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Conflitto E Coraggio - Contents
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    L’avidità Non Appaga, 16 aprile

    Essi, abbandonata la retta via, si sono sviati seguendo la via di Balaam, figlio di Beor, che amò il salario d’iniquità. 2 Pietro 2:15CeC 110.1

    Un tempo Balaam era stato un uomo onesto e un profeta di Dio. In un secondo tempo però aveva abbandonato la sua fede, travolto dalla passione per il denaro. Ora, tuttavia, si dichiarava ancora fedele al Signore. Sapeva che Dio era intervenuto in favore d’Israele. Quando gli anziani di Moab e Madian gli presentarono le loro intenzioni, egli era consapevole che sarebbe stato suo dovere rifiutare le ricompense di Balak e congedare gli ambasciatori. Ma Balaam si espose al pericolo di giocare con quella tentazione, e insistette perché quella notte gli ambasciatori si fermassero da lui. Egli sosteneva infatti che per dare loro una risposta precisa avrebbe dovuto chiedere consiglio al Signore. Balaam sapeva che la sua maledizione non avrebbe avuto alcun effetto su Israele finché gli israeliti fossero rimasti fedeli a Dio. Il Signore li proteggeva: nessun potere terreno o satanico avrebbe potuto sconfiggerli. Le parole degli ambasciatori: “Chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto” (Numeri 22:6), avevano però risvegliato il suo orgoglio e la sua avidità con la prospettiva di ricchi doni e grandi onori. Spinto da questi sentimenti, accettò la ricompensa; quindi, professando un’ubbidienza rigorosa alla volontà di Dio, tentò di soddisfare i desideri di Balak....CeC 110.2

    Dio considera l’avidità come una forma di idolatria. L’insaziabile desiderio di denaro lo rese opportunista, e Satana poté dominarlo completamente: questa fu la sua rovina. Satana infatti cerca sempre di distogliere gli uomini dall’impegnare le proprie forze per il Signore, con la prospettiva di onori e vantaggi terreni. Egli insinua in loro l’idea che troppi scrupoli morali siano un ostacolo al raggiungimento della ricchezza. A causa di questa convinzione, molti non si comportano più con onestà, e dopo aver commesso un primo errore ne compiono ancora più facilmente un secondo, diventando sempre più presuntuosi. Dopo aver ceduto all’amore per il denaro e il potere compiono, o tentano di compiere, le azioni più terribili. Pur di ottenere un vantaggio materiale, si illudono di potersi comportare per un certo tempo in maniera non del tutto corretta; in seguito, quando lo giudicheranno opportuno, avranno sempre la possibilità di agire in modo onesto. In realtà essi cadono in un inganno perverso e di rado riescono a liberarsene. ibid 438-440CeC 110.3

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