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La speranza dell’uomo - Contents
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    Capitolo 82: “Perché piangi?”

    Le donne che si erano trattenute accanto alla croce del Cristo, attesero impazienti la fine del sabato. Il primo giorno della settimana, molto presto, s’incamminarono verso la tomba portando con sé gli aromi preziosi per ungere il corpo del Salvatore. L’idea della risurrezione non sfiorava neppure la loro mente. Le loro speranze erano svanite e la notte era scesa nei loro cuori. Lungo il cammino parlavano delle opere di misericordia del Cristo e delle sue parole di consolazione, ma non si ricordavano che aveva detto: “Io vi vedrò di nuovo”. Giovanni 16:22.SU 605.1

    Ignorando ciò che accadeva in quel momento, si chiedevano: “Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro?” Sapevano che non sarebbero riuscite a farlo da sole, ma continuarono la loro strada. All’improvviso, in cielo brillò una luce più fulgida di quella del sole nascente, la terra tremò, ed esse videro la pietra rotolata e il sepolcro vuoto.SU 605.2

    Le donne non erano giunte al sepolcro provenendo tutte dalla stessa direzione. Maria Maddalena arrivò per prima, e avendo visto che la pietra era stata rotolata, si allontanò di corsa per avvertire i discepoli. Nel frattempo sopraggiunsero le altre donne. Una luce illuminava la tomba, ma il corpo di Gesù non c’era più. Mentre erano lì immobili per lo stupore, improvvisamente si resero conto di non essere sole. Un giovane, vestito di abiti bianchi e splendenti sedeva sulla pietra: era l’angelo che l’aveva fatta rotolare. Aveva assunto un aspetto umano per non suscitare timore; una luce divina risplendeva ancora intorno a lui, e le donne si spaventarono. Si voltarono per fuggire, ma le parole dell’angelo le fecero fermare: “Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, poiché è risuscitato come avea detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire a’ suoi discepoli: Egli è risuscitato da’ morti”. Matteo 28:5-7. Le donne guardarono nuovamente il sepolcro e udirono ancora una volta quel meraviglioso annuncio. Un altro angelo, in forma umana era lì, e disse loro: “Perché cercate il vivente fra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi com’Egli vi parlò quand’era ancora in Galilea, dicendo che il Figliuol dell’uomo doveva esser dato nelle mani d’uomini peccatori ed esser crocifisso, e il terzo giorno risuscitare”. Luca 24:5-7.SU 605.3

    Egli è risorto! Egli è risorto! Le donne non si stancavano di ripetere quelle parole. Non c’era più bisogno di aromi e unguenti. Il Salvatore non era morto, era vivo. Allora si ricordarono che quando Gesù aveva parlato della sua morte, aveva anche citato la sua risurrezione. Che giorno stupendo per il mondo! Le donne si allontanarono dal sepolcro “con spavento ed allegrezza grande, corsero ad annunziar la cosa a’ suoi discepoli”. Matteo 28:8.SU 606.1

    Maria non aveva udito quello splendido annuncio. Era andata da Pietro e da Giovanni con questo triste messaggio: “Han tolto il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l’abbiano posto”. Giovanni 20:2. I due apostoli accorsero al sepolcro e trovarono che le cose stavano come Maria aveva detto. Videro le lenzuola e i panni, ma il loro Signore non c’era più. Anche quella era una prova della sua risurrezione: i panni non erano in disordine, ma ognuno al suo posto, piegati con cura. Giovanni “vide, e credette”. Giovanni 20:8. Egli non comprendeva ancora quello che le Scritture dicevano sulla risurrezione del Cristo, ma si ricordò delle parole con cui Gesù aveva annunciato la sua risurrezione.SU 606.2

    Era stato Gesù stesso a riporre i panni con tanta cura. Quando l’angelo potente si era avvicinato alla tomba, c’era ancora l’altro angelo che con la sua schiera aveva vegliato sul corpo del Signore. L’angelo sceso dal cielo rotolò la pietra, mentre l’altro entrò nella tomba e tolse le bende dal corpo del Signore. Il Salvatore con le sue stesse mani le raccolse e le mise al loro posto. Per colui che guida le stelle e gli atomi, nulla è privo di importanza. L’ordine e la perfezione caratterizzano tutta la sua opera.SU 606.3

    Maria aveva seguito Giovanni e Pietro alla tomba e vi era rimasta anche quando essi ritornarono a Gerusalemme. Una grave tristezza pesava sul suo cuore mentre guardava la tomba vuota: avvicinatasi, scorse due angeli, uno al capo e l’altro ai piedi del luogo dove Gesù era stato posto. Questi le chiesero: “Donna, perché piangi?” Maria rispose: “Perché han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto”. Poi si allontanò per cercare qualcuno che potesse dirle che cosa era accaduto al corpo di Gesù. Udì allora un’altra voce: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?” Con gli occhi velati di lacrime Maria intravide la forma di un uomo e, pensando che fosse il giardiniere, gli chiese: “Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò”. Giovanni 20:13-15. Se quella tomba era stata considerata troppo onorevole per Gesù, ella gli avrebbe procurato un altro posto. Vi era un sepolcro che la stessa voce del Cristo aveva vuotato: quello dove Lazzaro aveva riposato. Non poteva seppellirvi il suo Maestro? Per Maria era un motivo di grande consolazione occuparsi del corpo del suo prezioso Salvatore. Gesù con la sua voce familiare, le disse: “Maria”. Ella si rese subito conto che chi le parlava non era un estraneo. Si girò e si ritrovò davanti al Cristo vivente. Per la gioia si dimenticò che era stato crocifisso; si gettò verso di lui per abbracciarne i piedi, ed esclamò: “Rabbunì!” Ma il Cristo alzò la mano e le disse: “Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro”. Giovanni 20:16, 17. E Maria andò a portare ai discepoli questa buona notizia.SU 606.4

    Gesù rifiutò l’omaggio dei suoi fino a quando non ebbe la certezza che il suo sacrificio era stato accettato dal Padre. Ascese al cielo e ricevette da Dio la garanzia che il suo sacrificio per i peccati degli uomini era sufficiente, e che tramite il suo sangue tutti avrebbero potuto avere la vita eterna. Il Padre confermò il patto che aveva fatto con il Cristo: avrebbe accolto gli uomini pentiti e ubbidienti e li avrebbe amati come amava suo Figlio. Il Cristo doveva compiere la sua opera e assolvere il suo impegno di rendere gli uomini più preziosi dell’oro di Ofir. Cfr. Isaia 13:12. Il dominio del cielo e della terra fu dato al Principe della vita ed Egli tornò fra i suoi discepoli, nel mondo del peccato, per infondere loro la sua potenza e la sua gloria.SU 607.1

    Mentre il Salvatore si trovava in presenza di Dio e riceveva i doni per la sua chiesa, i discepoli riflettevano sulla sua tomba vuota, tristi e in lacrime. In quel giorno di gioia per tutto il cielo, i discepoli erano incerti, confusi e perplessi. L’incredulità con cui avevano accolto la testimonianza delle donne dimostrava a quale livello fosse giunta la loro fede. L’annuncio della risurrezione del Cristo era così lontano dai loro pensieri che essi non riuscivano a crederci. Era troppo bello per essere vero. Avevano ascoltato le dottrine pseudo-scientifiche dei sadducei per così tanto tempo da avere un concetto molto vago della risurrezione. Sapevano ben poco sulla risurrezione dei morti e non potevano comprendere quel grande annuncio. Gli angeli avevano detto alle donne: “Andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’Egli vi precede in Galilea; quivi lo vedrete, come v’ha detto”. Marco 16:7. Quegli angeli avevano accompagnato Gesù durante tutta la sua esperienza terrena, erano stati testimoni del suo processo e della sua crocifissione, e avevano udito le parole che aveva detto ai discepoli. E tutto questo traspariva nel messaggio che annunciavano e che recava i segni della sua autenticità. Queste parole potevano provenire soltanto dai messaggeri del loro Signore risorto.SU 607.2

    Gli angeli avevano detto: “Andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro”. Fin dalla morte del Cristo, Pietro era tormentato dal rimorso. Non poteva dimenticare il modo vergognoso con cui aveva rinnegato il Maestro e il triste e compassionevole sguardo del suo Salvatore. Fra tutti i discepoli, egli era quello che aveva sofferto di più. Ora è chiamato per nome: gli viene comunicata la certezza che il suo pentimento è accettato, e che il suo peccato è perdonato.SU 607.3

