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    Capitolo 2—Il Difficile Compito Per Una Ragazza Di Diciasette Anni

    Ellen, Ellen, che cosa ti succede? Stai male?SMN 15.1

    Nessuna risposta. Forse è svenuta, oppure…? Con un gran timore quattro donne si avvicinarono ad Ellen senza un minimo segno di vita.SMN 15.2

    • Non respira !SMN 15.3

    • Però il polso si sente!SMN 15.4

    • Allora ci sono segni di vita. Anche se gli occhi sono aperti, sembra che non ci vede.SMN 15.5

    Le donne rimasero alquanto sorprese dallo stato d’Ellen, ma non avevano nessun timore per lei, poiché era totalmente sotto la protezione del Signore. In questo stato Ellen non vedeva e non sentiva nulla di quel che succedeva intorno a lei. Ascoltava solamente quello che l’angelo le diceva e osservava tutto ciò che le fu mostrato. Era una vera visione proveniente dal cielo. SMN 15.6

    Un giorno Ellen Harmon era andata a trovare una sua amica. Pregarono insieme con altre quattro donne. Molta gente intorno ad Ellen credeva nel prossimo ritorno di Gesù, anche se provenivano da altre denominazioni. Ben presto anche loro divennero avventisti. Parte di loro ha sofferto molto la delusione del ritorno di Cristo annunciato nelle chiese in una data precisa, poiché Lui non ritornò. In seguito a questa delusione si formarono molti piccoli gruppi che studiarono la Bibbia ferventemente e pregarono affinché il Signore indicasse loro dove avevano sbagliato nell’ interpretazione della Sua Parola. SMN 15.7

    Con grande compassione il Signore guardò quella gente confusa con i cuori affranti, poiché attendevano il Signore per il 22 ottobre 1844 per essere presi insieme con Lui in cielo. Ma quella data passò senza che Gesù ritornasse. Proprio in quel momento di tale tristezza e delusione il Signore mandò il Suo angelo per confortarli. Certo è che il Signore verrà a prenderli con Se, ma non è ancora ora, devono aspettarlo con pazienza.SMN 15.8

    Che cosa vide dunque Ellen? Più tardi raccontò di essere stata presa in ispirito molto in alto. Mentre si sentiva innalzata vide quello che succedeva con i suoi amici avventisti, ma non li vide come persone.SMN 16.1

    L’ angelo le disse: SMN 16.2

    “ Guarda di nuovo più in alto. Allora sollevai lo sguardo e vidi un sentiero scosceso e stretto snodarsi al di sopra della terra. Gli avventisti marciavano verso la Città che era all’ estremità più lontana di questo sentiero. Dietro a loro, c’era una luce splendente affinché non inciampassero. L’ angelo mi disse che si sentiva il “grido di mezzanotte”.SMN 16.3

    Il termine “ grido di mezzanotte” da quel momento (1844) fu spesso nominato tra la gente ed era associato alla parabola di dieci spose, mentre gridavano: “Ecco, Lo sposo sta per arrivare, andiamo ad incontrarlo”. Questo grido è l’ annuncio del ritorno di Cristo, mentre le spose formano una comunità nell’attesa del Suo ritorno. La visione offrì quindi un certo numero di lezioni positive, e doveva essere innanzi tutto un richiamo per prepararsi all’ incontro con Gesù, lo sposo. “Il grido di mezzanotte” doveva servire alla gente per il loro risveglio, per la loro rinascita.SMN 16.4

