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Principi di educazione cristiana - Contents
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    Solo una speranza per il genere umano

    Al genere umano rimaneva solo una speranza: che in questa massa di elementi corrotti e discordi fosse immesso un lievito nuovo; che fosse offerta all’umanità la potenza di una vita nuova; che la conoscenza di Dio potesse essere ristabilita nel mondo.PEC 45.5

    Cristo Gesù venne per ripristinare questa conoscenza, per eliminare il falso insegnamento in base al quale quelli che dicevano di conoscere Dio lo avevano invece falsamente presentato. Egli venne per rendere chiara la natura della sua legge e per rivelare nel proprio carattere la bellezza della santità.PEC 45.6

    Gesù venne nel mondo con tutto l’amore dell’eternità. Mostrò che la legge di Dio è una legge d’amore, un’espressione della sua bontà. Egli dimostrò che nell’ubbidienza ai suoi princìpi sta la felicità del genere umano, e con essa la stabilità, fondamento e struttura della società umana.PEC 46.1

    La legge di Dio è data come protezione e difesa: chiunque ne accetta i princìpi è preservato dal male. La fedeltà verso Dio implica fedeltà verso l’essere umano, e così la legge salvaguarda i diritti e l’individualità di ogni essere umano. Essa assicura il benessere dell’uomo sia in questo mondo sia in quello futuro ed è, per chi la rispetta, un pegno di vita eterna in quanto essa esprime quei princìpi che durano in eterno. Il Messia venne per illustrarne il valore, rivelandone la potenza per la rigenerazione dell’umanità.PEC 46.2

    I contemporanei di Gesù stabilivano il valore delle cose sulla base del loro aspetto esteriore. La religione, avendo perso la potenza, aveva aumentato lo sfarzo, e gli educatori dell’epoca cercavano di infondere il rispetto con lo sfoggio e con l’ostentazione. La vita di Gesù, invece, presentò un netto contrasto rispetto a tutto ciò: dimostrò l’inutilità di tutte quelle cose che gli uomini ritenevano essenziali nella vita. Nato in un ambiente umilissimo, il Salvatore fece parte di una famiglia di contadini: ne condivise l’attività artigiana e la vita modesta. La sua formazione fu acquisita direttamente dalle fonti stabilite dal cielo: il lavoro utile, lo studio delle Scritture e della natura, le esperienze della vita.PEC 46.3

    “E il bambino cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui”. Luca 2:40.PEC 46.4

    Così preparanto, egli affrontò la sua missione esercitando sempre nel contatto con gli uomini, le donne e i bambini, un influsso benefico e una potenza trasformatrice tali che il mondo non aveva mai conosciuto.PEC 46.5

    Chi cerca di trasformare l’umanità deve in primo luogo comprenderla. Solo attraverso la simpatia, la fede e l’amore, gli uomini possono essere raggiunti e resi migliori. In questo, Cristo si presenta a noi come il Maestro per eccellenza, l’unico che abbia saputo comprendere perfettamente l’animo umano.PEC 46.6

    “Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati”. Ebrei 2:18.PEC 46.7

    Solo Gesù ha sperimentato in pieno i dolori e le tentazioni cui sono esposti gli esseri umani. Mai un altro fu insidiato da tentazioni così grandi; mai nessuno portò un peso altrettanto gravoso come quello del peccato e del dolore del mondo. Mai nessun altro manifestò una simpatia così grande e affettuosa. Partecipe di tutte le esperienze dell’umanità, Gesù poteva non solo comprendere, ma anche soffrire con ogni spirito oppresso, tentato e in preda alla lotta.PEC 46.8

    Ciò che insegnò, egli lo visse: “Infatti vi ho dato un esempio” disse ai discepoli “affinché anche voi facciate come vi ho fatto io”. Giovanni 13:15. “...io ho osservato i comandamenti del Padre mio”. Giovanni 15:10. Le parole di Cristo furono perfettamente convalidate e illustrate dalla sua stessa vita. Ancor più di questo: egli era ciò che insegnava, e le sue parole erano l’espressione non solo della sua esperienza di vita, ma anche del suo carattere.PEC 47.1

    Gesù fu fedele anche nel riprendere. Mai nessuno come lui odiò il male; mai nessuno denunciò il peccato con tanto coraggio. La sua sola presenza costituiva un rimprovero per tutte le cose false e vili. Alla luce della sua purezza, la gente vedeva la propria impurità e riconosceva la meschinità della propria condotta. Eppure, egli attirava tutti a sé. Colui che aveva creato l’umanità, ne comprendeva il valore. In ogni essere umano, per quanto sceso in basso, il Salvatore riconosceva un figlio di Dio, una creatura che poteva essere riammessa al privilegio della relazione con l’Altissimo.PEC 47.2

    In ogni essere umano egli scorgeva infinite possibilità: vedeva gli uomini quali potevano diventare, trasfigurati dalla sua grazia. Guardandoli con speranza, infondeva in loro speranza; andando loro incontro con fiducia, ispirava loro fiducia. In sua presenza le anime disprezzate e cadute sentivano di contare ancora qualcosa e desideravano intensamente dimostrarsi degne del suo sguardo. In molti cuori, che sembravano morti a tutto ciò che è santo, furono risvegliati nuovi impulsi. A molte persone disperate egli fece vedere la possibilità di una nuova vita.PEC 47.3

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