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    Capitolo 6—La Tempesta Sul Lago

    Un giorno i nonni viaggiando per il mare vennero sorpresi da una forte tempesta. Le onde gigantesche minacciavano un naufragio. L’acqua sovrastava il ponte. Gli attrezzi navali si ruppero e furono inutilizzabili. Una passeggera travolta dall’acqua si rotolava sul pavimento insieme ai bagagli. SMN 38.1

    Qualcuno chiese ad Ellen:SMN 38.2

    “Signora White, non ha paura?” Non si rende conto che potremmo naufragare?”SMN 38.3

    Ellen rispose:SMN 38.4

    « Non ho paura perché so che Gesù è con me. Dopo che avrò compiuto il mio dovere missionario, potrò anche annegare o perdere la vita in qualche altro posto. E poiché non ho ancora eseguito il compito che mi è stato dato, nessun mare in questo mondo mi potrà fare paura. Ho fiducia in Dio! Lui ci condurrà verso il porto se questa è la Sua volontà.”.SMN 38.5

    Alcune delle donne pregavano e confessavano i loro peccati in un panico estremo. Chiamavano la misericordia di Dio a voce alta. Una donna spaventata a morte, chiamava l’aiuto di Maria, l’altra si rivolse a Dio dicendo:SMN 38.6

    “Signore mio, se ci salverai, prometto di servirti per sempre”!SMN 38.7

    Qualche ora più tardi il battello attraccò nel porto. Eravamo salvi!SMN 38.8

    Mentre i passeggeri scendevano, Ellen sentì dire:SMN 38.9

    “ Gloria sia data al Signore perché posso sentire la terra sotto i piedi”.SMN 39.1

    Ellen si girò per vedere chi aveva detto questo, e vide la donna che pronunciò il voto, poi la guardò negli occhi e con voce seria le disse:SMN 39.2

    ” Si ricorda cosa ha promesso a Dio durante il pericolo?”SMN 39.3

    La donna scosse le spalle, non rispose nulla e si allontanò velocemente.SMN 39.4

    Durante un’altra attraversata sul battello, Ellen raccontò ai presenti del violento uragano a cui e sopravissuta dicendo:SMN 39.5

    “Tutti i cristiani dovrebbero essere sempre pronti indipendentemente se il loro tempo di grazia finisce con la morte o con il ritorno di Gesù”.SMN 39.6

    A questo, una donna le rispose:SMN 39.7

    I Milleriti dicono la stessa cosa. Essi fanno davvero pena, perché si lasciano traviare con molta facilità. Nel giorno da loro stessi predetto, si vestirono nelle vesti bianche e si diressero alcuni verso il cimitero, altri sui tetti delle case, altri ancora sui monti e in preghiera attendevano il Signore così a lungo finché il tempo passò”.SMN 39.8

    Ellen sentito questo domandò:SMN 39.9

    “Lei ha visto personalmente le persone vestite in questo modo?”SMN 39.10

    “No, personalmente non le ho viste, mi raccontò una mia amica. Ma tutti hanno sentito parlare di questo evento, quindi ci credo come se avessi visto io stessa.” SMN 39.11

    “Naturalmente” — aggiunse un’altra signora. Anche nelle nostra città i milleriti indossavano le stesse vesti”.SMN 39.12

    Ellen domandò ancora:SMN 39.13

    “Lei ha visto questo personalmente?”SMN 39.14

    “No, non l’ho visto, perché nel mio vicinato non c’erano milleriti, però tutti raccontavano che essi avevano cucito da soli tali vesti di lino e le indossavano. Chiunque lo crederebbe”!SMN 39.15

    Mentre una di queste donne vide lo scetticismo negli occhi di Ellen ripeté ancora:SMN 40.1

    “So esattamente che ciò è vero, come se l’avessi visto personalmente!”SMN 40.2

    Ellen non esitò a rispondere:SMN 40.3

    “E va bene, se la storia di queste vesti è davvero reale, mi dica almeno un nome delle persone che le avevano indossate.”SMN 40.4

    “Naturalmente”- fu la risposta. Per esempio lo erano due sorelle Harmon da Portland. Gli amici mi raccontarono che videro le due sorelle dirigersi al cimitero vestite in vesti bianche. Dal momento che non successe niente quel giorno, esse diventarono persone molto devote.”SMN 40.5

    Una delle donne presenti ascoltava in silenzio la discussione e alla fine non potendo più trattenersi dal ridere esclamò:SMN 40.6

    “Forse non sapete che una di quelle due sorelle è proprio davanti a voi. La signora con la quale discutete è Ellen Harmon, una mia amica d’infanzia e la conosco molto bene. Le dicerie su esse in veste bianchi sono menzogne. Io non sono Millerita, so soltanto che tutta questa storia raccontata da voi è stata inventata”.SMN 40.7

    Il silenzio cadde tra i presenti. Ellen aggiunse:SMN 40.8

    “Anch’io sono sicura che tutte queste storielle sulle vesti bianche sono state inventate. Un'unica veste della quale dobbiamo vestirci è quella per il ritorno di Gesù, quella di un carattere puro”.SMN 40.9

