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Messaggi Scelti, Vol. 2 - Contents
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    CAPITOLO 3

    Gli esseri umani, a causa delle abitudini sbagliate, hanno portato su di sé le malattie in varie forme. Non si sono preoccupati d’imparare a vivere in modo sano, di conseguenza le trasgressioni delle leggi naturali che governano l’organismo hanno prodotto uno stato di cose deplorevoli. La gente raramente ha attribuito le loro sofferenze alla causa vera: la loro condotta sbagliata. Sono stati intemperanti nel mangiare, e hanno fatto del loro appetito un dio. In ogni loro abitudine hanno manifestato trascuratezza riguardo la salute e la vita; e quando si sono ammalati hanno incolpato Dio, mentre è stata la loro condotta sbagliata che ha prodotto questo risultato inevitabile. Quando essi sono in difficoltà, cercano un medico e gli affidano i loro corpi, aspettando che egli li guarisca. Il medico li cura con le droghe e medicine la cui natura è loro sconosciuta, e i pazienti nella loro cieca fiducia, inghiottiscono ciò che il medico consiglia. In questo modo spesso vengono somministrati veleni potenti che limitano i benefici sforzi della natura per rimediare all’abuso che è stato somministrato all’organismo, e come risultato il paziente perde la vitaMS2 276.1

    Una madre che è stata leggermente indisposta, e che avrebbe potuto recuperare la salute rimanendo a digiuno e riposando per un breve periodo, ha invece ricorso all’aiuto del medico. E colui che dovrebbe essere preparato per istruire e dare dei semplici consigli, per stabilire delle restrizioni nel regime alimentare mettendola sulla strada giusta è troppo ignorante per farlo e troppo ansioso di riscuotere il suo onorario. Fa sembrare il caso molto grave e somministra i suoi veleni, ma se lui stesso fosse ammalato, probabilmente non prenderebbe queste droghe per curare i propri malanni. E mentre la paziente peggiora gli vengono somministrate ancora di più quelle droghe velenose finché la natura è vinta dai suoi sforzi, non lotta più e la madre muore. La sua morte è dovuta all’eccesso di droghe ricevute. Il suo sistema è stato avvelenato al di là di ogni possibilità di recupero. E’ stata assassinata. I vicini e i parenti si stupiscono degli incomprensibili disegni della Provvidenza, che si porta via una madre quando è più utile qui, in un momento in cui i figli hanno più bisogno delle sue cure. Commettono una grave ingiustizia verso il nostro buon Padre celeste quando scaricano su di lui il peso di questo dolore umano. Il cielo avrebbe voluto che la madre rimanesse in vita, e la sua morte prematura disonora Dio. Ma sono state le abitudini sbagliate della madre e la sua disattenzione verso le leggi naturali che governavano il suo essere che hanno provocato la sua malattia. E i rimedi di moda del medico, introdotti nell’organismo, hanno messo fine alla sua esistenza e lasciano una famiglia indifesa, sopraffatta e senza madre.MS2 276.2

    Le droghe prescritte dal medico non sempre producono questo risultato. Gli ammalati che prendono queste droghe velenose sembrano recuperare la salute. Alcuni hanno sufficiente forza vitale dalla natura da cui attingere le forze per espellere il veleno, e quindi con un po’ di riposo possono recuperare la salute. Ma non bisogna dar credito alle droghe (medicine) ingerite, perché il loro unico effetto consiste nel disturbare gli sforzi della natura. Tutto il merito della guarigione va attribuito al potere della natura.MS2 276.3

    Anche se il paziente riesce a recuperare, il potente sforzo realizzato dalla natura al fine di vincere il veleno ha pregiudicato la costituzione e ha accorciato la vita del paziente. Molti non muoiono sotto l’influsso delle droghe, ma ci sono moltissimi che sono diventati dei relitti umani inutili, esseri che soffrono senza speranza, malinconici, miserabili, che sono un peso per sé stessi e la società. MS2 276.4

    Se coloro che prendono questi farmaci fossero gli unici a soffrire, il male non sarebbe così grande, ma quando i genitori si servono di essi, loro peccano non solo contro sé stessi ma anche contro i propri figli. Il loro sangue viziato, il veleno che viene distribuito in tutto il corpo compromette tutto il sistema organico, la costituzione profanata e diverse malattie, sono il risultato delle droghe velenose che sono trasmesse ai loro discendenti come un’eredità sfortunata; e tutto questo è un’altra delle cause della degenerazione dell’umanità.MS2 276.5

    I medici nel somministrare le loro droghe velenose, hanno contribuito molto a peggiorare il valore fisico, mentale e morale della razza umana. Ovunque si vada, si vedono deformità, malattie e imbecillità, e questi mali, in moltissimi casi, si possono attribuire direttamente alle droghe velenose somministrate direttamente dalle mani del medico per curare qualche malattia. Il così chiamato rimedio ha provocato al paziente una grave sofferenza, e la sua nuova situazione è diventata peggiore della malattia contro la quale si è presa la droga. Tutti coloro che possiedono una capacità mentale comune devono comprendere quali sono le necessità del loro organismo. La filosofia della salute dovrebbe costituire un importante tema di studio per i nostri figli. È indispensabile che si comprenda l’organismo umano affinché gli uomini e le donne possano diventare i medici di sé stessi. Se gli uomini e le donne ragionassero sulla causa e l’effetto e prestassero attenzione alla Luce che risplende su di loro, seguirebbero una condotta che gli assicurerebbe la salute, e la mortalità sarebbe molto minore. Tuttavia, essi preferiscono rimanere in un’ignoranza inescusabile e ad affidare i loro corpi ai medici invece di assumersi la responsabilità che gli corrisponde.MS2 277.1

    Mi furono presentate varie illustrazioni, riguardo questo importante argomento. La prima concerneva un padre, molto preoccupato a causa della malattia di sua figlia. Quindi, egli chiamò un medico. Mentre conduceva il medico alla camera dell’ammalata, il padre manifestò grande ansietà. Il medico esaminò l’ammalata ma non disse molto. Dopo essere usciti dalla stanza della malata, il padre informò il dottore che aveva appena sepolto la moglie, un figlio, e una figlia, e che questa figlia era l’unica componente della sua famiglia che gli era rimasta. Egli chiese al dottore, se il caso di sua figlia fosse disperato.MS2 277.2

    Il dottore chiese all’uomo qual era la natura e la durata della malattia degli altri membri della famiglia che erano morti. Il padre con la voce tremante raccontò i fatti dolorosi legati alla malattia dei suoi cari.MS2 277.3

    “Mio figlio ebbe la febbre, allora chiamai un medico, il quale affermò che poteva somministrare delle medicine che avrebbero soppresso la febbre. Gli somministrò una medicina potente, ma restò scontento dai suoi effetti. La febbre diminuì, ma mio figlio si aggravò. Gli somministrò nuovamente la stessa medicina senza che questa producesse un miglioramento. Il medico ha somministrato delle medicine ancor più potenti, ma mio figlio non ottenne alcun sollievo. Anche se la febbre sparì, lui non si ristabilì. Peggiorò rapidamente e morì.MS2 277.4

    La sua morte improvvisa e inaspettata, ci afflisse moltissimo, ma specialmente sua madre, le sue cure e l’ansietà provata durante la malattia del figlio, e il dolore della sua morte inattesa, furono troppo per il suo sistema nervoso, in modo tale che mia moglie si ammalò. Non essendo soddisfatto del procedimento di questo medico persi fiducia nelle sue abilità e non lo chiamai la seconda volta. Ne chiamai un altro, affinché aiutasse mia moglie. Il secondo medico gli diede una dose abbondante di oppio, affermò che avrebbe alleviato i suoi dolori, avrebbe tranquillizzato i suoi nervi e le avrebbe dato il riposo che tanto necessitava. Essa cadde in un profondo sonno e nulla poté svegliarla da questo intontimento mortale. Il polso e il cuore a volte battevano violentemente per poi quasi scomparire, fino a quando essa smise di respirare. Così morì senza poter dare neppure uno sguardo alla sua famiglia. Questa seconda morte sembrava più di quanto potessimo sopportare. Tutti noi ci addolorammo moltissimo, ma io ero molto angosciato che non potevo essere consolato.MS2 277.5

    “Poi si ammalò mia figlia. Il dolore, l’ansietà e la veglia avevano minato la sua resistenza in modo che le sue forze s’indebolirono e lei si ammalò. Io avevo perso la fiducia in questi due medici. Mi raccomandarono un altro medico che aveva avuto successo nel trattamento dei malati. E benché viveva lontano decisi di cercare il suo aiuto.MS2 277.6

