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Conflitto E Coraggio - Contents
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    La Richiesta Di Una Madre Affezionata, 4 novembre

    A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono. Apocalisse 3:21CeC 312.1

    In un’altra occasione Giacomo e Giovanni presentarono attraverso la loro madre la richiesta che fosse loro concesso di occupare le posizioni più elevate nel regno di Cristo. Nonostante Gesù li avesse ripetutamente istruiti circa la natura del suo regno, questi giovani discepoli nutrivano ancora la speranza che si trattasse di un Messia politico, secondo quelle che erano le aspettative del popolo....CeC 312.2

    Ma il Salvatore rispose: “Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per bere?” Sebbene ricordassero i suoi misteriosi accenni riguardanti il suo processo e la sua sofferenza, i due risposero fiduciosi: “Sì, lo possiamo”. Matteo 20:22 (Luzzi). Essi avrebbero reputato grande onore poter provare la loro lealtà condividendo tutto ciò che stava per accadere al loro Signore...CeC 312.3

    “Voi certo berrete il mio calice”, affermò Cristo- e sarete battezzati con il battesimo con cui sono battezzato io...”CeC 312.4

    Giacomo e Giovanni avrebbero condiviso le sofferenze del loro Maestro: l’uno era destinato a una rapida morte per spada e l’altro avrebbe seguito il suo Maestro più a lungo di tutti i discepoli, servendolo ed esponendosi all’ignominia e alla persecuzione. “Ma quant’è al sedermi a destra e a sinistra — egli continuò — non sta a me il darlo, ma è per quelli a cui è stato preparato dal Padre mio”. Matteo 20:23CeC 312.5

    Non si ottiene una buona posizione nel regno di Dio attraverso gli uffici di una persona in vista. Non si guadagna un favore o una concessione che non siano già stati offerti a ogni uomo. Tale buona posizione è data dal carattere; essa dipende dall’avvenuta trasformazione dell’intero essere attraverso l’opera della grazia del nostro Signor Gesù Cristo...CeC 312.6

    Colui che starà più vicino a Cristo sarà la persona che avrà più profondamente vissuto il suo spirito di sacrificio e di amore, un amore che “non si vanta, non si gonfia..., non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male”, un amore che motiva il discepolo, come motivò nostro Signore, a dare tutto, a vivere, servire e sacrificare persino la propria vita per la salvezza dell’umanità. AA 541-543CeC 312.7

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