Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Principi di educazione cristiana - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    La salute va salvaguardata

    Gli insegnanti dipendono in gran misura dalla loro condizione fisica: migliore sarà la loro salute, migliore sarà il loro lavoro.PEC 161.5

    Le loro responsabilità sono così faticose da richiedere uno sforzo particolare per preservare vigore e salute. Spesso il logorio del cuore e della mente li conduce quasi inevitabilmente alla depressione, alla freddezza e all’irritazione. E’quindi loro dovere non solo resistere a tali stati d’animo, ma evitarne la causa e conservare il cuore puro, dolce, fiducioso e pieno di simpatia. Per rimanere sempre saldi, calmi e lieti, devono saper proteggere la forza mentale e nervosa.PEC 161.6

    Dato che è più importante la qualità della quantità, gli insegnanti dovrebbero evitare di sovraccaricarsi di lavoro, astenendosi da ogni eccesso, rifiutando di accettare altre responsabilità che potrebbero ostacolarli nel loro compito e stando lontani da passatempi e divertimenti che esauriscono invece di ritemprare.PEC 161.7

    L’esercizio all’aria aperta, specialmente se si pratica un’attività utile, è uno dei migliori mezzi per rilassare il corpo e la mente. In questo l’esempio dell’insegnante susciterà negli alunni interesse e rispetto per il lavoro manuale.PEC 162.1

    In ogni ambito gli insegnanti devono rispettare scrupolosamente le leggi della salute, non solo per le ripercussioni che ciò può avere sulla stessa loro efficienza, ma anche per l’influsso che possono subirne gli alunni. Essi devono essere moderati in ogni cosa ed essere d’esempio nel mangiare, nel lavoro, nella ricreazione.PEC 162.2

    Salute fisica e integrità dovrebbero armonizzarsi con una grande preparazione intellettuale. Quanto più gli insegnanti dispongono di una vera conoscenza, tanto migliore sarà il loro operato. L’aula scolastica non è un luogo dove ci si possa accontentare di un lavoro superficiale, e l’insegnante che si ritenga soddisfatto di una conoscenza poco approfondita non giungerà mai a un alto grado di efficienza.PEC 162.3

    L’utilità dell’insegnante non dipende tanto dalla quantità di nozioni che possiede quanto dall’obiettivo che si propone. Il vero maestro non si accontenta di nozioni vaghe, di una mente indolente, di una memoria incerta, ma mira costantemente a risultati e a metodi migliori. Nel suo lavoro ci devono essere freschezza e forza vivificanti tali da scuotere e ispirare gli studenti.PEC 162.4

    Gli insegnanti devono possedere attitudine per il loro lavoro e anche il tatto e la saggezza necessari per trattare con le persone. Occorrono insegnanti pronti a riconoscere e a saper sfruttare ogni opportunità di fare del bene e che all’entusiasmo uniscano la vera dignità. Occorrono educatori che sappiano dirigere e insegnare, ispirare pensieri, sollecitare energie, e infondere coraggio e vita.PEC 162.5

    I bambini e i giovani differiscono molto gli uni dagli altri per tendenze, educazione e abitudini. Alcuni non hanno propositi ben definiti o saldi princìpi, per cui hanno bisogno di essere richiamati alle loro responsabilità e possibilità. Pochi bambini sono stati bene educati in casa. Alcuni sono stati viziati e la loro formazione è stata del tutto superficiale. Lasciati liberi di seguire le proprie inclinazioni e di sottrarsi alle responsabilità e ai doveri, mancano di stabilità, perseveranza, e spirito di sacrificio. Spesso ritengono la disciplina un inutile limite. Altri, invece, sono stati troppo rimproverati e quindi sono scoraggiati. Restrizioni arbitrarie e severità hanno sviluppato in loro uno spirito ostinato e diffidente. Se questi caratteri deformati possono essere rimodellati, tale compito spetta all’insegnante che per assolverlo con successo dovrà possedere quella sensibilità e quella capacità di penetrazione psicologica che lo mettano in condizione di fargli ravvisare le cause dei difetti e degli sbagli dei suoi studenti. Egli deve possedere anche tatto, abilità, fermezza e pazienza per poter offrire a ognuno l’aiuto necessario. Chi è incostante e ama la comodità, avrà bisogno di un tipo di incoraggiamento e di aiuto che lo spinga ad applicarsi; chi è scoraggiato, avrà bisogno di simpatia e apprezzamento per acquisire fiducia in se stesso ed essere a sua volta stimolato a impegnarsi.PEC 162.6

    Spesso gli insegnanti non hanno un rapporto di amicizia con i ragazzi; manifestano poca simpatia e tenerezza, mentre mostrano un eccesso di severità nel giudicarli. Sebbene essi debbano essere fermi e decisi, tuttavia non devono essere esigenti e dittatoriali. Essere aspri e ipercritici, tenersi a distanza dagli allievi, trattarli con indifferenza, significa precludersi la possibilità di influire positivamente su di loro.PEC 163.1

    In nessuna circostanza gli insegnanti devono mostrarsi parziali. Favorire l’alunno brillante e simpatico, ma criticare e spazientirsi o essere scostanti con quelli che hanno maggiormente bisogno di incoraggiamento e di aiuto, significa non aver compreso l’importanza del compito dell’insegnante. È con l’avvicinarsi a chi sbaglia che il carattere è messo alla prova e rivela se gli educatori sono o non sono qualificati per il loro compito.PEC 163.2

    Grande è la responsabilità di coloro che s’impegnano di guidare l’anima umana. Il vero padre e la vera madre considerano il loro incarico come un dovere dal quale non saranno mai del tutto sollevati. Ragazzi e ragazze, dal primo all’ultimo giorno della loro vita, risentono della forza del vincolo che li unisce al cuore dei genitori. Gli atti, le parole, perfino gli sguardi dei genitori continuano a influire sui figli nel bene o nel male. Gli insegnanti condividono questa responsabilità e hanno bisogno, perciò, di percepirne il carattere santo, e di avere continuamente davanti agli occhi lo scopo del loro lavoro. Essi non devono limitarsi ad assolvere i loro incarichi quotidiani per piacere ai superiori o per tenere alto il nome della scuola; devono ricercare piuttosto il bene massimo dei loro alunni considerati individualmente, pensando ai doveri che la vita un giorno affiderà loro, al servizio che questa richiede e alla preparazione che tutto ciò esige. L’opera che gli insegnanti svolgono giorno dopo giorno eserciterà sui giovani, e per loro mezzo su altri, un influsso che non cesserà di estendersi e di rafforzarsi sino alla fine dei tempi. Essi conosceranno i frutti del loro lavoro nel gran giorno in cui ogni parola e ogni azione saranno riesaminate davanti a Dio.PEC 163.3

    Gli educatori che si rendono conto di tutto ciò non possono ritenere che il loro compito sia terminato alla fine della loro consueta prestazione quotidiana e gli studenti tornano a casa, ma porteranno questi bambini e questi giovani nel cuore, perché il loro costante pensiero e impegno sarà di assicurare a quei ragazzi il più elevato grado di successo.PEC 163.4

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents