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Con Dio Fino All’ultimo Giorno - Contents
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    Come Possiamo Avere Il Cielo Sulla Terra, 19 settembre

    Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, perché ha preparato loro una città. Ebrei 11:16DAG 286.1

    È importante che noi presentiamo la Sacra Scrittura a tutti quelli che sono nell’oscurità. Chi vivrà di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio, avrà l’accesso all’Eden dove c’è felicità, speranza e pace per gli scoraggiati. Non possiamo permetterci di dedicare il nostro tempo e le nostre capacità alle cose banali di questa terra. Vogliamo una fede che colga le promesse presentateci nel Vangelo. E se dovessimo perdere la nostra anima? Sarebbe meglio per noi se non fossimo mai nati. Un’anima vale più di tutto l’oro e l’argento che potrebbero essere raccolti su questa terra. Noi dobbiamo coltivare la fede vivente in Dio. Vogliamo che i nostri occhi si allontanino dalle attrazioni di questa terra e si concentrino sul cielo e sulle cose celesti. Non vogliamo che la terra si frapponga tra noi e Dio, ma vogliamo che il nostro sguardo sia rivolto alla gloria del nostro Signore. Se non parlassimo del cielo e delle sue benedizioni, sarebbe una grande perdita per noi. Se il cielo è così bello, così desiderabile, fatelo conoscere alle vostre famiglie, insegnatelo ai vostri figli e non vivete per questo mondo ma per la vita futura, immortale... Volgendo lo sguardo a Gesù, possiamo avere già sulla terra un piccolo paradiso. Voi vivete per Dio ed Egli, mettendo il Suo braccio intorno a noi ci dice: Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero! (Mt 11:30). Voi gli credete? Io posso testimoniare che è così. Con la mia testimonianza passata posso accertare che, credendo in ciò che Dio mi dice, ho meno prove, meno dolori. DAG 286.2

    Paolo afferma: Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. Dobbiamo imparare a vedere le cose che hanno interessi eterni. E per avere libero ingresso alla città di Dio, è necessario che già qui impariamo ad adattarci, liberandoci da ogni cosa che non potremo portare con noi. Manuscript 16, sept. 19, 1886, “The Privilege of Being a Christian.”DAG 286.3

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