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Conflitto E Coraggio - Contents
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    Due Vie Da Seguire, 19 gennaio

    E l’Eterno riguardò Abele e la sua offerta, ma non riguardò Caino e la sua offerta. Così Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto. Genesi 4:4,5CeC 23.1

    Caino si era presentato davanti al Signore animato da sentimenti di ribellione e di sfiducia: non credeva nell’importanza del sacrificio che Dio aveva promesso per la salvezza dell’uomo e dubitava della necessità di offrire delle vittime. Il suo dono non esprimeva il pentimento per il peccato. Egli non aveva compreso, come molti anche oggi, che seguire la volontà di Dio, affidando la propria salvezza al sacrificio del Messia promesso, significa riconoscere la propria debolezza. Caino scelse l’autosufficienza di far valere i propri meriti. Invece di portare un agnello e unire il sangue alle altre offerte, presentò solo i frutti della terra, prodotto del suo lavoro, come un favore che faceva a Dio e per il quale doveva aspettarsi approvazione. Caino aveva costruito un altare, sul quale aveva deposto la propria offerta: aveva ubbidito a Dio, ma solo in parte. Infatti, aveva trascurato l’essenziale: non si era reso conto di avere bisogno di un Redentore...CeC 23.2

    Caino e Abele rappresentano due categorie di persone che esisteranno sempre nel mondo, sino alla fine dei tempi. La prima è costituita da coloro che accettano il sacrificio per il peccato, la seconda da quanti rischiano di non essere salvati perché confidano nei propri meriti. La loro offerta non ha alcun valore, in quanto esclude la mediazione divina: in sé, non è sufficiente a ottenere il favore di Dio. Le nostre trasgressioni possono essere perdonate solo grazie al Cristo...CeC 23.3

    Alcuni sostengono addirittura che l’uomo non abbia bisogno di salvezza, ma solo di perseguire uno sviluppo personale per migliorare, elevarsi e rigenerarsi. Come Caino, che pensò di assicurarsi il favore divino con un’offerta che non comportava spargimento di sangue, così molti pretendono di elevare l’uomo sino alla divinità, escludendo la necessità di una qualsiasi espiazione. La storia di Caino è abbastanza eloquente circa i risultati di un simile atteggiamento: essa indica con chiarezza il destino dell’uomo che decide di allontanarsi dal Cristo. L’umanità non può rigenerare sé stessa. Per sua natura, il genere umano ha in sé una predisposizione al male: non aspira spontaneamente a ciò che è divino ed elevato. Il Cristo è la nostra unica speranza. “In nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati”. Atti 4:12. ibid, 72,73CeC 23.4

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