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Messaggi Scelti, Vol. 2 - Contents
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    I Pastori Smith e Laoughborough

    Con facilità possiamo contare quelli che ancora oggi (1902) portano il peso degli inizi dell’opera e che ancora sono in vita. L’anziano Uriah Smith ha collaborato con noi all’inizio delle nostre attività nell’editoria. Lavorò con mio marito. Spero di vedere per sempre il suo nome nella Review & Herald, in testa alla lista dei redattori, perché così deve essere. Coloro che iniziarono l’opera, quelli che lottarono coraggiosamente nel furore della battaglia, non devono perdere la loro posizione adesso. Devono essere onorati da quelli che sono subentrati nell’opera dopo che altri già ebbero sopportato le privazioni più dure.MS2 137.2

    Sento una grande tenerezza verso il pastore Smith. Il mio interesse per il lavoro nella stamperia è legato al suo. Egli venne da noi quando era ancora molto giovane. Aveva grandi talenti che lo resero capace di occupare l’incarico di redattore. Mi rallegro nel leggere i suoi eccellenti articoli sulla Review così pieni di Verità spirituale. Ringrazio Dio per la sua presenza. Sento una grande simpatia per questo pastore, e credo che il suo nome debba apparire sempre nella Review come direttore principale. Dio vuole che sia così. Quando, alcuni anni fa, il suo nome fu collocato al secondo posto, mi sono sentita molto triste. Poi, quando occupò di nuovo il primo posto, piansi e dissi: “Grazie a te o Signore”. Che rimanga lì per sempre, come Dio desidera, sino a che il pastore Smith potrà sostenere una penna nella sua mano. Ma quando le sue forze lo abbandoneranno, saranno i suoi figli a scrivere ciò che lui gli detterà.MS2 137.3

    Sono molto grata perché il pastore J.N. Loughborough può ancora utilizzare le sue abilità e i suoi doni nell’opera di Dio. E’ rimasto fedele in mezzo alle tempeste e alle lotte. Lui può pronunciare insieme al pastore Smith, a mio marito, al fratello Butler, che si unì a noi in un periodo posteriore, e con lei fratello Haskell le parole di Giovanni:MS2 137.4

    Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l', abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. (1 Giovanni 1:1-3)MS2 137.5

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