    “Il terzo medico disse d’aver capito il caso di mia figlia. Affermò che la ragazza era molto indebolita a causa del sistema nervoso seriamente provato. La febbre poteva essere controllata ma si richiedeva molto tempo per ristabilirla dal suo stato di debolezza. Manifestò che aveva una perfetta fiducia nelle sue capacità per ristabilirla. Gli somministrò una medicina potente per combattere la febbre. Ma quando la febbre la lasciò, il caso prese caratteristiche allarmanti e la situazione si complicò. Quando i sintomi cambiarono gli diede altre medicine che egli considerò più adeguate. Mentre era sotto l’influsso di queste nuove medicine sembrò star meglio per un po’ di tempo, dandomi un po’ di speranza nel suo recupero; ma quando il suo stato peggiorò la nostra delusione fu ancor più amara.MS2 277.7

    “L’ultima risorsa del medico fu il calomelano. Per qualche tempo, sembrò essere tra la vita e la morte. Cadde in uno stato convulsivo. Quando gli spasmi cessarono, comprendemmo che le sue facoltà mentali si erano indebolite. Nonostante la grande sofferenza, il suo stato sembrava migliorare. Le sue membra rimasero menomati dal potente veleno che aveva ingerito. Visse alcuni anni come una povera inferma invalida, e poi morì con grandi sofferenze.”MS2 278.1

    Quando il padre concluse il suo triste racconto, guardò con occhi imploranti il medico e lo pregò di salvare la sua ultima figlia. Il viso del medico rivelava tristezza e ansietà, ma non fece alcuna prescrizione. Si alzò, e uscendo disse che sarebbe passato il giorno successivo.MS2 278.2

    Mi fu presentato un altro caso. Mi vidi in una camera di una donna di circa trent’anni. Al capezzale del letto stava un medico che diceva che il suo sistema nervoso era debilitato, il sangue era impuro e la sua circolazione era lenta e che il suo stomaco era freddo e inattivo. Infine disse che gli avrebbe dato un rimedio e che presto le sue condizioni sarebbero migliorate. Le diede quindi una polvere contenuta in un’ampolla sulla quale appariva il nome NUX VOMICA. Osservai per vedere quale effetto avrebbe avuto sulla paziente. Sembrava agire favorevolmente, perché le sue condizioni migliorarono. Divenne perfino più allegra e attiva.MS2 278.3

    Poi, la mia attenzione fu richiamata su un altro caso. Mi trovavo in una stanza, dove giaceva un giovane uomo con la febbre alta. Un medico era accanto al suo letto e aveva una porzione di medicina presa da un’ampolla sulla quale appariva scritto CALOMEL. Somministrò questo veleno chimico al malato e sembrò che avvenisse un cambiamento, però non fu favorevole.MS2 278.4

    Mi fu presentato un altro caso. Si trattava di una donna che sembrava soffrire molto. Un medico stava nella camera della paziente e le somministrava una medicina che aveva preso da un flacone sul quale appariva la scritta OPPIO. In un primo momento questo medicamento sembrò colpire la sua mente. La donna si esprimeva stranamente, ma poi finalmente si tranquillizzò e si addormentò.MS2 278.5

    Poi la mia attenzione fu di nuovo attratta dal primo caso, quello del padre che aveva perso la moglie e due figli. Vicino al letto della figlia ammalata vi era un medico. Il medico questa volta uscì dalla stanza senza dare medicine. Il padre quando si trovò solo col medico sembrò profondamente commosso, e con impazienza commentò: “Non avete intenzione di fare nulla? Volete lasciarla morire?”MS2 278.6

    Il medico rispose:MS2 278.7

    Ho ascoltato la triste storia della morte di sua moglie e dei suoi due figli, e lei stesso mi ha detto che loro sono morti, mentre erano sotto la cura dei medici, mentre erano sotto l’azione delle medicine prescritte. I rimedi non hanno salvato i suoi cari, ed io come medico dichiaro che nessuno di loro doveva morire. Potevano ristabilirsi se non gli fossero state somministrate droghe in modo abusivo che hanno indebolito la natura e che poi l’hanno annientata.MS2 278.8

    Poi all’agitato padre disse:MS2 278.9

    Io non posso dare delle medicine a sua figlia. Posso solo aiutare la natura nei suoi sforzi a togliere ogni ostruzione, e poi lascerò che la natura recuperi le sue esauste energie nell’organismo.MS2 278.10

    Poi diede al padre alcune istruzioni da seguire strettamente:MS2 278.11

    La paziente deve stare tranquilla, ed evitare forti emozioni. Essa deve essere circondata d’allegria e dalla speranza. Deve avere una dieta semplice, e bere molta acqua. Deve bagnarla frequentemente con acqua pura e frizionarla. La stanza deve essere arieggiata e soleggiata. Il suo riposo deve essere nell’assoluta tranquillità senza che nessuno la disturbi.MS2 278.12

    Il padre lesse le istruzioni e si stupì delle istruzioni semplici che conteneva. Sembrò dubitare che questi rimedi tanto semplici potessero produrre bene alcuno. Il medico continuò: MS2 279.1

    Lei ha avuto fiducia nelle mie capacità, tanto da mettere nelle mie mani la vita di sua figlia. Non abbandoni la sua fiducia io verrò a visitare sua figlia ogni giorno e la istruirò riguardo al modo in cui deve trattarla. Segua fiduciosamente le mie istruzioni, e io credo che in poche settimane lo stato di sua figlia sarà più che favorevole se non completamente ristabilita.MS2 279.2

    Il padre continuava ad avere un’espressione triste e dubbiosa. Temeva che la ragazza potesse morire se non riceveva le medicine.MS2 279.3

    Di nuovo mi fu presentato il secondo caso. La paziente, dopo aver preso NUX VOMICA, sembrava visibilmente migliorata. La donna stava seduta avvolta in uno scialle e si lamentava d’aver freddo. L’aria della stanza era impura, vi era caldo ed essa aveva perso la sua vitalità. Ogni più piccola fessura della camera era sigillata per proteggere l’inferma da ogni dolorosa sensazione di freddo che sperimentava nella regione posteriore del collo e lungo la colonna vertebrale. Quando la porta rimaneva solo socchiusa, essa diventava nervosa e afflitta e chiedeva di chiuderla perché sentiva freddo. Non sopportava la minima corrente d’aria sia della porta che delle finestre. Una persona che aveva conoscenza era accanto a lei e la guardava con compassione.MS2 279.4

    Questa reazione è tipica dall’assunzione della Nux Vomica — disse - agisce specialmente sui nervi, e colpisce tutto il sistema nervoso. Per un po’ di tempo intensificherà l’azione sui nervi, ma quando l’effetto del medicamento scomparirà, subentrerà una sensazione di freddo e di prostrazione. Nella stessa misura questa medicina provoca eccitazione e rinvigorisce, poi subentra la depressione e l’intorpidimento.MS2 279.5

    In seguito mi fu presentato nuovamente il terzo caso. Era la giovane donna alla quale fu somministrato calomelano. La sua sofferenza era grande. Le sue labbra erano scure e gonfie e le gengive infiammate. Aveva la lingua grossa e tumefatta, e la saliva scendeva dalla bocca in grande quantità. La stessa persona che stava accanto alla malata e che aveva grande conoscenza la guardò tristemente e disse:MS2 279.6

    Questa è la reazione dei preparati a base di mercurio. Questa giovane possiede ancora sufficiente energia nervosa, per iniziare a lottare contro questa droga velenosa e cercare di espellerla dal suo organismo. Molti non hanno la forza vitale sufficiente per entrare in azione; la natura è vinta, non lotta più e la vittima muore.MS2 279.7

    Nel quarto caso, la malata a cui era stato somministrato l’oppio, si risvegliò dal suo profondo sonno molto depressa. La sua mente era turbata. Era impaziente e irritabile e censurava i suoi migliori amici, perché pensava che questi non facevano nulla per alleviare le sue sofferenze. Diventò frenetica e insensata come un maniaco. La stessa persona a cui si alludeva precedentemente la guardò con tristezza e disse: Questo è il secondo risultato dell’ingestione dell’oppio.MS2 279.8

    Chiamarono il suo medico, questi gli somministrò una dose maggiore di oppio che calmò il suo delirio, e la donna diventò loquace e allegra. Ora, essa era in pace con tutti quelli che la circondavano e manifestava molto affetto verso i suoi amici e parenti. Ben presto però ricadde nel sonno, in uno stato di intontimento. La persona menzionata prima disse solennemente: MS2 279.9