    Durante il cammino sul sentiero scosceso, molti si sentirono stanchi e scoraggiati. Si lamentarono che la città fosse ancora molto lontana e che avevano creduto di poterla raggiungere molto prima. Allora Gesù li incoraggiò. Alcuni però rifiutarono sconsideratamente quella luce, dicendo che non era stato Dio a condurli così lontano. Allora la luce che stava dietro si spense, lasciandoli nel buio più profondo; inciamparono, persero di vista la meta e sprofondarono nel mondo buio e malvagio. Altri invece erano rimasti su quel sentiero per continuare verso il cielo. Sulle loro fronti era scritto: “Il Signore e La Nuova Gerusalemme”. Infine sentirono la voce del Signore che annunciava il Suo ritorno. Videro una piccola nuvola. Con il silenzio e raccoglimento osservarono quella nuvola avvicinarsi alla terra diventando sempre più chiara e splendente come un fuoco. Questo fuoco era attorniato da miriadi d’angeli che cantavano e sopra di loro, apparve un arcobaleno. Sulla nuvola sedeva Gesù con una corona sulla testa. Nella mano destra teneva una falce mentre in quella sinistra una tromba d’argento. A questa visione, il popolo impallidì perché lo sguardo di Gesù penetrò tutti i presenti. Gridarono spaventati: SMN 16.5

    Chi può reggere in piè? Oppure:SMN 17.1

    La mia veste è abbastanza pulita?SMN 17.2

    Gli angeli terminarono il loro canto e cadde un profondo silenzio. Allora Gesù disse:SMN 17.3

    “Tutti coloro che hanno le mani e i cuori puliti, non temete, la mia Grazia vi basta”.SMN 17.4

    A queste parole i visi dei presenti nell’attesa si sono visibilmente rasserenati. Gli angeli intonarono nuovamente il canto e la nuvola si avvicinò lentamente alla terra.SMN 17.5

    Dopo che la visione d’Ellen terminò, raccontò a tutti presenti quello che aveva visto. La gente fu commossa, Ellen si sentiva felice d’aver eseguito il dovere della testimonianza.SMN 17.6

    Qualche settimana più tardi l’angelo ritornò da Ellen un’altra volta e le raccomandò di raccontare a tutti quello che aveva visto.SMN 17.7

    Un gruppo degli avventisti s’incontrava spesso a casa d’Ellen. Un giorno il responsabile di quel gruppo chiese ad Ellen di raccontare ancora la sua visione, essa, però temeva di non essere creduta e quindi, invece di andare alla riunione salì sul calesse e partì per fare visita alla sua cara amica. Li, si sedette in una stanza e trascorse un’ora nella preghiera implorando il Signore di liberarla da questo compito. Nel suo intimo però essa si sentì infelice perché credete che Gesù non era molto soddisfatto di lei. Già durante le preghiere si sentiva sola e abbandonata da Dio. Infine, a tarda sera, si arrese e promise al Signore di dare testimonianza delle profezie.SMN 17.8

    Tornata a casa, al momento delle preghiere, non trovò più nessuno. Alla prossima riunione testimoniò le sue visioni. Sorpresa, constatò che tutti l’ ascoltavano con grande interesse, e che tutti si sentivano felici e certi di aver ricevuto la certezza di essere guidati da Gesù e che “il grido di mezzanotte” era per loro la luce che li doveva guidare verso il cielo. Piano, piano compresero l‘errore nelle spiegazioni della profezia sul santuario, credendo che la purificazione di esso significasse il “ritorno di Gesù”.SMN 17.9

    Un giorno il papà d’Ellen chiese :SMN 18.1

    - Perché sei così abbattuta? SMN 18.2

    Senza alzare la testa rispose:SMN 18.3

    - Sai papà, il Signore mi ha raccomandato di testimoniare tutto quello che ho visto nelle visioni e mi domando perché ha scelto proprio me per un compito di tale importanza. Eppure sono così fragile e devo partire per questa missione. Oh, se tu potessi venire con me, ma so che non puoi lasciare il lavoro. SMN 18.4

    Il Signor Harmon non era un uomo ricco. Per vivere, guadagnava producendo cappelli. Infine per incoraggiarla le disse che Sara sua sorella avrebbe potuto viaggiare con lei.SMN 18.5

