nell’altro. Si riteneva giusto uccidere il trasgressore.SU 294.3

    La purificazione era regolamentata da innumerevoli prescrizioni. Occorreva una vita intera per conoscerle tutte. Coloro che volevano seguire le prescrizioni rabbiniche dovevano continuamente lottare contro il pericolo delle contaminazioni cerimoniali e della non osservanza di una serie lunghissima di purificazioni e abluzioni.SU 294.4

    Così, mentre la mente si orientava verso distinzioni e osservanze di scarsissima importanza, non richieste da Dio, venivano dimenticati i grandi princìpi della legge divina.SU 294.5

    Gesù e i suoi discepoli non seguivano le abluzioni cerimoniali; le spie li accusarono proprio di questo. Non attaccarono direttamente Gesù ma i suoi discepoli, e chiesero a lui, in presenza della folla: “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? poiché non si lavano le mani quando prendono cibo”. Matteo 15:1, 2.SU 294.6

    Quando il messaggio della verità produce una profonda impressione, Satana ricorre a tutti i mezzi per impegnare gli uomini in dispute su questioni di secondaria importanza. Ottiene così il risultato di distogliere l’attenzione da ciò che è essenziale.SU 295.1

    Appena viene iniziata una buona opera sorgono cavillatori che intavolano discussioni su questioni marginali e puramente formali per cercare di allontanare la mente dalle realtà viventi. Quando si vede che Dio opera in modo particolare in favore del suo popolo, non ci si deve impelagare in controversie che producono solo la rovina degli uomini. Le domande che invece dovremmo farci sono: Credo sinceramente nel Figlio di Dio? La mia vita è in armonia con la legge divina? “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita”. Giovanni 3:36. “E da questo sappiamo che l’abbiam conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti”. 1 Giovanni 2:3.SU 295.2

    Gesù non difese né se stesso né i suoi discepoli. Non alluse neppure alle accuse che gli erano state rivolte, ma indicò la natura dello spirito dal quale erano animati quegli accesi sostenitori di riti puramente umani. Mostrò loro con un esempio quello che essi facevano continuamente e che avevano fatto anche poco prima di venire da lui. “Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! Mosè infatti ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre sia punito di morte; voi, invece, se uno dice a suo padre od a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è Corban, (vale a dire, offerta a Dio), non gli permettete più di far cosa alcuna a pro di suo padre o di sua madre”. Marco 7:9-12.SU 295.3

    Trasgredivano il quinto comandamento come cosa priva di importanza, ma erano molto rigorosi nell’osservanza delle antiche tradizioni! Insegnavano che donare i propri beni al tempio era un dovere più sacro del mantenimento dei genitori e che dare al padre o alla madre — anche se in grandi ristrettezze — una parte di ciò che era stato così consacrato significava commettere un sacrilegio. Era sufficiente che un figlio ingrato pronunciasse la parola “Corban” sui suoi beni, consacrandoli così a Dio, per avere il diritto di goderne finché era in vita e lasciarli dopo la sua morte al servizio del tempio. Era quindi permesso durante la propria vita e sino alla morte trattare indegnamente i genitori e privarli del necessario con il pretesto di una falsa devozione.SU 295.4

    Gesù non ha mai, né con la parola né con l’esempio, sminuito il dovere dei doni e delle offerte. Egli stesso ha dato disposizioni che riguardano le decime e le offerte e ha elogiato la povera vedova che aveva messo tutti i suoi averi nella cassa delle offerte. Ma lo zelo che i sacerdoti e i rabbini ostentavano verso Dio era un pretesto per dissimulare la loro avidità di denaro. Ingannavano il popolo imponendo pesanti fardelli che Dio non aveva richiesto. Gli stessi discepoli del Cristo non erano completamente liberi dal giogo dei pregiudizi tramandati e poi confermati dall’autorità dei rabbini. Evidenziando la natura del loro spirito, Gesù voleva liberare dalla schiavitù della tradizione tutti coloro che erano realmente desiderosi di servire Dio.SU 295.5

    Rivolgendosi a quelle vili spie, disse: “Ipocriti, ben profetò Isaia di voi quando disse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini”. Matteo 15:7-9. Queste parole di Gesù erano un atto di accusa contro il sistema farisaico che ponendo i loro regolamenti al di sopra della legge di Dio, ponevano se stessi al di sopra di Dio.SU 296.1

    I delegati di Gerusalemme si infuriarono. Non potevano più accusare Gesù di essere trasgressore della legge data al Sinai perché l’aveva difesa contro le loro tradizioni. Ma i grandi precetti che aveva ricordati erano in aperto contrasto con le regole meschine inventate dagli uomini.SU 296.2

    Gesù mostrò, prima alla folla e poi in modo più esauriente ai discepoli, che la contaminazione non viene dall’esterno ma dall’interno. La purezza e l’impurità riguardano lo spirito. Ciò che contamina l’uomo sono il comportamento, le parole malvagie, i pensieri cattivi, la trasgressione della legge di Dio e non la mancata osservanza di riti esteriori inventati dagli uomini.SU 296.3

    I discepoli notarono la rabbia delle spie quando Gesù denunciò pubblicamente i loro falsi insegnamenti. Scorsero gli sguardi crucciati e udirono le parole di vendetta mormorate a mezza voce. Dimenticando che il Cristo sapeva leggere nei cuori, gli mostrarono l’effetto che le sue parole avevano prodotto in loro. I discepoli, sperando che riuscisse a calmare quegli emissari ostili, gli dissero: “Sai tu che i Farisei, quand’hanno udito questo discorso, ne son rimasti scandalizzati? Ed Egli rispose loro: Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata”. Matteo 15:12, 13. I precetti della tradizione, così considerati dai rabbini, erano terreni e non divini. Per quanto avessero presa sul popolo non potevano resistere alla prova di Dio. Ogni tradizione umana, che sostituisce i comandamenti di Dio, apparirà senza valore nel giorno in cui “Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto, sia bene, sia male”. Ecclesiaste 12:16.SU 296.4

    Lo stesso errore è stato ripetuto nei tempi successivi. I precetti umani hanno sostituito i comandamenti di Dio. Esistono anche tra i cristiani istituzioni e usi che non hanno altro fondamento che le tradizioni dei padri. Queste regole, fondate unicamente su un’autorità umana, hanno sostituito ciò che Dio aveva stabilito. Gli uomini si affezionano alle loro tradizioni, rispettano le loro abitudini e odiano coloro che cercano di indicare loro l’errore che commettono. Oggi, quando richiamiamo l’attenzione sui comandamenti di Dio e la fede di Gesù, vediamo nascere la stessa ostilità del tempo del Cristo. È scritto: “E il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù”. Apocalisse 12:17.SU 297.1

    “Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata”. Dio ci esorta ad accettare la Parola del Padre, Signore del cielo e della terra, anziché l’autorità degli uomini più stimati. In queste parole c’è la verità senza errori. Il salmista diceva: “Io ho più intelletto di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze son la mia meditazione. Io ho più intelligenza de’ vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti”. Salmi 119:99, 100. Coloro che accettano un’autorità umana, sia consuetudini della chiesa sia tradizioni, ascoltino l’avvertimento del Cristo: “Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini”.SU 297.2

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