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Principi di educazione cristiana - Contents
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    Confrontare la scrittura con la scrittura

    La Bibbia si commenta da sé. La Scrittura deve essere confrontata con la Scrittura. Coloro che la studiano dovrebbero imparare a considerarla come un tutto, e a vedere la relazione esistente fra le sue varie parti. Inoltre, dovrebbero conoscerne il grande tema centrale, il piano originario di Dio per il mondo, l’inizio della grande lotta fra il bene e il male e l’opera della redenzione. Dovrebbero comprendere la natura dei due contendenti che lottano per la supremazia, e imparare a riconoscerne le tracce nella storia e nella profezia fino alla conclusione finale. Dovrebbero capire come questa lotta entra in ogni fase dell’esperienza umana; come in ogni atto della vita una persona rivela l’una o l’altra di queste due opposte potenze, e come essi stessi stanno decidendo proprio adesso da che parte schierarsi.PEC 107.2

    Ogni porzione della Bibbia è stata data per ispirazione divina ed è utile. L’Antico Testamento dovrebbe essere oggetto di un’attenzione non inferiore a quella data al Nuovo. Studiandolo, troveremo zampillanti sorgenti là dove, forse, un lettore superficiale scorge solo il deserto.PEC 107.3

    Il libro dell’Apocalisse, in relazione con quello di Daniele, richiede uno studio particolare. Ogni insegnante che tema Dio dovrebbe impegnarsi per presentare il più chiaramente possibile il Vangelo che il Salvatore rivelò personalmente a Giovanni: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve”. Apocalisse 1:1.PEC 107.4

    Quando si riesce a suscitare un vero amore per la Bibbia, e coloro che la studiano cominciano a rendersi conto della vastità del campo e del valore del tesoro in essa racchiuso, si fa vivo in loro il desiderio di sfruttare ogni opportunità per approfondirne la conoscenza, il cui studio non sarà confinato a un momento o in un luogo particolari. Questa continuità nello studio rappresenta uno dei mezzi migliori per coltivare l’amore per la Scrittura. Incoraggiate gli studenti ad avere la Bibbia sempre con sé; ogni volta che ne hanno occasione, ne leggano un brano e vi meditino sopra: attingeranno così qualche prezioso pensiero dallo scrigno della verità.PEC 108.1

    Le grandi forze motrici dello spirito sono la fede, la speranza e la carità. Ed è a queste che lo studio della Bibbia, rettamente perseguito, farà appello. La bellezza esteriore della Bibbia, la magnificenza delle sue immagini e delle sue espressioni, non sono altro che l’incastonatura del suo vero tesoro: la bellezza della santità. Nella narrazione biblica di uomini e donne che camminarono con Dio, possiamo cogliere qualche barlume della gloria divina. Nella persona che “è un incanto” (Cantico dei Cantici 5:16), noi contempliamo l’Essere di cui tutto lo splendore del cielo e della terra non è che un pallido riflesso. Come studenti della Bibbia contempliamo il Redentore: ci sarà allora nel nostro spirito un risveglio della potenza misteriosa della fede, dell’adorazione e dell’amore. La visione continua della persona di Cristo ci farà somiglianti a colui che adoriamo.PEC 108.2

    Le sorgenti della pace e della gioia del cielo, scorrendo nell’anima attraverso le parole dell’ispirazione, diventeranno un fiume dal potente influsso per benedire tutti coloro che ne entrano in contatto. Che i giovani cristiani di oggi, quelli che crescono con la Bibbia in mano, ne ricevano essi stessi energia vitale e come torrenti di benedizione inondino il mondo!PEC 108.3

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