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Messaggi Scelti, Vol. 2 - Contents
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    CAPITOLO 25—FORZA NELL’AFFLIZIONE

    Perché queste afflizioni?*MS2 142.1

    Verso la fine del 1891, Ellen G. White in risposta ad una richiesta della Conferenza Generale, si recò in Australia per aiutare e fortificare l’opera nella fondazione delle nuove istituzioni. Il suo soggiorno in questo paese si prolungò per ben nove anni. Poco dopo il suo arrivo essa si ammalò gravemente. Le testimonianze che seguono ricordano la sua forza d’animo in quest’affiliazione. Lettori, prendete nota sulle prove subite da Ellen durante questa esperienza.MS2 142.2

    I COMPILATORI

    Ogni invio di corrispondenza è composto di cento a duecento pagine scritte da me, e la maggior parte di esse sono state scritte mentre ero costretta a letto, appoggiata sui cuscini e metà sdraiata, oppure su una sedia assai scomoda. La posizione seduta mi provoca molti dolori al fianco e alla parte inferiore della colonna vertebrale. Se in Australia fosse possibile trovare delle sedie come ne abbiamo nei nostri sanatori, sarei pronta ad acquistarne una, anche se costa trenta dollari... Con grande difficoltà posso rimanere eretta e tenere ritta la testa. Devo appoggiarmi contro lo schienale della sedia, leggermente reclinata e appoggiata sopra dei cuscini piegati a metà. Questa è la mia condizione attuale.MS2 142.3

    Tuttavia, non mi sento per niente scoraggiata. Sento di essere sostenuta ogni giorno. Nelle lunghe ore notturne, quando mi è impossibile dormire, dedico il mio tempo alla preghiera; e quando ogni nervo sembra gridare di dolore, quando nel momento in cui penso di perdere la calma, la pace di Cristo inonda il mio cuore a tal punto che mi sento piena di gratitudine e riconoscenza. Io so che Gesù mi ama ed io amo Gesù. Certe notti sono riuscita a dormire solo tre ore, altre volte quattro ore, ma la maggior parte delle volte riesco a dormire solo due ore. Eppure, durante queste lunghe notti australiane, nonostante le profonde tenebre, tutto sembra essere illuminato intorno a me, e gioisco di una dolce comunione con Dio.MS2 142.4

    Quando per la prima volta mi sono trovata in una condizione d’impotenza, mi sono subito pentita d’aver attraversato le profonde acque dell’oceano. Perché non sono rimasta negli Stati Uniti? Perché mi trovo in questo paese? Più volte ho nascosto il viso tra i cuscini e ho pianto tantissimo. Ben presto mi accorsi che non potevo assecondare lo sfogo superfluo cagionato dalle lacrime.MS2 142.5

    Mi sono detta: Ellen G. White, che cosa vuoi dire con questo? Non sei forse venuta in Australia perché era tuo dovere venire qua, dove la Chiesa ha bisogno di te? Non è forse tuo dovere farlo?MS2 142.6

    - Dissi, “Si!”MS2 142.7

    - Allora perché ti senti così abbandonata e scoraggiata? Non è questa l’opera del nemico?MS2 142.8

    E io dissi:MS2 142.9

    - Credo che lo è!MS2 142.10

    Ho asciugato le lacrime il più rapidamente possibile e dissi:MS2 142.11

    - Basta così, non voglio più vedere il lato oscuro della vita, sia che viva o muoio, raccomando la mia anima a Colui che morì per me”.MS2 142.12

    In quel momento credetti alla bontà del Signore, e in questi otto mesi di sconforto, non ho avuto più nessuno scoraggiamento e dubbio. Ora, considero questo evento come una parte del piano del Signore per il bene del Suo popolo qui in questo paese, in America e naturalmente per il mio stesso bene. Non so spiegare come e perché, ma credo fermamente in questo. E ora sono felice nella mia afflizione, perché posso confidare nel mio Padre celeste. Non voglio dubitare mai più del Suo amore. Accanto a me c’è un guardiano che vigila giorno e notte, ed io lodo il Signore per la Sua bontà. Il mio cuore è colmo di gratitudine.MS2 142.13

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