    Lo stato della sua salute non è migliorato da quando la paziente ebbe la crisi di frenesia e vaneggiamenti, anzi è notevolmente peggiorata. L’oppio, questo farmaco velenoso, dà un sollievo temporaneo al dolore, ma non rimuove la causa. Esso stordisce il cervello, rendendolo incapace di ricevere gli stimoli dai nervi. Mentre il cervello è in questa condizione di insensibilità, la vista, il gusto e l’udito sono colpiti. Quando l’effetto dell’oppio cessa, il cervello si riprende dal suo stato di paralisi, i nervi la cui comunicazione col cervello era stata interrotta, trasmettono ancor più intensamente i dolori all’organismo causati dal cattivo trattamento che l’organismo ha sperimentato nel ricevere il veleno. Ogni droga supplementare che si dà al paziente, che sia l’oppio o qualche altro veleno, complicherà il caso e il ristabilimento del paziente diverrà più difficile. Le droghe, gli stupefacenti che si somministrano, non importa quali siano, perturbano il sistema nervoso. Un male, che era semplicemente all’inizio, di indole tale che la natura avrebbe potuto rimediare da sola, è diventato dieci volte più grave a causa delle droghe velenose che sono state introdotte nell’organismo, le quali costituiscono una malattia distruttiva in sé stesse; pertanto le forze vitali rimaste sono state forzate a un’azione straordinaria per lottare contro l’intrusione della droga e vincerla.MS2 279.10

    Sono stata nuovamente riportata alla stanza del malato del primo caso, il padre e sua figlia. La figlia era seduta a fianco del padre allegra e felice, con il viso raggiante. Il padre la osservava con felice soddisfazione, e il suo volto rivelava la gratitudine del suo cuore, perché sua figlia le era stata restituita. Il medico entrò nella stanza, e dopo aver parlato con entrambi per un breve momento, si alzò per ritirarsi e prima di uscire si rivolse ancora al padre della ragazza dicendo:MS2 280.1

    Ecco, le restituisco sua figlia in piena salute. Non gli ho somministrato medicine che avrebbero pregiudicato la sua costituzione. I medicamenti non sarebbero stati capaci di restituirle la salute. I medicamenti turbano la delicata macchina della natura, rompono il suo equilibrio e uccidono, ma mai curano. Solo la natura possiede il potere della guarigione. Unicamente lei può ricostruire le sue energie esauste e riparare i danni che ha ricevuto per la disattenzione delle leggi che la governano.MS2 280.2

    Poi il medico chiese al padre se era soddisfatto di questo metodo di trattamento. Il padre felice manifestò la sua sincera gratitudine e la sua completa soddisfazione dicendo:MS2 280.3

    Ho imparato una grande lezione che non dimenticherò. E’ stata dolorosa, ma il suo valore non ha prezzo. Ora sono convinto che mia moglie e i miei due figli avrebbero potuto vivere. Le loro vite furono sacrificate, mentre erano nelle mani dei medici, a causa delle loro droghe velenose.MS2 280.4

    Poi vidi il secondo caso, quello del paziente cui era stata somministrata Nux Vomica. Era sostenuta da due assistenti mentre la conducevano dalla sedia al letto. La donna quasi aveva perso l’uso delle arti. I nervi spinali erano parzialmente paralizzati, e le gambe avevano perso completamente la forza per sostenere il peso del corpo. Tossiva penosamente e respirava con difficoltà. Essa fu adagiata sul letto, e ben presto perse l’udito e la vista, rimase per un po’ di tempo in questa condizione e poi morì. La persona menzionata prima, osservava tristemente il suo corpo senza vita, poi disse:MS2 280.5

    Siete testimoni dell’azione lenta ma certa della Nux Vomica sul corpo umano. Quando gli è stata somministrata, l’energia nervosa fu eccitata a un’azione straordinaria al fine di far fronte a questa droga velenosa. Questa eccitazione fu seguita da uno stato di prostrazione, e il risultato finale è stata la paralisi dei nervi. Questa droga non ha lo stesso effetto su tutti. Alcuni, di costituzione forte, sono in grado di riprendersi dagli abusi cui hanno sottomesso il loro organismo. Mentre altre persone che non sono molto resistenti e che possiedono una costituzione debole, mai si sono ripresi dopo aver ricevuto una sola dose, sino a morire unicamente a causa dell’effetto che esercita una sola porzione di questo veleno. I suoi effetti tendono sempre verso la morte. La condizione in cui si trova l’organismo quando riceve questi veleni è quella che determina se il paziente vivrà o no. La Nux Vomica può paralizzare, e distruggere per sempre la salute, ma mai cura.MS2 280.6

    Mi fu fatto vedere un’altra volta il terzo caso, quello del giovane a cui era stato somministrato Calomelano. Il malato soffriva pietosamente. Aveva le gambe paralizzate e molto deformate. Diceva che le sue sofferenze erano insopportabili, e la vita in queste condizioni gli era di grande peso. La persona che avevo menzionato ripetutamente lo guardò con tristezza e compassione e disse: Questo è l’effetto del Calomelano. Sconvolge l’organismo fino all’ultima più piccola cellula del corpo. Continua ad essere attivo senza perdere le sue proprietà durante la sua lunga permanenza nell’organismo. Infiamma le articolazioni, e spesso attacca le ossa. La sua azione frequentemente si manifesta in forma di tumore, ulcere e cancro, anche anni dopo essere stato introdotto nell’organismo.MS2 280.7

    Nuovamente mi è stato presentato il quarto caso — ossia la donna a cui è stato somministrato l’oppio. Il suo volto era giallognolo, e i suoi occhi sembravano inquieti e vitrei. Le sue mani tremavano come fossero affette da paralisi e sembrava essere molto eccitata, immaginandosi che i presenti confabulavano contro di lei. La sua mente era completamente danneggiata, e delirava pietosamente. Chiamarono il medico e questi sembrava essere indifferente a questa terribile scena. Somministrò alla malata una dose più potente di oppio, e dichiarò che questo avrebbe sistemato tutto. Il suo delirio non cessò finché restò completamente intossicata. Poi entrò in uno stato di torpore simile alla morte. La persona menzionata la guardò e disse tristemente:MS2 280.8

    I suoi giorni sono contati. Gli sforzi della natura sono stati vinti tante volte da questo veleno, le forze vitali sono esaurite poiché sono state indotte ripetutamente a un’azione forzata per liberare l’organismo da questa droga velenosa Gli sforzi della natura cesseranno e così terminerà la vita di sofferenza della malata.MS2 281.1

    L’ingestione di droghe ha prodotto più morti che tutte le altre cause combinate. Se nel paese ci fosse un solo medico invece di migliaia, si eviterebbe una grande quantità di morti prematuri. Una moltitudine di medici e di droghe, hanno maledetto gli abitanti del mondo, e migliaia e decine di migliaia sono stati portati prematuramente nella tomba. Il mangiare con troppa frequenza e in molta quantità carica gli organi digestivi e produce uno stato febbrile nell’organismo.MS2 281.2

    Il sangue diventa impuro, e quindi avvengono malattie d’ogni genere. Un medico viene chiamato per prescrivere un farmaco, affinché il paziente possa ricevere un sollievo momentaneo, ma questo medicamento non cura la malattia. Essa può cambiare la forma, ma il vero male aumenta dieci volte d’intensità. La natura stava facendo del suo meglio per liberare l’organismo da una quantità d’impurità che si era accumulato, e se l’avessimo lasciata fare e se l’avessimo aiutata con le benedizioni semplici provviste dal cielo, come l’aria pura e l’acqua limpida, si sarebbe prodotta una cura rapida e sicura.MS2 281.3

    Le persone angosciate dalla malattia possono fare per loro stesse quello che gli altri non sono in grado di fare. Dovrebbero iniziare ad aiutare la natura a liberarsi dal peso che gli hanno imposto. Dovrebbero sopprimere la causa. Dovrebbero digiunare per un po’ di tempo e dare allo stomaco l’opportunità di riposare. Dovrebbero ridurre lo stato febbrile dell’organismo mediante le applicazioni dell’acqua. Questi sforzi aiuteranno la natura nella sua lotta per liberare l’organismo dalle impurità. Generalmente, le persone che soffrono, non hanno pazienza, e non sempre sono disposti a rinunciare e a soffrire un po’ a causa della fame. Tantomeno sono disposti ad aspettare il lento processo della natura affinché ricostruisca le energie sovraccariche dell’organismo. E poiché essi vogliono ottenere il sollievo immediatamente, prendono dei potenti farmaci prescritti dai medici. La natura che stava facendo bene il suo lavoro, e avrebbe certamente trionfato, purtroppo è stata ostacolata da sostanze velenose introdotte nel corpo. Che enorme errore! A questo punto, la natura è costretta a combattere contro due mali anziché uno. Essa è obbligata ad abbandonare il compito in cui era impegnata e si dedica risolutamente a espellere l’intruso che finisce con l’introdursi nell’organismo. La natura sente questo doppio peso che grava sulle sue risorse e s’indebolisce.MS2 281.4

    Le droghe non cureranno mai le malattie. Cambiano unicamente la loro forma e la loro localizzazione. Solo la natura è il restauratore efficace, e potrebbe terminare il suo compito in modo migliore se la si lascerebbe libera a sé stessa. Ma poche volte le si concede questo privilegio. Se la natura logorata sopporta il peso e finalmente compie in larga misura il doppio compito e il paziente sopravvive, il medico è quello che riceve il merito. Ma se la natura fallisce nel suo tentativo di espellere il veleno dall’organismo, e il paziente muore, si dice che questo si deve alle inscrutabili disposizioni della Provvidenza. Se il paziente avesse preso in tempo le medicine necessarie per sollevare la natura appesantita e se avesse utilizzato con intelligenza l’acqua pura, avrebbe potuto evitare l’ingestione delle droghe mortali. L’uso dell’acqua può essere di poco valore se il paziente non esperimenta la necessità di vigilare strettamente la sua alimentazione.MS2 281.5

    Molte persone vivono violando le leggi della salute, e ignorano la relazione che esiste tra una corretta alimentazione, tra il bere, il lavoro e la salute. Non comprendono qual è la loro vera condizione finché la natura protesta contro gli abusi cui è sottomessa, provocando il dolore nell’organismo. Se solo in quel momento i pazienti cominciassero ad agire bene e utilizzassero i rimedi semplici che hanno trascurato: l’uso dell’acqua e il regime di alimentazione appropriato, la natura avrebbe giustamente l’aiuto che necessita e che avrebbe dovuto avere molto tempo prima. Se si adottassero queste misure, generalmente il paziente si ristabilirà senza indebolirsi.MS2 281.6

    Quando s’introducono droghe nell’organismo, per un po’ di tempo sembrano dare un po’ di sollievo e danno un effetto benefico. Forse un piccolo cambiamento è avvenuto, tuttavia la malattia non viene curata. Si manifesterà in un’altra forma. Gli sforzi realizzati dalla natura per espellere la droga dall’organismo, a volte provocano una sofferenza intensa nell’ammalato. Può succedere che faccia sparire la malattia contro la quale si è somministrata la droga, ma solo per tornare ad apparire in una forma nuova, come la malattia della pelle, o come ulcere, o come dolori nelle articolazioni, e talvolta anche in forma letale.MS2 282.1

    Il fegato, il cuore e il cervello, spesso sono colpiti dalle droghe, e frequentemente si ammalano, le sfortunate vittime, se sopravvivono restano invalide per tutta la vita e trascinano con astio un’esistenza disgraziata. Oh quanto è elevato il costo delle droghe velenose! Anche se non costano la vita stessa, il loro costo è troppo alto. La natura è stata limitata in tutti i suoi sforzi.MS2 282.2

    L’intero sistema è compromesso, e in un periodo futuro della vita, quando questi delicati organi che sono stati danneggiati dovranno terminare un compito importante insieme alle altre funzioni del sistema della natura, non potranno svolgere il loro lavoro prontamente e con efficacia, tutto l’organismo soffrirà per questo. Questi organi, che dovrebbero funzionare bene, senza intoppi, sono stati indeboliti, perché il sangue e stato intossicato e diventa impuro. La natura continua a lottare, e il paziente soffre di vari disturbi, fino a quando avviene una repentina interruzione nei suoi sforzi, e sopravviene la morte. Ci sono più persone che muoiono per l’uso delle droghe, che quelli che si sono lasciati curare dalla natura. Moltissime vite sono state sacrificate dai medici che hanno somministrato farmaci per malattie sconosciute. Non hanno una conoscenza reale della natura esatta della malattia che affligge il paziente. Tuttavia ci si aspetta che i medici sappiano cosa fare prontamente, e a meno che, agiscano immediatamente come se comprendessero perfettamente la malattia, altrimenti dai loro amici impazienti e dagli ammalati sono considerati come dei medici incompetenti. Pertanto al fine di soddisfare le opinioni sbagliate degli ammalati e dei loro amici, devono somministrare medicamenti, realizzare esperimenti ed effettuare prove, per curare il paziente da una malattia della quale non possiedono nessuna conoscenza reale. La natura viene sovraccaricata dai farmaci velenosi che essa non può espellere dall’organismo.MS2 282.3

    Spesso, gli stessi medici si convincono che hanno utilizzato medicamenti potenti per una malattia che non esisteva, e la morte è stata il risultato. I medici sono degni di censura, ma non sono gli unici colpevoli. I malati stessi se avessero pazienza, se si mettessero a dieta, se soffrissero un poco, e dessero tempo alla natura di riaversi, si ristabilirebbero prima senza utilizzare nessuna medicina. Unicamente la natura possiede poteri curativi, mentre i farmaci non hanno il potere di curare, ma generalmente ostacolano i suoi sforzi. Dopotutto è lei che deve effettuare l’opera di guarigione. I malati hanno fretta di guarire, e gli amici dei malati sono impazienti. Vogliono le medicine, e se non esperimentano nel loro organismo questo potente influsso che i loro concetti erronei li inducono a pensare che dovrebbero sentire, cercano con impazienza un altro medico. Questo cambiamento frequentemente aggrava il male. Si torna a iniziare un sistema di cura tanto pericoloso come il primo, e più fatale, perché i due trattamenti non concordano, così l’organismo viene avvelenato al di là di ogni speranza di recupero.MS2 282.4

    Molti non hanno mai sperimentato gli effetti benefici dell’acqua, perché hanno paura di usare una delle più grandi benedizioni del Cielo. Si è rifiutata l’acqua a persone con febbre bruciante per paura che li danneggiasse. Se in questo stato febbrile fosse stata somministrata abbondante acqua, se fosse stata applicata esternamente si sarebbero evitati lunghi giorni e notti di sofferenza e si sarebbero salvate molte vite preziose. Ma migliaia di persone sono morte a causa della febbre che li consumava, finché il combustibile che li alimentava si è esaurito, e le forze vitali si sono consumate, i pazienti sono morti nella peggior agonia senza che fosse loro permesso di bere l’acqua per alleviare la loro sete bruciante. L’acqua che viene usata per spegnere gli incendi, è negata agli esseri umani per spegnere il fuoco che sta consumando le loro forze vitali.MS2 282.5

    Moltitudini di persone rimangono in un’ignoranza inescusabile riguardo i principi che governano il loro organismo. Si chiedono perché la nostra umanità è così debole, e perché alcuni muoiono prematuramente. Non esiste una causa? I medici che professano di capire l’organismo umano, prescrivono per i loro pazienti e anche per i loro amati e amici, veleni ad azione lenta che accorciano la malattia e curano lievi indisposizioni. Certamente, essi non si rendono conto del male che queste cose causano, altrimenti non lo farebbero. Gli effetti del veleno non si percepiscono immediatamente, ma inevitabilmente realizzano la loro opera nell’organismo minando la costituzione e disturbando la natura nei suoi sforzi. Cercano di correggere il male ma ne producono uno peggiore che spesso è incurabile. Le persone curate in questo modo, spesso diventano malati cronici e ingeriscono medicine costantemente. Tuttavia, se ascoltiamo la loro conversazione, frequentemente sentirete lodare queste droghe che stanno usando, e li raccomandano agli altri perché dicono che loro stanno beneficiando del loro uso. Per chi ragiona partendo dalle cause per arrivare agli effetti, le sofferenze di cui si lamentano continuamente e la prostrazione generale di quelli che pretendono aver ricevuto benefici, costituiranno prove sufficienti degli effetti distruttori della salute che queste droghe possiedono. Tuttavia molte persone sono così accecate che non avvertono che tutte le droghe che hanno preso non li hanno curati, ma piuttosto li hanno aggravati. Gli invalidi a causa delle droghe abbondano nel mondo, e generalmente diventano scontrosi, irritabili e sono sempre ammalati, conducono un’esistenza miserabile, e sembrano vivere per mettere a dura prova la pazienza degli altri. E se questi medicamenti velenosi non li hanno ancora uccisi, è perché la natura resiste e non vuole abbandonare la vita.MS2 283.1

    L’infinita varietà di farmaci sul mercato, e i numerosi annunci di nuove droghe e misture, che parlano dei loro effetti meravigliosi, uccidono a centinaia tutti quelli che si servono di essi. Di questi rimedi si servono tutti quelli che non hanno pazienza nel curarsi. Sono disposti a prendere diverse medicine, alcune delle quali sono molto potenti, benché non sappiano nulla della natura di queste miscele. Tutti i rimedi che usano come unico effetto, rendono più difficile la loro guarigione. Tuttavia continuano a usarle e continuano a peggiorare finché muoiono. Alcuni desiderano avere medicine a tutti i costi. In questo caso lasciate che ingeriscano quei miscugli dannosi e i diversi veleni mortali sotto la loro diretta responsabilità.MS2 283.2

    I servitori di Dio non dovrebbero somministrare medicine che sanno che danneggeranno l’organismo, anche se momentaneamente alleviano la sofferenza.
    How to live, nr.3; pp.49-64
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