Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento) - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 14

    1, 6, 7 - Jonathan uno strumento di Dio CBVT7A 173.3

    Or avvenne che un giorno, Gionathan, figlio di Saul, disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la postazione dei Filistei, che è dall'altra parte”. Ma non disse nulla a suo padre. - Gionathan disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la postazione di questi incirconcisi; forse l'Eterno opererà a nostro favore, perché nulla può impedire all'Eterno di salvare con molti o con pochi”. Il suo scudiero gli rispose: «Fa’ tutto ciò che hai nel cuore; va’ pure; eccomi pronto ad andare con te ovunque il tuo cuore desidera”. CBVT7A 173.4

    Questi due uomini hanno dato prova di aver agito sotto l’influenza e il comando di un Generale più che umano. In apparenza, i rischi che correvano erano temerari e contrari a tutte le leggi militari; ma il comportamento di Jonathan non era dovuto alla temerarietà umana; non dipendeva da quello che lui e il suo scudiero potevano fare, perché lui era lo strumento che Dio usava a favore del Suo popolo Israele. Tracciarono i loro piani e affidarono la loro causa nelle mani di Dio. Se gli eserciti dei Filistei li avessero sfidati, essi avrebbero avanzato. Se gli uomini della guarnigione nemica avrebbero detto a Jonathan e allo scudiero ‘venite’, essi sarebbero andati. Questo era il loro segnale, e gli angeli di Dio li aiutarono a vincere. Avanzarono e Gionathan disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse il SIGNORE agirà in nostro favore, poiché nulla può impedire al SIGNORE di salvare con molta o con poca gente”. (YI Nov. 24, 1898)CBVT7A 173.5

    11-15 — Gli eserciti del cielo vengono in aiuto a Gionathan CBVT7A 173.6

    Così entrambi si fecero vedere dalla guarnigione dei Filistei; e i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle grotte dove si erano nascosti!». Poi gli uomini della guarnigione si rivolsero a Gionathan e al suo scudiero e dissero: «Salite da noi che abbiamo qualcosa da dirvi». Allora Gionathan disse al suo scudiero: «Sali dietro di me, perché l'Eterno li ha dati nelle mani d'Israele”. Gionathan salì arrampicandosi con le mani e con i piedi, seguito dal suo scudiero. I Filistei cadevano davanti a Gionathan, e il suo scudiero dietro di lui li finiva. Questa fu la prima strage, compiuta da Gionathan e dal suo scudiero; in essa caddero circa venti uomini, in circa mezzo iugero di terra. Lo spavento si diffuse nell'accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i razziatori furono anch'essi spaventati; la terra stessa tremò, e fu così uno spavento di DIO. CBVT7A 174.1

    Sarebbe stato facile per i filistei uccidere questi due uomini coraggiosi e audaci, ma essi non pensarono minimamente che questi due soldati solitari fossero venuti con intenzioni ostili. I nemici quando li videro furono sorpresi e non immaginarono affatto lo scopo dei due, li considerarono dei disertori e permisero loro di avvicinarsi senza recare loro alcun danno…. CBVT7A 174.2

    Questa ardita operazione provocò il panico in tutto l’accampamento avversario, e davanti a Jonathan e al suo scudiero caddero circa venti uomini, ma agli occhi del nemico sembrò di vedere un centinaio di uomini preparati per la guerra. Gli eserciti del cielo si manifestarono davanti alla moltitudine nemica dei Filistei. (YI Nov. 24, 1898)CBVT7A 174.3

    24, 25 - Miele provvisto da Dio CBVT7A 174.4

    Ma in quel giorno gli uomini d'Israele erano stremati, perché Saul aveva fatto fare al popolo questo giuramento: «Maledetto l'uomo che toccherà cibo prima di sera, prima che mi sia vendicato dei miei nemici». Così nessuno del popolo toccò cibo. Or tutto il popolo entrò in una foresta, dove c'era del miele per terra. CBVT7A 174.5

