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Conflitto E Coraggio - Contents
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    Sento Le Pecore, 31 maggio

    «Io mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu rattristato e gridò all’Eterno tutta la notte. 1 Samuele 15:11CeC 155.1

    Mentre Saul e il suo esercito tornavano fieri della vittoria, Samuele era profondamente preoccupato. Il profeta aveva ricevuto un messaggio divino che denunciava il comportamento del re: “Io mi pento d’aver stabilito re Saul, perché si è sviato da me, e non ha eseguito i miei ordini”. 1 Samuele 15:11. Addolorato per questo atteggiamento ribelle del re, pianse e pregò tutta la notte per far revocare la terribile sentenza. CeC 155.2

    l pentimento di Dio non è come quello umano. “Colui che è la gloria d’Israele non mentirà e non si pentirà”. 1 Samuele 15:29. Il pentimento dell’uomo comporta un cambiamento di idee, mentre quello di Dio implica un mutamento delle circostanze. L’uomo può mutare il suo rapporto con Dio, pur adempiendo alle condizioni necessarie per ricevere il favore divino, o comportandosi in modo da porsi al di fuori di questa condizione. Il Signore però “è lo stesso ieri, oggi e in eterno”. Ebrei 13:8. Saul, disubbidendo, mutò il suo rapporto con Dio, mentre le condizioni per considerarlo approvato erano rimaste inalterate. Le richieste di Dio sono sempre le stesse perché in lui “non c’è variazione né ombra prodotta da rivolgimento”. Giacomo 1:17CeC 155.3

    La mattina dopo il profeta, oppresso da una grande tristezza, si mise in cammino per incontrare il re. Samuele sperava che Saul, riflettendo, diventasse consapevole dei propri peccati e, attraverso il pentimento e l’umiliazione, potesse riconquistare il favore divino. Ma una volta compiuto il primo errore, è facile continuare a sbagliare. Saul, ormai caduto molto in basso a causa della sua disubbidienza, andò incontro a Samuele raccontandogli una bugia: “Benedetto sii tu dall’Eterno! Io ho eseguito l’ordine dell’Eterno”. 1 Samuele 15:13. CeC 155.4

    Il frastuono che giungeva alle orecchie del profeta era in contraddizione con l’affermazione del re disubbidiente. Ibid 629,630CeC 155.5

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