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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento) - Contents
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    Capitolo 12:31, 32

    Faraone portato dall’orgoglio all’umiltàCBVT7A 60.1

    Quando gli egiziani furono castigati con la morte dei primogeniti, tutto l’Egitto pianse e cadde in una grave prostrazione. Allora il faraone si ricordò della sua orgogliosa ostentazione: “Chi è l’Eterno che io debba ubbidire alla sua voce e lasciar partire Israele. Io non conosco il Signore, tantomeno lascerò partire Israele”. Allora, insieme ai suoi consiglieri e i suoi governanti si recò frettolosamente a Goscen da Mosè e Aaronne, si inchinò davanti a loro e li implorò di partire con i loro greggi e mandrie e andare a servire il loro Dio, perché temeva che se le piaghe sarebbero continuate tutto il suo popolo sarebbe morto. Faraone pregò Mosè di benedirlo, pensando che questa benedizione del servo di Dio, lo avrebbe protetto da effetti ulteriori delle terribili piaghe. (Ibid., 246)CBVT7A 60.2

    38 - Molti egiziani riconoscono il SignoreCBVT7A 60.3

    Dalle manifestazioni di segni e prodigi mostrati in Egitto, un buon numero di egiziani furono indotti a riconoscere che il Dio degli ebrei era l’unico vero Dio. Essi supplicarono che gli fosse permesso di andare con le loro famiglie nelle case degli israeliti quella notte in cui l’angelo di Dio avrebbe ucciso i primogeniti degli Egiziani. Loro erano convinti che i loro dei a cui avevano reso il culto, non avevano conoscenza né potere per salvare o distruggere. Decisero di uscire dall’Egitto con i figli d’Israele, e di adorare il loro Dio. Il popolo ebreo accolse nelle loro case gli egiziani credenti. (Ibid., 224, 225)CBVT7A 60.4

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