    L’affrettato giuramento di Saul ebbe origine umana. Non fu ispirato da Dio, e Dio ne fu disgustato. Jonathan e il suo scudiero, che quel giorno avevano liberato il popolo per mano del Signore, erano indeboliti dalla fame. Anche il popolo era stanco e affamato. CBVT7A 174.6

    Or tutto il popolo giunse a una foresta, dove c’era del miele per terra; ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento. (1 Samuele 14: 25,26)CBVT7A 175.1

    Questo miele fu provvisto veramente da Dio stesso. Desiderava che gli eserciti di Israele si cibassero con questo cibo per ricevere forza; ma Saul che non era in comunione con Dio, interpose il suo affrettato giuramento. (YI, Dec. 1, 1898)CBVT7A 175.2

    Le prove inventate dall’uomo disonorano Dio CBVT7A 175.3

    Ci sono molti che considerano con leggerezza le prove che Dio stesso ha dato, e si assumono la responsabilità di creare loro stessi le prove e le proibizioni che, come Saul fece, disonorano Dio e pregiudicano gli uomini. (ST, June 1, 1888)CBVT7A 175.4

    37 — Saul non si rese conto della sua colpa CBVT7A 175.5

    Così Saul interrogò DIO: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai nelle mani d'Israele?». Ma DIO non gli diede alcuna risposta. CBVT7A 175.6

    Quando il popolo ebbe soddisfatta la sua fame, Saul propose di continuare l’inseguimento per tutta la notte, ma il sacerdote suggerì che sarebbe stato più saggio consultare prima il Signore. Di solito si faceva così, ma egli non ebbe alcuna risposta. Considerando questo silenzio come una prova del dispiacere di Dio, Saul volle scoprire la causa. Se lui avesse compreso la gravità della sua condotta, sarebbe arrivato alla conclusione che solo lui era il colpevole; ma egli non seppe discernere il suo errore, perciò diede ordine che la questione doveva essere decisa dalla sorte. (ST Aug. 17, 1882)CBVT7A 175.7

    44 - I colpevoli sono giudici severi CBVT7A 175.8

    Saul disse: «DIO faccia questo e anche peggio, perché tu certamente morirai, o Gionathan!». CBVT7A 175.9

    Coloro che sono pronti a scusare o giustificare i propri peccati, spesso giudicano e condannano severamente i peccati degli altri. Oggi, molti come Saul dispiacciono a Dio, respingono i consigli e disprezzano i rimproveri. Anche quando sono convinti che il Signore non è con loro, rifiutano di vedere in sé stessi…la causa dei loro problemi. Quanti nutrono uno spirito orgoglioso e presuntuoso, mentre si compiacciono in giudizi crudeli o severi rimproveri per altri che realmente sono migliori di loro nella vita e nel cuore. Quelli che costituiscono sé stessi come giudici farebbero bene a considerare le parole di Cristo: Perché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi . (Matteo 7:2) - (ST Aug. 17, 1882)CBVT7A 176.1

    45 — Il pericolo di seguire ciecamente gli altri CBVT7A 176.2

    Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà Gionathan, che ha operato questa grande liberazione in Israele, morire? Non sia mai! Com'è vero che l'Eterno vive, non cadrà in terra un sol capello del suo capo, perché oggi egli ha operato con DIO»! Così il popolo salvò Gionathan, ed egli non morì.CBVT7A 176.3

    Oggi, il popolo di Dio è in pericolo di commettere errori non meno disastrosi. Non possiamo, non dobbiamo avere cieca fiducia negli uomini, per quanto elevata sia la loro confessione di fede o la loro posizione nella chiesa. Non dobbiamo seguire la loro condotta, a meno che la Parola di Dio lo conferma. Il Signore vuole che individualmente il Suo popolo sappia distinguere tra il peccato e la rettitudine, tra ciò che è prezioso e ciò che è vile. (ST Aug. 17, 1882)CBVT7A 176.4

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents