Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
La speranza dell’uomo - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 56: Gesù benedice i bambini

    Gesù ha sempre amato i bambini e ne ha sempre gradito le manifestazioni di simpatia e l’affetto spontaneo. Le espressioni di riconoscenza che sgorgavano dalle loro labbra innocenti erano come una musica per le sue orecchie e lo consolavano delle amarezze provate a contatto con uomini ingannatori e ipocriti. Ovunque il Salvatore si recasse, riusciva a conquistare l’affetto e la fiducia dei bambini con la sua gentilezza e affabilità.SU 387.1

    Gli ebrei avevano l’abitudine di portare i bambini da un rabbino affinché imponesse loro le mani e li benedicesse. I discepoli di Gesù pensarono però che non fosse opportuno interrompere per questa consuetudine l’importantissima opera di Gesù. Così, quando le madri si avvicinarono al Maestro con i loro figli, i discepoli non ne furono contenti. Pensarono che fossero ancora troppo piccoli per ottenere qualche beneficio da un incontro con Gesù e conclusero che il Maestro non li avrebbe graditi. Ma ciò che non apprezzò fu l’atteggiamento dei suoi discepoli. Il Salvatore capì il desiderio di quelle madri che cercavano di educare i loro figli secondo i princìpi della Parola di Dio e ascoltò le loro preghiere. Egli stesso le aveva invitate ad avvicinarsi a lui.SU 387.2

    Dapprima una sola madre aveva lasciato la casa con il suo bambino per recarsi da Gesù. Lungo la strada parlò del suo progetto a una vicina che si unì a lei. Poi vennero diverse madri, con i loro figli, alcuni dei quali non erano più bambini ma già adolescenti. Gesù ascoltò con benevolenza le richieste timide e incerte di quelle madri, ma volle vedere come i discepoli le avrebbero trattate. Quando vide che le mandavano via pensando di fargli un favore, indicò loro l’errore che stavano commettendo: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me; non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio”. Marco 10:14. Prese i bambini fra le braccia, pose le mani sul loro capo e impartì la benedizione che erano venuti a chiedere.SU 387.3

    Le madri tornarono a casa consolate, piene di coraggio e riconoscenza per le parole di Gesù, pronte ad assumersi le proprie responsabilità con nuove forze e lavorare per i loro figli con maggiore fiducia. Oggi le madri dovrebbero accogliere le parole di Gesù con la stessa fede. Gesù è sempre lo stesso Salvatore di allora ed è disposto anche oggi ad aiutare le madri, come quando accolse tra le sue braccia quei bambini della Giudea. I nostri sono stati riscattati con il suo sacrificio come quelli di allora.SU 387.4

    Gesù conosce i tormenti del cuore di ogni madre. Anche sua madre fu costretta a lottare contro le privazioni e la povertà. Egli, quindi, può comprendere le preoccupazioni di ogni madre. Colui che affrontò un lungo viaggio per alleviare l’ansia di una donna cananea, farà altrettanto per le madri di oggi. Colui che restituì alla vedova di Nain il suo unico figlio e che nell’agonia della croce si ricordò della propria madre, ha compassione anche oggi del dolore delle madri. In ogni dolore e in ogni necessità Egli assicura conforto e aiuto.SU 388.1

    Le madri si accostino con fiducia a Gesù e gli facciano conoscere le loro preoccupazioni. Riceveranno grazia e aiuto sufficienti per educare i loro bambini. La porta è aperta a ogni madre che vuole deporre il suo peso ai piedi del Salvatore. Colui che ha detto: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me; non glielo vietate”, invita ancora oggi le madri a condurgli i figli affinché siano benedetti. Anche il neonato può vivere all’ombra dell’Onnipotente per la fede della madre che si accosta a Dio in preghiera. Giovanni Battista fu guidato dallo Spirito Santo fin dalla nascita. Se viviamo in comunione con Dio, possiamo aspettarci che lo spirito di Dio agisca sui nostri figli in ogni momento.SU 388.2

    Gesù scorse nei bambini che gli venivano presentati, uomini e donne che sarebbero diventati eredi della sua grazia e cittadini del suo regno; alcuni avrebbero addirittura affrontato il martirio per amore suo. Sapeva che quei bambini lo avrebbero ascoltato e accettato come loro Redentore più facilmente degli adulti, molti dei quali possedevano sapienza, ma avevano un cuore duro. Gesù adattò il suo insegnamento alla loro capacità di comprensione. Egli, il Re del cielo, non si rifiutò di rispondere alle loro domande e semplificare per la loro piccola mente le sue importanti lezioni. Gettò in loro il seme della verità, che negli anni seguenti avrebbe portato frutti di vita eterna.SU 388.3

    Il bambino è sensibilissimo agli insegnamenti del Vangelo e il suo cuore, aperto all’influsso divino, ricorda a lungo le lezioni ricevute. I fanciulli possono essere cristiani con un’esperienza adeguata alla loro età. Bisogna che siano educati nelle verità spirituali e che i genitori forniscano loro l’occasione di formarsi un carattere simile a quello del Cristo.SU 388.4

    I padri e le madri devono considerare i loro figli come giovani membri della famiglia del Signore, che sono stati affidati loro per essere preparati per il regno dei cieli; devono trasmettere ai bambini le lezioni imparate dal Cristo, adattandole alla loro mente e svelando loro, a poco a poco, la bellezza dei princìpi divini. In questo modo la famiglia cristiana diventa una scuola dove i genitori insegnano, sotto la guida del Cristo, il loro Maestro.SU 388.5

