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Volgi lo sguardo a Gesù - Contents
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    Settembre 16— A ogni uomo il suo compito.

    “Perché il regno di Dio è come un uomo che andandosene lontano, chiamò i suoi servitori e gli affidò i suoi beni”. Matteo 25:14VG 267.1

    Può darsi che l’uomo non si renda conto dell’azione di alcuni doni, perché non sono i suoi doni, ma lasciamo che ognuno pensi a sé stesso come Dio vuole che faccia. Ognuno ricordi che le sue capacità gli sono state solamente prestate, e che il Signore lo sta provando per vedere se utilizza questi talenti per glorificare Dio e operare in favore del suo prossimo. La santità, che significa resa totale a Dio, è accettata completamente. Paolo può piantare, Apollo innaffiare, ma è l’Altissimo che fa crescere. “Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne mieterà corruzione; ma colui che semina per lo Spirito, dallo Spirito mieterà vita eterna” (Galati 6:8)… Nel mondo naturale gli agenti invisibili operano costantemente per produrre risultati essenziali, ma il raccolto dipende dalla semenza che fu seminata. Dopo che l’uomo prepara fedelmente la terra e pianta la semenza, Dio opera continuamente affinché essa germini.VG 267.2

    Lo stesso avviene nella vita spirituale. La Parola del Dio vivente è la semenza. Cristo è il seminatore, se non opera permanentemente nella terra del cuore, non vi sarà alcuna raccolta. “Voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio”. (1 Corinzi 3:9). Dio consegnò suo figlio alla morte, il giusto per l’ingiusto, in modo che si potesse ottenere una gloriosa raccolta d’anime. Il cuore umano è la porzione di terreno dove Dio semina, e la giustizia di Cristo deve dimorare lì. Nessun uomo confidi nel braccio della carne, ma in Dio. Ognuno mostri quale fede possiede, ovvero che non è un pigmeo religioso, ma che cresce con la rugiada e la pioggia della grazia di Cristo, che la sua vita di giustizia non sia di fattura umana, ma che la grazia di Dio alimenti il suo cuore.VG 267.3

    Alcuni messaggi del Signore arrivano come un martello, per distruggere le opere di Satana affinché gli uomini si volgano verso il Dio vivente. Ma, mischiato a questo audace compito di levarsi in difesa della verità, si trova la consolazione di Cristo, che discende quando il pentimento rivela com’è realmente il peccato. E mentre alcuni sono chiamati a lottare disperatamente contro un’opera iniqua, vi è un messaggio per quelli che, benché soffrano per il male, sopportano la tentazione d’albergare sentimenti d’ingiustizia e di accarezzarli nella loro mente. D’altra parte alcuni hanno il dono divino dell’organizzazione. Altri realizzano il loro lavoro in luoghi appartati, sentendosi ignorati e piccoli, dove solo alcuni riconoscono la loro opera, e nessuno s’impietosisce dei loro errori né loda le loro vittorie. Ma il Signore utilizza tutti questi elementi. Nessuno può coprire tutto, e la grande opera di Dio deve avanzare.VG 267.4

    (Manoscritto 116, del 16 Settembre 1898, “I due grandi principi della legge”)VG 267.5

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