    Durante i loro viaggi, i White prendevano posti economici che si trovavano sul ponte inferiore. Quando erano stanchi del viaggio dopo i sermoni, si sdraiavano direttamente sul pavimento, sulle casse oppure sui sacchi con le merci. Le loro coperte erano i mantelli. Durante le notti era talmente freddo che dovettero alzarsi e camminare per riscaldarsi. In estate invece, oppressi dal caldo o dal fumo delle sigarette, cercavano un angolo per ritirarsi e respirare aria pura. Qualche volta volevo domandare al nonno perché aveva “trascinato” la mia amata nonna sui carri o sui battelli invece di andare comodamente in treno?Tempo dopo, mentre sfogliavo vecchie lettere scritte da James White, trovai la risposta alla mia segreta domanda:SMN 40.10

    “Spesso viaggiavamo con un battello da Boston a Portland, perché il treno per la stessa direzione costava 3 dollari”. SMN 41.1

    Avevo capito quindi che per loro era lo stesso con cosa viaggiavano. Questa lettera, era indirizzata ad un fratello che avrebbe dovuto recarsi da loro per le lezioni bibliche.SMN 41.2

    I pionieri dovettero sopportare molte scomodità solo per poter economizzare qualche dollaro per poter continuare i loro spostamenti per la diffusione della Parola di Dio.SMN 41.3

    Durante questi spostamenti spesso capitavano diverse avventure. Un giorno James ed Ellen insieme al capitano Bates si dirigevano verso New York per una conferenza. Navigando con un piccolo battello su un canale, videro una nave avvicinarsi, proprio quello che dovevano prendere quale coincidenza. Cominciarono perciò a segnalare di fermarsi, ma la nave proseguì la sua rotta. Al momento che il loro piroscafo fu al livello della nave, James prese la nonna per mano e con un fortunato salto furono dentro. Josef Bates volle fare lo stesso, ma calcolò male la distanza e cadde in acqua insieme al suo bagaglio. Perse anche il suo capello e i soldi tenuti in un’altra mano. Il timoniere visto l’incidente fermò la nave perché Josef potesse salire. L’acqua sporca sgorgava dal dentro dei suoi vestiti e le scarpe. Al primo scalo tutti scesero e si diressero presso una famiglia avventista di nome Harris affinché il capitano si potesse asciugare. In casa trovarono la sig.ra Harris a letto con una forte emicrania che durava ormai da molti anni. Chiese pertanto agli ospiti di pregare per lei e così fecero. Risultava che questi dolori erano provocati dal consumo del tabacco. La s. Harris aggiunse:SMN 41.4

    « Sono felice di averlo scoperto — non prenderò mai più questo veleno. È una fortuna che vi sia successo questo incidente in acqua, così ho potuto incontrarvi”. Da quel giorno la s. Harris non ebbe mai più mal di testa.SMN 41.5

    Più tardi, mentre viaggiavano su un altro battello, James disse:SMN 41.6

    “Non faremo in tempo ad arrivare per l’inizio del sabato. Conosco qui nelle vicinanze una famiglia avventista con la quale potremmo trascorrere il Sabato. Arrivarono tardi nel pomeriggio di venerdì. Il giovane ragazzo della famiglia corse immediatamente ad avvisare il padre che stava lavorando nei campi. Furono molto contenti di poter ospitare le persone che santificavano lo stesso giorno. Trascorsero la giornata insieme studiando le Scritture, e così l’incidente sul canale fini felicemente per due famiglie. SMN 42.1

    Tutte quelle sincere persone seguaci di Cristo, durante situazioni apparentemente tragiche, spesso incontrano care persone che altrimenti non avrebbero mai conosciuto. SMN 42.2

    Alcuni anni più tardi, James ed Ellen, recandosi in Michigan con altri amici, si persero, nonostante il fatto che il cocchiere conosceva bene la strada. Era venerdì, e per arrivare a Vergennes, dove avrebbero dovuto dirigere il culto mancavano circa 20 chilometri. Purtroppo nel cercare la strada giusta si persero facendo un giro di 60 chilometri. Persero molte ore nei boschi alla ricerca di qualche casa per domandare la direzione giusta.SMN 42.3

    Era molto caldo, non avevano nulla né da mangiare né da bere. Finalmente videro le mucche che pascolavano, quindi si avvicinarono tentando di mungerle per bere un po’ di latte, ma le mucche scapparono davanti agli estranei. Ellen svenne due volte e James non smise di pregare.SMN 42.4

    Infine, scorsero una piccola casupola dove furono accolti molto cordialmente. Durante il pranzo conversarono sul Credo. SMN 42.5

    Prima di partire, Ellen regalò a queste caritatevoli persone un libretto: “Testimonianze e Visioni”.SMN 42.6

    Molte volte s’interrogarono sul perché dovevano attraversare tutte queste difficoltà che spesso accadevano il venerdì pomeriggio prima di poter cominciare “il Sabato”. La risposta arrivò venti anni più tardi durante una delle conferenze organizzate sotto la tenda.SMN 42.7

    Dopo il culto, si avvicinò ad Ellen una donna che disse:SMN 42.8

    “Ti ricordi quando un giorno, venti anni fa, vi siete persi nei boschi, siete stati ospitati e riceveste riposo e cibo e raccontaste di Gesù e del cielo? Le vostre parole furono talmente edificanti e convincenti che non le dimenticheremo mai. Allora mi desti un piccolo libretto, e noi lo prestammo a conoscenti, amici e vicini. Questo libretto era talmente letto che si distrusse completamente. Poi il Signore mandò da noi un pastore che ci fece conoscere la “Verità”. Il nostro gruppetto ora santifica il Sabato e ciò accade grazie alla tua visita e al tuo libro.”SMN 43.1

    Ecco la risposta alla domanda che si sono posti. Il Signore li ha guidati sempre nonostante mille difficoltà.SMN 43.2

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