    Ellen gli chiese:SMN 18.6

    - Due giovani ragazze possono viaggiare da sole da una città all’altra? Chi pagherà le spese, chi farà le pubblicazioni per unire la gente? E poi, quando li riuniremo come farò a convincerli della mia missione? È possibile che si prenderanno gioco di me.SMN 18.7

    Gli ostacoli sembravano insormontabili.SMN 18.8

    *****

    All’ età di nove anni, Ellen subì un incidente che segnò profondamente la sua vita. Colpita in pieno viso da un sasso lanciato da una coetanea, stette tra la vita e la morte per alcune settimane. La testa portava una grave ferita, il naso fu rotto e complicò la respirazione. Per tre settimane fu in coma. Sopravisse in questo incidente, ma la sua salute rimase molto debole. I suoi polmoni e il suo cuore erano debolissimi. Spesso era costretta a riposare appoggiata a numerosi cuscini, perché in tale posizione le era più facile respirare.SMN 19.1

    Il suo medico le disse che non avrebbe vissuto più di tre settimane.SMN 19.2

    *****

    Dopo aver enumerato al suo papà tutte le difficoltà lui le disse :SMN 19.3

    “Ellen, se Dio ti ha chiamata affinché testimoniassi di Lui, ti farà vedere come lo dovrai fare, come lo dovrai servire. Stasera pregheremo tutti per te e per la tua missione.”.SMN 19.4

    Durante le preghiere, il Signore benedisse tutti e in modo particolare Ellen, inondandola di coraggio ed energia necessarie per svolgere il compito richiesto alla gloria di Gesù Cristo.SMN 19.5

    Due giorni più tardi arrivò sulla slitta il cognato d’Ellen. Abitava circa 45 chilometri a nord della famiglia Harmon. Poi le chiese :SMN 19.6

    - Ellen, vuoi venire con me a casa nostra? Mary sarà contenta di vederti!SMN 19.7

    Ellen comprese che era stata la mano di Dio ad aprire “una porta” per iniziare le sue testimonianze. Sapeva che doveva andare. Durante il viaggio, sulla slitta aperta, ogni respiro gelido le provocò un gran dolore ai polmoni.SMN 19.8

    Sua sorella l’accolse dicendo:SMN 19.9

    - Sono felice che sei potuta venire. Stasera dai fratelli McGuirse abbiamo una riunione. Vuoi venire con noi?SMN 19.10

    In quel periodo, gli avventisti non avevano ancora le proprie chiese.SMN 20.1

    Una volta arrivati, Ellen si accorse che c’ erano radunate molte persone, s’ intravedeva la loro impazienza nel sentire le sue testimonianze. Mentre parlava, la sua voce era debolissima, quasi non udibile. I primi cinque minuti faceva un enorme sforzo per esprimersi. Gli ascoltatori dovevano chinarsi verso di lei per udire qualcosa. Improvvisamente, con grande sorpresa la sua voce cambiò completamente, era chiara come una campana. Nell’ arco di due ore raccontò del pellegrinaggio del popolo di Dio verso la Santa Città, del ritorno di Gesù Cristo, della nuova patria nel cielo. Molti piangevano, ma queste erano lacrime di gioia. Tutti furono incoraggiati e rinforzati nella fede. Dopo questa testimonianza Ellen volle chiacchierare con alcuni presenti, ma poteva parlare di nuovo appena bisbigliando.SMN 20.2

    Molti si domandavano perché il Signore aveva scelto una persona così debole per trasmettere i Suoi messaggi. Ma la ragione c’era. In questa fragile creatura tutti potevano costatare l’ intervento di Dio, perché nella sua fragilità e debolezza, al momento opportuno, riceveva la forza e l’ energia necessarie per questo compito. Il Signore la sosteneva e la benediva.SMN 20.3

    Dopo una serata trascorsa con la presenza del Signore nei loro cuori, tutti tornavano a casa felici ripetendo tra loro: SMN 20.4

    “ FRA NON MOLTO SAREMO TUTTI A CASA”…SMN 20.5

    Naturalmente si sapeva che parlavano della casa celeste.SMN 20.6

    Alcuni dei presenti alla riunione accompagnarono Ellen verso la slitta e si ricordarono quel che Paolo disse nel 1 Corinzi 1: 27, 29:SMN 20.7

    “Ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti……affinché nessuna carne si glori nel cospetto di Dio?”SMN 20.8

    Durante quel ultima riunione, alla porta d’entrata c’era pure un giovane ragazzo che ascoltava, Haren Foss, il quale si rivolse, al suo amico anch’egli presente, dicendoli:SMN 20.9

    “ La testimonianza della visione che ho sentito è identica a quella che ho avuto anch’io”.SMN 21.1

    I suoi amici conoscevano la triste storia del giovane ragazzo. Due volte ha avuto la stessa visione della nonna Ellen, e due volte aveva il timore di raccontarla agli altri. Dopo tale rifiuto, il Signore lo ha liberato di questo compito dandolo alla persona più debole tra i Suoi figli. Avendo realizzato ciò, il ragazzo si spaventò. Più tardi chiamò i fedeli alla riunione straordinaria, ma nel cominciare la sua testimonianza non poté più ricordare nulla. Allora gridò :SMN 21.2

    “Il Signore mi ha ritirato dalla memoria le visioni che ho avuto, sono perduto”.SMN 21.3

    Scese quindi dal podio e non ci risale mai più.SMN 21.4

    Il giorno dopo le testimonianze d’ Ellen, il ragazzo andò da sua sorella e le chiese se sarebbe stato possibile parlare con la nonna.SMN 21.5

    Poi disse ad Ellen :SMN 21.6

    “Il Signore mi ha dato la missione per il Suo popolo, ma non sono riuscito ad annunciarlo. Dopo aver sentito ieri la tua testimonianza, desidero incoraggiarti affinché tu non perda mai il desiderio di continuare a farlo. Sii obbediente alla Sua volontà e riceverai la corona che potevo avere anch’io.”.SMN 21.7

    Il giovane si è accorto troppo tardi che non conviene mai contrariare il Signore.SMN 21.8

    In un altro momento Ellen ricevette una grande missione da realizzare per i fedeli di Portsmouth. Avrebbe dovuto andare là con il treno insieme a sua sorella Sarah, ma non aveva denaro per il biglietto. In ogni modo non persero la speranza: Dio avrebbe risolto questo problema.SMN 21.9

    Un attimo prima di uscire da casa per avviarsi alla stazione, videro avvicinarsi a loro un signore. Il suo cavallo era fortemente sudato. Si avvicinò ad Ellen domandando :SMN 21.10

    ” È qui che qualcuno ha bisogno di soldi? Ho la forte sensazione che in questa casa c’è bisogno di denaro!”SMN 22.1

    Ellen e Sarah gli raccontarono che erano state inviate con una missione estremamente importante a Portsmouth, ma non avevano denaro per il treno. L’ uomo diede loro denaro sufficiente anche per il biglietto di ritorno. Poi aggiunse ancora:SMN 22.2

    “ Accomodatevi nel mio calesse, vi accompagno alla stazione”. SMN 22.3

    Durante il tragitto raccontò alle ragazze che il suo cavallo correva talmente veloce che non riusciva a rallentare il galoppo così sfrenato.SMN 22.4

    Sarah ed Ellen non erano ancora salite nel treno che il misterioso uomo scomparve dalla loro vista. SMN 22.5

    Le missioni della nonna erano eseguite a tempo di record, con continui spostamenti in tutto il mondo. Non si è mai lamentata, non ha mai esitato. Ha ubbidito alla chiamata del Signore, anche se a volte il compito risultava impossibile da eseguire. Sapeva che non era sola in questo difficile cammino perché il Signore la guidava costantemente.SMN 22.6

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