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    Capitolo 27—La Costruzione Del Primo Ospedale

    “Ella, perché hai riordinato la tavola?”SMN 156.1

    “No, mamma io non ho fatto nulla, tutto era già arrangiato quando sono entrata in cucina”:SMN 156.2

    “Allora lo hai fatto tu Mabel? Perché mi prendi in giro? Dove hai messo la tovaglia”.SMN 156.3

    “No, mamma, non ho toccato nulla”.SMN 156.4

    “Ma se io personalmente ho messo sul tavolo la tovaglia e disposto le posate d’argento. Dove sono dunque il pane e la tovaglia? Chi è venuto qui nel frattempo? Non avete visto nessuno entrare in casa”?SMN 156.5

    “Si, ora mi ricordo che una donna è entrata e sembrava avesse qualcosa sotto il grembiule”.SMN 156.6

    “Ho capito, mentre la nostra vicina mi ha chiamata per trattenermi a chiacchierare, l’altra, sua amica approfittò della situazione. Sicuramente si sono messe d’accordo. Mentre la vicina mi consigliava dove comprare le fragole a buon prezzo, l’altra entrò in casa dalla porta posteriore e prese tutto quello che poteva. SMN 156.7

    Ora mi ricordo quando una volta il fruttivendolo disse al papà:SMN 156.8

    “Chiudete sempre le porte di casa quando uscite, altrimenti perdete tutto quello che avete”.SMN 156.9

    Dopo questa spiacevole avventura, siamo sempre state più prudenti e ogni volta che uscivamo da casa chiudevamo tutte le porte. Sorvegliavamo la biancheria stesa e mettevamo immediatamente al suo posto gli attrezzi usati nel giardino. Nonostante ciò, purtroppo qualche volta perdevamo lo stesso qualche cosa. SMN 156.10

    In quel periodo abitavamo in una casetta in affitto a Cooranbong nell’attesa che la nostra nuova casa fosse finita, proprio accanto a quella della nonna nei pressi d’AVONDALE.SMN 156.11

    Un giorno la mamma mi chiese di prendere dal frigo il pudding di riso. Il frigo era situato vicino alla porta d’entrata. Non trovai né il pudding né il recipiente con il latte. Quando la nonna venne a conoscenza del fatto, ci raccomandò di non parlare con nessuno. Decise di fare visita ai vicini e specialmente a quel signore che sospettavamo fosse un ladro. Durante la visita la nonna disse:SMN 156.12

    “Ci siamo trasferite qui da non molto e da buoni vicini speriamo di poter fare con voi conoscenza. Costruiremo una scuola nelle vicinanze dove potrete mandare anche i vostri figli per dare loro una buona educazione. Siamo pure disposti ad aiutarvi qualora ne avrete bisogno”. SMN 157.1

    Non molto tempo dopo, la nonna ebbe l’ occasione d’essere utile ai nostri vicini. Tutti seppero che a casa, Ellen aveva un’ infermiera qualificata — Sara McEnterfer, diplomata nella nostra scuola presso il sanatorio di Battle Creek. SMN 157.2

    Per gli abitanti del luogo era molto gradito sapere ciò, poiché l’ospedale e il medico più vicino si trovavano a Newcastle a circa 35 chilometri di distanza. SMN 157.3

    Il primo grido d’aiuto fu del bimbo dei nostri vicini che si ustionò la gamba. SMN 157.4

    Quando “la famosa infermiera” entrò a casa loro, trovò il bambino di sei anni in condizioni pietose. La gamba non solo era infiammata ma anche infettata. Il bimbo piangeva giorno e notte dal dolore. La “zia Sara”, perché così era chiamata in tutta la zona, andava a visitare il bambino tutti i giorni per medicare la ferita finché non fosse guarita. Da ora in poi i nostri vicini chiedevano spesso il suo aiuto.SMN 157.5

    *****

    La scuola nell’ Avondale fu aperta, anche se non tutti gli edifici erano pronti.SMN 157.6

    La nonna dedicava molto tempo alla scrittura. Quattro macchine erano continuamente in funzione. I suoi collaboratori erano impegnati costantemente nelle trascrizioni o nella copiatura dei suoi articoli o libri. SMN 157.7

    In quel momento la nonna abitava in Sunnyside.SMN 157.8

    Una mattina venne dalla nonna un uomo che disse:SMN 157.9

    “Ho un bambino molto malato e non sappiamo più come aiutarlo. Ho sentito che qui da voi abita un’infermiera. Potrebbe aiutarci?”SMN 158.1

    La “zia Sara” si recò immediatamente da loro. Trovo un bambino di nove anni sdraiato su una branda. Aveva la febbre e gli occhi arrossati dal pianto. La sua mamma era vicino al letto con un neonato. La zia fece tutto possibile per occuparsi di loro tre, domandando prima che cosa fosse successo. SMN 158.2

    Risultò che il bambino Willie, mentre portava un vitello al pascolo, mise il piedino su una bottiglia rotta. La ferita fu profonda fino all’osso. La mamma sparse su di essa il grasso di maiale e l’avvolse con una benda. La ferita però peggiorava di giorno in giorno. Allora mandarono a cercare un medico a Newcastle il che pulì la ferita e diede al bambino una medicina. Prima di partire raccomandò di cambiare la medicazione ogni due ore applicando una mistura fatta di pane e latte. Nel frattempo nacque l’altro bimbo, e la mamma pur dovendo restare a letto, doveva occuparsi delle medicazioni. SMN 158.3

    Purtroppo né lei né il marito avevano idea di come agire, perché non avevano seguito il medico nelle applicazioni. Dovettero quindi cercare l’aiuto di zia Sara. SMN 158.4

    La zia guardò la gamba e constatò un grave avvelenamento di sangue. Poi disse:SMN 158.5

    “Farò il possibile per salvare la sua gamba”.SMN 158.6

    Prese quindi con se dei pezzi di flanella e per due ore fece impacchi sia freddi sia caldi. Poi coprì la ferita con la benda. Prima di uscire il bambino dormiva tranquillo. SMN 158.7

    Il giorno dopo trovò la zia del bambino che si ustionò la gamba con l’acqua. A questo punto dovendo curare due malati, decise di trasportarli a casa nostra a Sunnyside. SMN 158.8

    Dopo la colazione riscaldammo molta acqua per continuare gli impacchi sulla gamba di Willie. A parte questo la zia gli fece dei bagni alternati, freddi e caldi. La sera invece furono fatti anche impacchi con carbone di legna. Finalmente, dopo tutti questi trattamenti, la zia trovò nella ferita dei pezzi di vetro. La guarigione ora proseguiva veloce e poco dopo il bambino tornò a casa.SMN 158.9

    La zia non prendeva mai denaro per i suoi servizi, nonostante il fatto che a volte doveva fare lunghi viaggi per raggiungere i malati. Nel corso di due anni, insieme a suo marito e ad una delle sorelle di chiesa, ha aiutato 240 pazienti. Viaggiavano in un carro per centinaia di chilometri attraverso i boschi e le strade dissestate per giungere ai villaggi più remoti. La maggior parte dei pazienti curati dalla zia con l’aiuto di sorella Rood guariva veloce. Altri invece, avevano bisogno più tempo.SMN 159.1

    Molte volte, prima di chiamare la zia, la gente chiamava un medico da Newcastle. SMN 159.2

    Un giorno una famiglia, chiese al medico che era venuto in visita dal malato grave se potevano dare al malato la vodka. Lui rispose di si. Da quel momento tutta la famiglia approfittava di questo veleno. Naturalmente il malato essendo in grave condizioni dopo aver bevuto l’alcool morì lo stesso giorno.SMN 159.3

    Quando la nonna seppe quel che era successo disse:SMN 159.4

    “Abbiamo bisogno di spazi per curare i malati, dove poter assicurare loro adeguate cure. Gli studenti che partecipano ai corsi “del primo soccorso” potrebbero apprendere molte cose. Il soccorso verso la gente malata e povera sarà per noi il miglior lavoro missionario”.SMN 159.5

    Per questa ragione scrisse una lettera ai suoi amici e conoscenti nella quale chiedeva di essere aiutata nella costruzione di un ospedale ad Avondale.SMN 159.6

    I giovani e molti altri della regione collaborarono nel disboscamento d’altri appezzamenti del terreno per preparare lo spazio per le nuove costruzioni. Il denaro cominciava ad arrivare da molti di loro tramite la posta. In poche settimane l’edificio che doveva servire per l’ospedale era pronto per 25 posti. SMN 159.7

    La costruzione era semplice, e la manutenzione entro i limiti. SMN 159.8

    La comunità aiutò molte persone, specialmente quelli che erano poveri e non potevano pagare. SMN 159.9

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