    “Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’Egli vi precede in Galilea; quivi lo vedrete”. Tutti i discepoli avevano abbandonato Gesù e tutti furono invitati a incontrarlo ancora. Il Maestro non li aveva rigettati. Quando Maria Maddalena raccontò loro che aveva visto il Signore, ripeté l’invito a recarsi in Galilea. Questo invito fu rivolto per la terza volta. Dopo la visita al Padre, Gesù apparve alle altre donne e disse loro: “Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunziare a’ miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno”. Matteo 28:9, 10.SU 608.1

    Dopo la sua risurrezione, Gesù volle innanzi tutto assicurare i discepoli che il suo amore e la sua premura per loro non erano mutati. Egli apparve loro più volte per convincerli che era il loro Salvatore vivente, che aveva infranto i legami della morte e non poteva più essere trattenuto dal sepolcro, e per rivelare loro che li amava con lo stesso affetto di quando era il loro amato Maestro. Egli avrebbe rinsaldato sempre più questi legami, e fece annunciare ai suoi fratelli che lo avrebbero incontrato in Galilea.SU 608.2

    Questo appuntamento così preciso ricordò ai discepoli le parole con cui il Cristo aveva annunciato loro la sua risurrezione. Ma non potevano ancora essere pienamente felici a causa del dubbio e delle perplessità che li tormentavano. Non riuscivano a credere neppure alle donne che dicevano di aver visto il Signore. Pensavano che fossero vittime di un’allucinazione. Sembrava che le difficoltà si fossero moltiplicate. Il sesto giorno della settimana era morto il loro Salvatore; il primo giorno della settimana successiva il suo corpo era sparito, ed essi erano stati accusati di averlo sottratto per ingannare il popolo. Pensavano di non poter modificare la falsa opinione che si diffondeva sul loro conto. Temevano l’odio dei sacerdoti e la collera del popolo e desideravano la presenza di Gesù che li aveva aiutati in ogni difficoltà.SU 608.3

    Spesso ripetevano: “Noi speravamo che fosse lui che avrebbe riscattato Israele”. Luca 24:21. Soli e tristi, ricordavano le sue parole: “Poiché se fan queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco?” Luca 23:31. Allora si riunirono in quella stanza al piano superiore in cui avevano celebrato la Cena; chiusero e sbarrarono le porte, temendo di subire lo stesso destino del loro amato Maestro.SU 608.4

    E dire che per tutto quel tempo avrebbero potuto rallegrarsi, perché avevano un Salvatore risorto! Nel giardino Maria piangeva, mentre Gesù le era accanto. I suoi occhi erano così velati di lacrime che non riusciva a riconoscerlo. Il cuore dei discepoli era così pieno di dolore che non credevano al messaggio dell’angelo e alle parole del Cristo stesso.SU 609.1

    Anche oggi molti si comportano come quei discepoli. Quanti fanno eco al grido disperato di Maria: “Han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto!” A molti si potrebbero ripetere le parole del Salvatore: “Perché piangi? Chi cerchi?” Egli è accanto a loro, ma i loro occhi colmi di lacrime non lo scorgono. Egli parla loro, ma essi non capiscono.SU 609.2

    Le teste chine si sollevino, gli occhi si aprano per contemplarlo, e le orecchie odano la sua voce: “Andate presto a dire a’ suoi discepoli: Egli è risuscitato da’ morti”. Matteo 28:7. Dite loro di non guardare la tomba di Giuseppe, chiusa con una grande pietra e suggellata con il sigillo romano. Il Cristo non è più là. Non guardino il sepolcro vuoto. Non piangano come derelitti e disperati. Gesù vive; e poiché vive, anche noi vivremo. Dai cuori grati e dalle labbra purificate con il fuoco sacro, erompa il canto gioioso che il Cristo è risorto. Egli vive e intercede per noi. Aggrappatevi a questa speranza come a un’ancora ferma e sicura. Credete, e vedrete la gloria di Dio.SU 609.3

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