Uso corretto della volontà
Dirigere lo sviluppo del bambino senza ostacolarlo con una eccessiva severità deve essere impegno sia dei genitori sia degli insegnanti. Una conduzione troppo rigida è dannosa quanto una troppo liberale. L’impegno teso a spezzare la volontà del bambino è un grave sbaglio. Se la forza può assicurare un’apparente sottomissione, essa determina in molti piccoli una decisa ribellione del cuore. Anche se il genitore o l’insegnante riesce ad avere il controllo desiderato, questo può causare un danno al bambino.PEC 168.4
La disciplina di un essere umano che ha raggiunto l’età della ragione deve essere ben diversa da quella usata per addomesticare un animale. Alla bestia si insegna solo la sottomissione al padrone, il quale è per essa mente, giudizio e volontà. Questo metodo, adoperato talvolta nell’educazione dei bambini, ne fa dei piccoli automi, perché mente, volontà e coscienza si trovano sotto il controllo di un altro. Non è nei piani di Dio che la mente degli esseri umani sia così soggiogata. Coloro che indeboliscono o distruggono l’altrui personalità si assumono una responsabilità che può condurre solo a cattivi risultati. Mentre sono sotto tale dominio, i bambini possono sembrare soldatini bene addestrati ma, una volta che il controllo viene meno, il loro carattere risulterà privo di forza e di fermezza. Non avendo mai appreso l’autocontrollo, i giovani non conosceranno limitazioni tranne quelle volute dai genitori o dall’insegnante. Cessate anche queste, essi non sapranno più che uso fare della propria improvvisa libertà, e finiranno il più delle volte con l’abbandonarsi a debolezze che saranno la loro rovina.PEC 168.5
La resa della volontà è molto più difficile per certi bambini piuttosto che per altri, pertanto l’insegnante dovrebbe rendere l’ubbidienza alle proprie richieste il più agevole possibile. La volontà va guidata e plasmata, non ignorata o schiacciata. Rispettatene il potenziale, sarà necessario nelle lotte della vita!PEC 169.1
È bene che i bambini capiscano che cosa sia realmente la forza di volontà e quanto sia grande la loro responsabilità nell’esercizio di questo straordinario dono. La volontà è la forza motrice dell’essere umano, è la facoltà di decidere e di scegliere. Ogni individuo dotato di ragione ha la possibilità di scegliere ciò che è giusto. In ogni circostanza della vita la Parola di Dio è questa: “Scegliete oggi chi volete servire”. Giosuè 24:15. Tutti possono mettere la propria volontà dalla parte di quella di Dio, decidere di ubbidirgli e così, unendosi agli agenti divini, stare ben fermi là dove nessuno potrà costringerli ad agire male. In ogni giovane, in ogni bambino esiste la facoltà, con l’aiuto di Dio, di formarsi un carattere integro e di vivere una vita utile.PEC 169.2
I genitori e gli insegnanti che seguendo tali direttive educano i bambini all’autocontrollo, sono quelli che otterranno un risultato di grandissima utilità e di stabile riuscita. A osservatori superficiali la loro opera può non apparire così efficace come quella di chi sa tenere la mente e la volontà del bambino sotto un’autorità assoluta, ma negli anni successivi i risultati conseguiti diranno chiaramente che questo metodo di educazione è il migliore.PEC 169.3
Il saggio educatore, nel trattare con i suoi alunni, cercherà di incoraggiarne la fiducia e di rafforzarne il senso dell’onore. Bambini e giovani traggono beneficio dal sapersi oggetto di stima. Molti, anche tra i più piccoli, hanno uno spiccato senso dell’onore; desiderano essere trattati con fiducia e rispetto, e questo è un loro diritto. Essi non dovrebbero mai essere indotti a pensare che ogni loro mossa è attentamente sorvegliata. Il sospetto demoralizza e provoca proprio quei gravi mali che si cerca di evitare. Invece di un controllo continuo, come sospettando il male, gli insegnanti che hanno contatto con gli allievi cerchino di discernere il lavorio della mente irrequieta e di mettere in opera quegli influssi capaci di controbattere il male. Fate in modo che i giovani sentano che si ha fiducia in loro, e quasi tutti cercheranno di provare a se stessi che ne sono degni.PEC 169.4
In base allo stesso principio, è meglio chiedere che imporre; coloro che sono così trattati hanno l’opportunità di mostrarsi fedeli ai princìpi della giustizia, e così la loro ubbidienza sarà frutto di scelta e non di costrizione.PEC 170.1