    Quando lavoriamo per la conversione dei nostri figli, non dobbiamo aspettarci che la convinzione di peccato si manifesti con intense emozioni. Non è necessario sapere il momento preciso in cui si sono convertiti. Dobbiamo insegnare loro a confessare i propri peccati a Gesù, a chiedergli perdono e a credere che Egli li perdona e li accoglie come ha accolto i bambini quando era sulla terra.SU 389.1

    Quando la madre dice ai suoi figli che devono ubbidirle per amore, insegna le prime lezioni di vita cristiana. L’amore della madre rappresenta per il bambino l’amore del Cristo. I fanciulli, confidando nella madre e ubbidendole, imparano ad avere fiducia nel Salvatore e a ubbidirgli.SU 389.2

    Gesù è stato un esempio per i figli e per i genitori. Egli parlava con autorità e la sua parola era potente, ma nei suoi rapporti con uomini rudi e violenti non usò mai espressioni scortesi o sgarbate. Quando la grazia del Cristo abita nel cuore umano, infonde la dignità della nuova nascita e della gentilezza, smussa le asperità e addolcisce il carattere rude e sgarbato. Sotto il suo influsso, i padri e le madri si abitueranno a trattare i figli come esseri intelligenti, come essi stessi vorrebbero essere trattati.SU 389.3

    Genitori, educate i vostri figli studiando le lezioni che Dio ci dà nella natura. Se volete coltivare un garofano, una rosa o un giglio, come fate? Chiedete a un giardiniere come fa a ottenere fiori magnifici e incantevoli, armoniosamente sviluppati. Egli vi risponderà che non usa gesti avventati e non compie azioni violente che potrebbero spezzare gli steli delicati. Coltiva le piante con cura perseverante, annaffia il terreno, le protegge dalle raffiche del vento e dal sole torrido, mentre Dio le fa crescere e le fa fiorire. Quando educate i vostri figli, usate gli stessi metodi del giardiniere. Con mano delicata, con amore, forgiate il loro carattere secondo il modello di Gesù.SU 389.4

    Incoraggiateli a esprimere il loro amore per il Signore e per il prossimo. Molti uomini e molte donne hanno il cuore duro perché l’affetto è stato considerato come una debolezza e quindi represso. Le buone disposizioni di queste persone sono state soffocate durante la loro infanzia e se la luce dell’amore di Dio non infrange il loro freddo egoismo, la loro felicità sarà perduta per sempre.SU 389.5

    Se vogliamo che i nostri bambini posseggano il dolce spirito di Gesù e la simpatia che gli angeli manifestano nei nostri confronti, dobbiamo incoraggiare i loro impulsi spontanei e generosi.SU 389.6

    Insegnate loro a scorgere Gesù nella natura. Portateli all’aperto, in un giardino, sotto gli alberi maestosi e fate loro vedere in tutta la meravigliosa opera della creazione un segno dell’amore di Dio. Insegnate loro che Dio ha stabilito le leggi che governano tutti gli esseri viventi, che ha anche fissato le leggi per noi e che esse sono per la nostra felicità e la nostra gioia. Non li stancate con lunghe preghiere e noiose esortazioni, ma insegnate loro a ubbidire alla legge di Dio servendovi delle lezioni della natura.SU 390.1

    Se avranno fiducia in voi come discepoli del Cristo, allora sarà facile insegnare loro il grande amore con il quale Gesù ci ha amati. Mentre cercherete di spiegare le verità della salvezza e orientarli verso il Cristo, il loro Salvatore personale, gli angeli saranno accanto a voi per aiutarvi. Il Signore concederà ai padri e alle madri questa grazia: riuscire a interessare i loro figli alla preziosa storia del bambino di Betlemme, che è la sola speranza del mondo.SU 390.2

    Quando Gesù disse ai discepoli di lasciare che i bambini andassero a lui, si rivolgeva ai discepoli di tutti i tempi: ai membri di chiesa, ai pastori, a tutti i cristiani. Gesù attira a sé i bambini e ci esorta a non impedirlo. È come se dicesse che essi andranno a Gesù se noi non lo impediremo.SU 390.3

    Non date una falsa idea di Gesù con un modo di fare diverso dal suo. Non tenete lontani da Gesù i bambini con un atteggiamento di freddezza e durezza. Non date loro l’impressione che il cielo non sarà un luogo piacevole per loro se ci sarete anche voi. Non parlate loro di religione con un linguaggio che non possono comprendere e non agite come se non dovessero accettare Gesù durante l’infanzia. Non date loro la falsa impressione che la religione del Cristo è qualcosa di triste e che, avvicinandosi al Salvatore, devono rinunciare a tutto ciò che rende lieta la vita.SU 390.4

    Collaborate con lo Spirito Santo quando volete agire sul cuore dei fanciulli. Insegnate loro che il Salvatore li chiama, che niente potrebbe procurargli gioia più grande della consacrazione a lui nel fiore della loro gioventù.SU 390.5

    Il Salvatore considera con infinita tenerezza coloro che ha riscattato con il proprio sacrificio. Essi sono oggetto del suo amore e li considera con affetto inesprimibile. Non manifesta la sua simpatia soltanto ai bambini bene educati, ma anche a quelli che hanno un carattere difficile. Molti genitori non si rendono conto della loro responsabilità per il comportamento sbagliato dei loro figli. Non usano tenerezza e saggezza nel trattare con quei bambini i cui errori dipendono in gran parte dai loro. Ma Gesù ha compassione di queste giovani creature perché conosce le ragioni del loro atteggiamento.SU 390.6

    Il credente può essere lo strumento per portarli al Cristo. Con saggezza e tatto può stabilire un rapporto con loro, infondere coraggio e speranza, e contribuire alla trasformazione del loro carattere mediante la grazia del Cristo. Allora si potrà dire: “Il regno di Dio appartiene a loro”.SU 391.1

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents