Capitolo 15—La Prima “Casa Bianca”
Ellen, James e i loro tre figli Henry, Edson e Willie insieme alle due donne quale aiuto domestico abitavano nella casa editrice. In poco tempo si erano accorti che c’era poco spazio se si prendevano in considerazione molti ospiti che venivano a trovarli. Tra loro c’erano pastori, collaboratori vari, e altre persone che avevano conosciuto i nonni in molte occasioni durante i loro viaggi. Spesso capitava che questi chiedevano ospitalità anche per la notte.SMN 91.1
Tutti amici e conoscenti, si erano accorti che sarebbe opportuno costruire una casa per i White. Ben presto trovarono un terreno nelle vicinanze della casa editrice e quindi cominciarono la costruzione assieme ai molti altri volontari. Sapevano bene che James non aveva soldi per tale “impresa, giacché per il suo lavoro quale pastore riceveva pochissimo.SMN 91.2
Arrivato il momento del trasloco nella nuova casa. I loro vicini Inah Lewis, anch’essi avventisti costruirono un pozzo dell’acqua perché servisse ad entrambe le famiglie. SMN 91.3
Vicino alla casa, i White avevano un giardino, il pascolo per le mucche, un granaio e la stalla per due cavalli. Al nord del giardino c’era un boschetto dove all’ombra delle querce si poteva riposare o anche pregare. Vicino a casa si trovava anche uno spazio dove i bambini potevano giocare. SMN 91.4
I bambini oltre al gioco dovettero aiutare nel giardino, portare l’acqua o la legna e altri piccoli lavoretti domestici.SMN 91.5
Presso la finestra Ellen sistemò la sua scrivania per poter osservare i bambini e gioire nel vederli giocare felicemente.SMN 91.6
Nella parte sud del giardino fu costruito un grande locale per i giovani, mentre più tardi, verso nord costruirono un altro locale per i genitori di Ellen — signori Harmon. SMN 91.7
Dopo la partenza degli Harmon verso un’altra casa, al loro posto si trasferirono genitori di James. SMN 91.8
Il padre di James faceva il calzolaio. SMN 91.9
All’inizio del suo soggiorno a Battle Creek, John White non era convinto della santificazione del Sabato, anche se sapeva benissimo che le Sacre Scritture insegnavano molto chiaramente questo comandamento. Lui era certo che osservando anche la domenica riceveva le stesse benedizioni. Non di meno, per non provocare “le chiacchiere” per un certo periodo osservò sia la domenica sia il sabato. SMN 92.1
Una domenica, Willie trovò il nonno che riparava le scarpe, e quindi disse:SMN 92.2
“Nonno, hai dimenticato che oggi è “la tua domenica”?SMN 92.3
E il nonno rispose:SMN 92.4
“Si, Willie, lo so, ma ho capito che un “Shabat” la settimana è sufficiente. Da adesso santificherò soltanto “il sabato” del quarto comandamento.SMN 92.5
La piccola casetta dei White, fu un primo vero focolare della famiglia. Essi furono molto riconoscenti agli amici e conoscenti per tale regalo. In più erano felici che entrambi i nonni (genitori di James ed Ellen) potevano vivere vicino a loro. SMN 92.6
Per tutta la famiglia la giornata cominciava alle 6. 30 con la colazione. Ciò vuol dire che la cuoca doveva alzarsi alle cinque.SMN 92.7
Quando Ellen scendeva per la colazione portava con se da sei ad otto manoscritti per leggere. Cominciava a scriverli molto presto, quando tutti ancora dormivano. SMN 92.8
Dopo la colazione tutta la famiglia si raccoglieva per una breve meditazione. Durante questa funzione religiosa si leggeva la Bibbia, si cantava e si pregava. SMN 92.9
Il momento delle preghiere era scrupolosamente osservato. Se per caso James era assente, la responsabilità di questa riunione cadeva su Ellen. E se mancavano entrambi, ci dovevano pensare altri presenti della famiglia. SMN 92.10
Finite le preghiere, James si allontanava nel suo ufficio, mentre Ellen andava insieme ai bambini nel giardino dove seminavano, piantavano i fiori, lavoravano la terra ecc. SMN 92.11
Dopo questi compiti Ellen si ritirava nel suo studio per scrivere. Altre volte andava nella casa editrice dove aiutava nella preparazione dei giornali o dei libri per la spedizione. SMN 93.1
Ellen era costantemente occupata. Scriveva continuamente testi, libri, rapporti. Oltre a questo si occupava della famiglia e degli ospiti che soggiornavano da loro. A quel tempo non c’era con loro né Klarysa né Jenny. Si seppe più tardi che Klarysa si ammalò e in breve tempo morì.SMN 93.2
Tutta la casa sentiva la sua mancanza poiché essa era una persona molto buona e in più vera cristiana.SMN 93.3
Per qualche mese venne in aiuto ad Ellen una giovane ragazza, Agnes Irving. Essa aveva quattro piccoli fratelli e il papà, un invalido. Un giorno la mamma d’Agnes andò da Ellen chiedendo se avrebbe potuto darle un anticipo sulla paga di Agnes naturalmente con il suo consenso, perché la famiglia aveva grandi difficoltà finanziarie a causa della malattia del marito. La mamma d’Agnes rimase molto commossa per la generosità della figlia.SMN 93.4
Ecco quello che Ellena notò nel suo diario:SMN 93.5
“Vorrei aiutarli il più possibile. Per l’acquisto delle scarpe per il fratellino ho dato un dollaro più un dollaro e mezzo per le scarpe della mamma. James ha dato un dollaro, e Henry, Edson e Willie diedero 10 centesimi ciascuno. Più tardi mio marito aggiunse ancora 25 centesimi affinché potessero comprare da mangiare per il papà qualcosa di speciale”.SMN 93.6
Oltre a questi doni finanziari la nonna raccolse alcuni indumenti anche se usati ma in buone condizioni. Il malato ricevette ancora succo d’uva, ribes e mele essiccate.SMN 93.7
Nel diario della nonna erano annottate molte altre cose. Questo testimonia la sua generosità verso molte persone perché oltre ad Agnes aiutava molti altri. I suoi tre bambini erano pure felici potendo sostenere, anche se con poco, i bisognosi. SMN 93.8
Nella casa della nonna regnava sempre l’ordine e la puntualità. Ogni bambino aveva i propri compiti che doveva eseguire. I bambini erano cresciuti nell’amore e con disciplina. Mio papà mi raccontava che non aveva mai ricevuto punizioni con sfogo d’ira o cattiveria. Si ricordava, di esser stato castigato, ma ciò fu preceduto con la correzione verbale e con la preghiera.SMN 93.9
Quando capitava che i ragazzi disobbedivano oppure non eseguivano i loro compiti, Ellen diceva:SMN 94.1
“Bambini, lasciamo questo problema per dopo. Bisogna che ci calmiamo, poi verso la sera discuteremo, dopo di che prenderemo le giuste decisioni”.SMN 94.2
Il colpevole durante la giornata ebbe tutto il tempo di riflettere, di pentirsi, quindi al momento della resa dei conti il bambino era pronto a ricevere gli ammonimenti. SMN 94.3
Spesso, i sabati pomeriggio la famiglia White s’incontrava con altre famiglie. Il tempo trascorrevano tra canti, racconti d’esperienze e preghiere. Se gli adulti per qualche ragione non c’erano, i ragazzi si divertivano tra loro. Altre volte, se Ellen aveva l’occasione di rimanere con i bambini, dedicava il suo tempo alla lettura delle esperienze bibliche. SMN 94.4
Durante la sua assenza, la nonna, doveva lasciare i bambini con altre persone. Ogni volta il distacco con i ragazzi le provocava una grande sofferenza. Cercava sempre di avere un contatto con loro tramite le lettere.SMN 94.5
Ecco una di queste lettere scritta a Willie che allora aveva cinque anni:SMN 94.6
“ Amato piccolo Willie,SMN 94.7
Hai ricevuto la mia ultima lettera? Voglio raccontarti cosa ho visto il mercoledì scorso. Ho visto passare i vigili del fuoco. Avevano i cappelli e le uniformi rosse. Gli ufficiali avevano anche le piume sui cappelli. Tra i curiosi che osservavano il lavoro dei vigili, c’era un piccolo ragazzino malato. Era un piccolo invalido seduto su una carrozzina. Chi pensi che tirava questa carrozzina? Non un cane, nemmeno un cavallo. Era una capra che lo tirava come se fosse un cavallo. Allora ho pensato che se tu fossi stato qui, ti sarebbe piaciuto vedere una capra tirare una carrozzina con un bambino.SMN 94.8
Willie, in questo momento sto visitando due bambini più piccoli di te. Loro hanno due cuginette anch’esse piccole. Tutti sono molto bravi, e credo che ti piacerebbe giocare insieme con loro. SMN 94.9
Spero che tu stia bene, e ti prego sii bravo con tutti. Non dare motivi e occasioni al diavolo di tentarti. Sii temperato, non arrabbiarti mai. Ti prego dì ai nonni che li penso sempre anche perché raccontiamo di loro a tutti nostri amici. Sii carino e obbediente con i nonni, non irritarli. Saluta Jenny e obbediscile. SMN 95.1
Arrivederci mio piccolino”.SMN 95.2
La tua Mamma